Aghi nelle fragole, è allerta in Australia. Si moltiplicano i ritrovamenti di oggetti metallici nei frutti. Indagini in corso e industria nel caos
Aghi nelle fragole, è allerta in Australia. Si moltiplicano i ritrovamenti di oggetti metallici nei frutti. Indagini in corso e industria nel caos
Giulia Crepaldi 18 Settembre 2018In Australia è psicosi dopo la segnalazione di diversi ritrovamenti di aghi e spilli da cucito conficcati nelle fragole. L’allerta è scattata più di una settimana fa, quando un consumatore residente nello stato del Queensland è stato ricoverato in seguito all’ingestione di un ago. Da allora sono stati riportati altri casi in tutti gli stati. Nella vicenda sono stati coinvolti numerosi marchi di prodotti ortofrutticoli gettando nel caos l’industria delle fragole, che parla apertamente di “terrorismo commerciale”.
Gli ultimi episodi sono stati segnalati il 17 settembre e confermati dalla polizia locale. Un uomo ha trovato un ago nel lavandino subito dopo aver lavato delle fragole appena comprate, mentre un altro consumatore ha rinvenuto un oggetto metallico in una fragola dopo averla tagliata a metà. Nei giorni scorsi una bambina di 7 anni ha trovato un ago dopo aver dato un morso a un frutto, fortunatamente senza inghiottirlo.
La psicosi ha causato il ritiro volontario di tutte le fragole dagli scaffali di diverse catene di supermercati australiani, tra cui i discount tedeschi Aldi, che hanno annunciato da poco l’intenzione di ricominciare a rifornirsi di fragole, ma solo da alcuni marchi selezionati. Anche diversi supermercati neozelandesi, che importano regolarmente frutta e verdura australiana, hanno reso noto che per precauzione hanno sospeso gli acquisti di fragole dall’Australia.
Quando sono stati segnalati i primi casi, l’Associazione dei produttori di fragole aveva ipotizzato che si potesse trattare di un atto di ritorsione da parte un dipendente scontento, ma la polizia aveva fatto sapere che era ancora troppo presto per fare speculazioni, anche se è evidente l’intenzione di colpire in maniera indiscriminata. Con l’aumento dei ritrovamenti, distribuiti in tutto il territorio australiano, si è diffuso il timore che siano all’opera diversi imitatori. Mentre le autorità sono impegnate nelle indagini, la Premier dello Stato del Queensland, da dove è partita la psicosi, ha annunciato una ricompensa di 100 mila dollari australiani per chi fornirà informazioni per risalire all’identificazione dei responsabili.
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Giornalista professionista, redattrice de Il Fatto Alimentare. Biologa, con un master in Alimentazione e dietetica applicata. Scrive principalmente di alimentazione, etichette, sostenibilità e sicurezza alimentare. Gestisce i richiami alimentari e il ‘servizio alert’.