Consumare abitualmente bevande “energizzanti” tipo Red Bull, Burn, Tiger Shot, Red Devil, Drinkoof, ecc. (chiamate anche energy drink) non è una moda innocua, lo abbiamo già scritto. E più di una volta abbiamo sottolineato come il loro consumo negli adolescenti possa comportare diversi rischi per la salute. Oggi, alla luce di nuovissimi dati, l’allerta e le preoccupazioni raddoppiano.
L’Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) ha pubblicato il 6 marzo i risultati di uno studio statistico commissionato al Consorzio Nomisma-Areté allo scopo di stabilire e analizzare i consumi europei di queste bevande.
Si tratta del primo studio in materia che valuta l’esposizione di bambini e adolescenti, non solo di adulti, a tre particolari ingredienti presenti in tutti gli energy drink: caffeina( 1) , taurina (2) e D-glucuronolattone (3).
I dati più rilevanti emersi dallo studio fanno riflettere.
Adulti (18-65 anni). Il 30% consuma energy drink e il 12% circa si considera un forte consumatore con una media di 4,5 litri al mese.
Adolescenti (11-18 anni). Il 68% consuma energy drink e il 12% si consisera un forte consumatore con una media di 7 litri al mese.
Bambini (3-10 anni). Il 18% consuma energy drink e il 16% si considera un forte consumatore con una media di 4 litri al mese.
Un altro dato allarmante emerge dallo studio: il 56% degli adulti e il 53% degli adolescenti consumano energy drink miscelati ad alcolici vari.
Nel febbraio 2009, il panel di esperti scientifici sugli additivi dell’Efsa aveva espesso un parere sul consumo abituale di bevande energetiche: prendendo in considerazione l’ingestione di caffeina (1), taurina (2) e d-glucuronolattone (3), sostenendo che non c’era motivo di preoccupazione dal punto di vista della sicurezza. I nuovi dati sui consumi europei, però, hanno spinto l’Efsa a rivedere le valutazioni del 2009, tanto più che la Commissione Europea ha chiesto agli esperti dell’Agenzia di determinare se e come il consumo di caffeina, abbinata ad alcolici ed energy drink, possa presentare rischi per la salute.
Mentre aspettiamo le conclusioni dell’Efsa, è consigliabile controllare il consumo di energy drink nostro e dei figli. Ci dice da Bruxelles Emanuele Scafato, gastroenterologo, presidente della Società Italiana di Alcologia, vicepresidente della Federazione Europea che riunisce 32 società di studio sulle dipendenze (Eufas) e membro di un panel di esperti della Commissione europea:
«I bambini non dovrebbero affatto consumare energy drink per ragioni di salute. Quale adulto responsabile farebbe bere molti caffè a un ragazzino sotto i 10 anni? Nei bambini predisposti o con piccoli problemi (come il diffuso soffio al cuore), quantità anche irrilevanti di caffeina possono provocare alterazioni rischiose del ritmo cardiaco».
Anche il consumo di energy drink da parte degli adolescenti non è scevro da rischi. Innanzi tutto, l’associazione con gli alcolici è doppiamente pericolosa: «Fino a 18-20 anni – spiega Scafato – non si dovrebbe consumare alcol: a quella età, l’organismo non riesce a metabolizzarlo completamente. Nei minorenni dediti al binge drinking sono stati evidenziati danni cerebrali (come la diminuzione di massa dell’ippocampo) e conseguenti deficit cognitivi».
Il consumo di energy drink nei giovani spesso induce a maggiori consumi alcolici e questo è già di per sé preoccupante; lo è ancor di più il fatto che molti ragazzi credono di contenere gli effetti dell’ubriachezza consumando più bibite energizzanti, in un circolo autodistruttivo: «Queste bevand non conferiscono idoneità alla giuida dopo eccessivi consumi alcolici. Si tratta di un’illusione pericolosissima».
Alla luce di quanto ci dice Scafato, uno dei maggiori esperti europei sul tema, i dati appena pubblicati dall’Efsa appaiono ancora più inquietanti: «La verità è che dagli studi ancora in corso sembra emergere una sola, univoca conclusione: gli energy drink non sono prodotti adatti ai minori, alle donne in gravidanza e agli adulti con problemi cardiovascolari. Il loro consumo inappropriato o eccessivo può avere un grave impatto sulla salute».
Una simile avvertenza dovrebbe campeggiare su tutte le lattine di energy drink e in ogni pagina o spot pubblicitario. Non è così per il momento, ma – ci giurano da Bruxelles – lo diventerà presto. Lo speriamo: nessuno ha bisogno di “mettersi le ali” verso cieli così poco sicuri e luminosi…
Anissia Becerra
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(1) La caffeina è un alcaloide presente in molte bevande e alimenti, con effetti eccitanti e stimolanti sul sistema nervoso centrale. Un energy drink può contenere da 70 a 400 mg o più di caffeina (il tenore medio in una tazzina di caffè espresso di qualità arabica è di 80-85 mg). Tutte le agenzie internazionali (dalla Food Standard Agency all’Ific) consigliano agli adulti di non oltrepassare il limite di 400 mg di caffeina al giorno che diventano 200 mg per le donne in gravidanza.
(2) La taurina è un aminoacido sintetizzato naturalmente dall’organismo a partire da alcuni alimenti come la carne. È implicata in numerosi fenomeni fisiologici e il suo consumo ha effetti sui sistemi cardiovascolare, nervoso e muscolo-scheletrico.
(3) Il D-glucuronolattone (acido lattone glucuronico) è un tipo di zucchero sintetizzato nel fegato umano dal metabolismo del glucosio. È presente in alcune bevande come il vino (20 mg per litro), in alcuni integratori e negli energy drink (nella Redbull se ne ritrovano ben 600 mg per decilitro). La dose letale nel 50% del campione animale è di 20 g per chilo di peso.