maialino in braccio a una persona

maiali maialini code paglia scrofa allevamentoL’Italia fa i primi passi per cercare di risolvere il problema del taglio della coda dei maiali, che avviene in maniera sistematica nella quasi totalità degli allevamenti intensivi di suini del nostro Paese. Dopo l’audit della Commissione europea del novembre 2017, che ha provocata la minaccia di una nuova procedura di infrazione per l’Italia (per il mancato rispetto della Direttiva 2008/120/CE), la Direzione generale della sanità animale e del farmaco veterinario del Ministero della salute ha pubblicato un piano di azione nazionale per la prevenzione della caudectomia e il miglioramento del benessere animale.

La prima parte del piano prevede un monitoraggio e una raccolta dati negli allevamenti di suini per individuare i fattori che predispongono alle morsicature, e di conseguenza al taglio della coda. Gli aspetti salienti riguardano la quantità e la qualità del materiale di arricchimento a disposizione degli animali, le condizioni strutturali e di pulizia, il comfort termico, la qualità dell’aria, lo stato di salute, la competizione per cibo, spazio e acqua, e infine la qualità e quantità dell’alimentazione. La fase di raccolta dati sarà realizzata attraverso una scheda di autovalutazione, che gli allevatori dovranno compilare e presentare entro il 31 dicembre 2018. Lo schema consentirà di classificare gli allevamenti in base al grado di benessere animale.

maiale allevamento
L’Italia ha dato il via a un piano per fermare la pratica del taglio della coda dei suini in allevamento

Entro la fine del 2018 arriveranno anche indicazioni dettagliate sui controlli ufficiali dei Servizi veterinari pubblici, che verranno implementati nella fase successiva. Inoltre è in via di completamento il sistema di supporto informatico Classyfarm, sviluppato dal Centro di referenza nazionale per il benessere animale (CReNBA) dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna. Il sistema, voluto dal Ministero della salute, servirà per classificare il rischio di morsicature e il benessere all’interno degli allevamenti, che potrà essere giudicato “insufficiente”, “migliorabile” oppure “ottimo”. Inoltre, consentirà di aggiornare in tempo reale i dati sull’estensione della pratica del taglio della coda.

Con la seconda parte del piano, che prenderà il via dal gennaio 2019, si passerà veramente all’azione. Tutti gli allevamenti, dopo aver individuato i fattori che scatenano l’aggressività degli animali, dovranno mettere in atto le opportune misure correttive per raggiungere almeno il livello “migliorabile”. Inoltre, gli allevatori dovranno iniziare a introdurre nelle strutture piccoli gruppi di suinetti con code non tagliate, che serviranno per testare i miglioramenti ambientali e gestionali realizzati per prevenire le morsicature, per poi aumentare di numero nel corso dei cicli di allevamento. In caso di morsicature, saranno necessari nuovi interventi sulle condizioni delle strutture e degli animali.

Con il nuovo piano di intervento nazionale, il taglio della coda sarà consentito solo quando tutte le condizioni negli allevamenti rispondono ai criteri di conformità e venga considerato inevitabile dai Servizi veterinari, come era già previsto dalla normativa. Insomma, dopo anni di mancato adeguamento alla direttiva europea per la protezione dei suini e di denunce sulle cattive condizioni negli allevamenti, finalmente il nostro Paese fa un passo avanti per garantire il benessere animale anche in questo settore.

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Michele
Michele
24 Luglio 2018 17:38

L’autovalutazione è il punto forte…

Sabrina Favero
Sabrina Favero
24 Luglio 2018 17:57

No comment!!! Stop ai fondi pubblici per dare spazio all agricoltura etica!!