Le acque del centro di Londra come il Regent’s Canal o il Serpentine (cioè canali, stagni, laghetti e così via) sono piene di germi resistenti ai principali antibiotici. Anche la capitale britannica conferma quindi dell’uso scriteriato di questi farmaci tanto negli uomini quanto negli animali, e risente dei sistemi di purificazione delle acque reflue, evidentemente inadeguati. La notizia giunge da uno studio condotto dai ricercatori dello University College di Londra, che hanno pubblicato sul Journal of Microbiological Methods il risultato dei loro campionamenti, dei test genetici effettuati e dei confronti con quanto rinvenuto nel suolo.
Sconfortante l’esito, perché quantità più o meno consistenti di 14 genomi di batteri resistenti ai principali antibiotici quali la penicillina, l’eritromicina e la tetraciclina sono state trovate ovunque, e il Tamigi è risultato essere il corso d’acqua più contaminato.
Secondo gli autori è indispensabile trovare nuovi sistemi di filtraggio degli antibiotici, perché quelli in uso sono, in tutta evidenza, fallimentari, e lasciano arrivare i farmaci nelle acque; lì questi entrano in contatto con i batteri, che sviluppano resistenza. Oltre a ciò, gli stessi sistemi lasciano passare altri batteri diventati resistenti, che vanno a ingrossare le fila di quelli già in acqua. La situazione sarebbe talmente grave che, sempre secondo loro, sarebbe giunto il momento di effettuare test approfonditi nelle acque potabili, dove con ogni probabilità ci sono antibiotici e batteri già resistenti, anche perché, visto che nessuna normativa ne regola espressamente la quantità, nel tempo la concentrazione di entrambi potrebbe essere diventata non irrilevante.
Lo stesso gruppo sta studiando l’ottimizzazione di alcuni metodi di purificazione specifici basati sul passaggio lento su un letto di sabbia e su carbone attivo, già impiegati nel mondo e perfino in Gran Bretagna, anche in alcune zone dello stesso Tamigi, ma non a Londra. Ma la vera soluzione sarebbe quella più volte auspicata dall’OMS: tornare a utilizzare gli antibiotici tanto nelle persone quanto negli animali solo in caso di reale necessità, e farlo seguendo scrupolosamente le indicazioni.
© Riproduzione riservata
[sostieni]
Giornalista scientifica
Vi e ‘piaciuto usare gli antibiotici come acqua? Questi sono i risultati. La terra è di tutti mettetevelo in testa. Smettetela di pensare che a tutti i danni dell”uomo c’è rimedio:evidentemente non e così. Ovviamente mi riferisco agli imprenditori agricoli e ai veterinari perché i medici non danno gli antibiotici come l’acqua fresca.