Glifosato, ancora niente accordo nell’Ue neppure sul compromesso di un rinnovo dell’autorizzazione per cinque anni. Ultimo appello il 28 novembre, poi deciderà la Commissione europea
Glifosato, ancora niente accordo nell’Ue neppure sul compromesso di un rinnovo dell’autorizzazione per cinque anni. Ultimo appello il 28 novembre, poi deciderà la Commissione europea
Beniamino Bonardi 14 Novembre 2017Continua l’impasse tra i 28 Stati membri dell’Unione Europea, che il 9 novembre non hanno nuovamente trovato l’accordo sul rinnovo dell’autorizzazione all’erbicida glifosato, neppure sulla nuova proposta della Commissione Ue, scesa a cinque anni dall’iniziale rinnovo per dieci. A favore della proposta della Commissione Ue hanno votato 14 Paesi, tra cui Spagna, Olanda e Gran Bretagna. Nove, tra cui Italia, Francia, Belgio e Lussemburgo, hanno votato contro, e cinque si sono astenuti, tra cui la Germania, dove Angela Merkel è ancora alle prese con la formazione del nuovo governo, che potrebbe comprendere i Verdi. La proposta della Commissione non ha quindi ottenuto la maggioranza qualificata necessaria per dare il via libera al rinnovo dell’autorizzazione, e cioè almeno 16 Stati membri, che rappresentino almeno il 65% della popolazione dell’Ue.
La nuova proposta è stata presentata dopo che il 24 ottobre il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione contraria al rinnovo dell’autorizzazione, chiedendo una progressiva fuoriuscita dal glifosato, per arrivare al suo divieto totale entro il 15 dicembre 2022.
Ora la proposta della Commissione passerà all’esame di un Comitato d’appello, probabilmente il 28 novembre. Se anche qui non si dovesse raggiungere la maggioranza qualificata a favore o contro, il rinnovo dell’autorizzazione, che scadrà il 15 dicembre, potrà essere deciso in autonomia dalla Commissione Ue. Un’eventualità che lo scorso luglio il commissario europeo alla Salute e alla sicurezza alimentare, Vytenis Andriukaitis, aveva escluso, dichiarando all’agenzia Reuters che “la Commissione non ha alcuna intenzione di riapprovare questa sostanza senza il sostegno di una maggioranza qualificata degli Stati membri. Questa è e rimarrà una responsabilità condivisa”.
Un possibile compromesso potrebbe essere rappresentato dalla posizione prospettata dalla Francia: rinnovo dell’autorizzazione per tre anni e un anno e mezzo per smaltire le scorte.
Il glifosato è al centro di tante controversie, perché giudicato “probabilmente cancerogeno” dallo Iarc, l’agenzia per la ricerca sul cancro dell’Oms, mentre è considerato sicuro dall’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) e dall’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA). Tuttavia le valutazioni delle agenzie europee sono recentemente finite al centro delle polemiche, per le presunte interferenze delle multinazionali dei pesticidi.
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Ok e al suo posto cosa si potrà usare? Cadremo dalla padella alla brace?
Le alternative a questo mondo esistono sempre e in genere migliorano le situazioni.
Il solo dubbio che questa sostanza sia pericolosa per l’ambiente e per la salute avrebbe dovuto suggerirne, già da tempo, l’eliminazione: ma finirà come al solito. Stiamo poi attenti a non concentrare l’attenzione solo sul glifosato: centinaia di sostanze equiparabili o peggiori continuano a circolare nel silenzio, nascoste dietro la campagna mediatica anti glifosato. Grazie
Democrazia al tempo della UE. Se la maggioranza vota contro vince la minoranza.
Bravo Claudio,
la politica e l’ideologia in prevalenza sulla scienza. lasciamo lavorare gli scienziati, che si servono di dati inoppugnabili e del metodo scientifico, oltre che dell’analisi del rischio. Intanto oggi si ha notizia di un rinvio di altri 5 anni all’utilizzo del Glifosato, sicuramente meno pericoloso del benzopirene che respiriamo in strada ogni santo giorno, e guarda caso il tumore al polmone è una delle maggiori cause di morte.