Coca-Cola HBC ha ritirato, in via precauzionale, alcuni lotti di Coca-Cola e di acqua aromatizzata in Croazia, in seguito a strani casi di lesioni all’esofago e allo stomaco, sotto indagine da parte delle autorità del Paese. Il provvedimento, preso in seguito a una decisione dell’Ispettorato di Stato croato, ha interessato un lotto di Coca-Cola Original Taste in bottigliette da 500 ml e due di Römerquelle Emotion Blueberry Melograno da 330 ml. La multinazionale ha da subito affermato che le analisi interne non hanno rivelato alcuna anomalia.
Cos’ha causato il ritiro?
La vicenda ha avuto inizio durante il weekend, quando in un locale di Fiume un uomo ha subito serie lesioni alla gola dopo aver bevuto un bicchiere dell’acqua aromatizzata Römerquelle Emotion, venduta in bottiglietta di vetro. In seguito al ricovero dell’uomo, il ministro della Salute Vili Beroš ha rivelato che altre 13 persone avrebbero lamentato sintomi dopo aver consumato bevande Coca-Cola. Le indagini mediche, tuttavia, non hanno rilevato lesioni. In un’intervista alla tv pubblica croata HRT, il ministro ha confessato che nel caso “molte cose sono insolite, tuttavia ci sono indicazioni certe su quale potrebbe essere la causa”.
Le indagini delle autorità, tuttavia, non hanno evidenziato anomalie né nella Coca-Cola, né nell’acqua aromatizzata. Come riporta Reuters, il livello di acidità delle bevande non poteva causare lesioni. Anche tutti gli altri parametri – come metalli, pesticidi e additivi – erano nella norma. Questi risultati confermano quelli delle analisi interne della multinazionale.
Un caso isolato
Le investigazioni si sono quindi concentrate sulla bottiglia di Römerquelle Emotion che ha bevuto il ‘paziente zero’. Secondo quanto riferito da Reuters, le analisi dell’Ispettorato di Stato avrebbero rilevato la presenza di “qualche tipo di detersivo o di sgrassante”. Ora le indagini si stanno muovendo per determinare se si sia trattato di un incidente o di un gesto intenzionale. Quello dell’uomo di Fiume, dunque, è considerato un caso isolato. Tutti gli altri casi segnalati secondo il ministro della Salute molto probabilmente non sono altro che “il risultato di panico o altri fattori”.
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.