Vassoi con piatti di carne e verdure, frutta e insalata, acqua e bibita sul tavolo di una mensa

 

diet berrino

I bambini milanesi bocciano il menù scelto in agosto dalla commissione mensa che si ispirava ai principi gastronomici del professor  Franco Berrino dell’Istituto dei tumori. Nel blitz estivo i piatti preferiti come i ravioli in brodo e il gelato sono spariti mentre sono raddoppiate le frittate e sono arrivate le zucche al forno e i cavolfiori gratinati, mentre veniva ridotta la carne e sparivano i salumi.

L’esito di queste scelte, facilmente prevedibile per chiunque frequenti una mensa scolastica, è emerso pochi giorni fa quando Milano Ristorazione ha divulgato l’esito delle prove di accettazione realizzate in 43 scuole elementari e 43 asili. Il test non lascia spazio a dubbi. Il giudizio negativo per i piatti vegetariani introdotti a settembre oscilla dal 48 all’87%, e questo vuol dire che buona parte di questo cibo finisce nella spazzatura. I famosi cavolfiori gratinati si trovano in ultima posizione, in pratica non li mangia nessuno, affiancati dalla zucca e dalle zucchine forno (vedi tabella in allegato).

Dopo questa prima fase durata 5 mesi , adesso si cambia. Il presidente di Milano Ristorazione, Gabriella Iacono, che quando è stata nominata ha trovato questa situazione, ha detto basta. Dalla metà di febbraio i piatti sgraditi spariranno dal menù e le frittate dimezzeranno, mentre al contrario la pizza raddoppierà. Ci sarà ancora, invece, la pasta condita con  crema di cavolfiori e di broccoli, sperando di superare alcuni ostacoli dei ragazzi. Per fortuna le nuove proposte alimentari auspicate dalla commissione mensa dei genitori come il tortino di legumi e la farinata di ceci non verranno introdotte.

Il dovere di Milano Ristorazione è servire a tavola piatti appetibili e graditi ai bambini (altrimenti non mangiano), nutrizionalmente corretti, igienicamente sicuri, di buona qualità e possibilmente con ingredienti biologici e a km zero. Pensare di presentare ai bambini milanesi menù bizzarri com’è stato fatto in questi cinque mesi, di ridurre la carne e di togliere i piatti preferiti sperando di ottenere anche un buon indice di gradimento non si è dimostrata una formula vincente. I broccoli e i cavolfiori sono verdure valide dal punto di vista nutrizionale, ma  quando arrivano in mensa la reazione dei bambini è facilmente immaginabile: molti non mangiano e rifiutano tutto il pasto.

Si sta lavorando al nuovo menù estivo che vedrà di nuovo il gelato e altri piatti posizionati nella hit parade dei cibi preferiti dai ragazzi. Le novità non sono finite. Il presidente di Milano Ristorazione durante un incontro con la Commissione educazione e la Commissione società partecipate del comune, tenuto il 31 gennaio, ha comunicato di voler sostituire l’assurdo metodo di distribuzione dei pasti realizzato con 2,5 milioni vaschette di plastica multiporzione e monouso utilizzate attualmente, con vaschette di acciao inox. Il progetto richiede tempo e prenderà il via dal prossimo anno scolastico insieme alla differenziazione delle grammature tra primo e secondo ciclo delle elementari.

Le altre novità riguardano:

Il centro cottura di via Sammartini (costruito dalla giunta Moratti e capace di produrre 30 mila pasti al giorno) è una struttura  sotto utilizzata che lavora al 40% delle capacità. L’obiettivo è produrre salse, arrosti, lasagne, verdure di IV gamma e altri piatti semilavorati in atmosfera protettiva, da distribuire ad altri centri cottura che continueranno a produrre i piatti espresso.

Modifica delle gare di appalto attraverso una maggiore concorrenza e trasparenza. Sono già stati presentati i capitolati con i nuovi criteri per l’approvvigionamento di prodotti: come yogurt, riso e altre 6 gamme di prodotti, dando preferenza ai prodotti locali e subordinando l’aggiudicazione al buon esito di analisi di laboratorio.

Nelle gare di appalto il prezzo avrà un’importanza pari al 60%, il resto della valutazione sarà basato su proposte migliorative del prodotto compresi aspetti come gli imballaggi, le certificazioni di qualità, la rintracciabilità, il piano di campionamento per le analisi…

Si sta verificando la disponibilità ad impiegare prodotti provenienti dal Parco agricolo sud di Milano e dal Parco del Ticino oltre ai distretti a km zero e del biologico.

C’è un impegno a recuperare le rette non pagate che rappresentano il 12%, è in programma un corso di aggiornamento per i cuochi, oltre a un confronto più serrato con le commissioni mensa e con l’utenza.

Foto:Photos.com 

[sostieni]

0 0 voti
Vota
22 Commenti
Feedbacks
Vedi tutti i commenti
raffaella R
raffaella R
23 Marzo 2012 09:05

ASSUMIAMOCI LE NOSTRE RESPONSABILITA’.
D’accordissimo con un miglioramento di una dieta alimentare ricca di verdura, cereali, legumi, frutta al fine di invogliare i bambini ad un approccio migliore..visto che la maggior parte di questi non sono abituati in primis in casa al consumo di cibi sani.
Onestamente ritengo altresì necessario un impegno maggiore da parte delle famiglie, (genitori e nonni ..per chi ce li ha), che attendono i loro bambini all uscita con borse stracolme di focacce, pizze, cioccolate, caramelle.Tutto questo "cibo spazzatura" permette agli intrattenitori dei bambini di guadagnararsi sorrisi facili e di ciondolare al parco fino a tardi e una volta a casa.. di non doversi ammazzare nel preparare la cena, tanto i pargoli sono già abbondantemente abbuffati.
se sul più tardi richiedono qualcosa da mangiare..gli vengono somministrati un po’ di zuccheri a base di biscotti o merendine..veloci da consumare.Io la vedo la faccia di mio figlio quando all’uscita da scuola mi presento con la mia schiscetta di frutta fresca pulita e pronta da mangiare..prima sbuffa un po’ ..deluso alla vista delle merendine cioccolatose degli altri..poi.. non avendo alternativa..la mangia e se la gusta pure..soprattutto con la temperatura in aumento..e ovviamente dopo non ha voglia di altri zuccheri. Al parco ..le mamme "sane "sono davvero poche..
l educazione alimentare dei nostri figli( il rispetto degli orari, il cibo sano) sono parte fondamentale di un processo di sviluppo non solo fisico ma anche mentale!!Perciò se li amiamo davvero..non lasciamoli crescere obesi fisicamente e mentalmente…perchè sono il nostro futuro!!!!
La scuola può sostenere le famiglie in un percorso educativo e di crescita ma non può fare miracoli!!

Nadia
Nadia
5 Giugno 2012 12:57

Il problema è che sono i genitori che pagano i pasti a mensa dei bambini. Se i bambini non mangiano perchè non gradiscono il menu, i genitori protestano perchè, insieme ai pasti, anche i loro soldi finiscono nella spazzatura… e con essi anche i voti alla giunta che ha dato l’appalto alla ditta. Il problema è sempre di tornaconto economico, alla fine l’educazione alimentare di cui tanto si parla rimane nella maggior parte dei casi solo una bella teoria. Sono molti i genitori che per comodità, mancanza di organizzazione, di lungimiranza e di conoscenza alimentare, evitano i cibi pronti e confezionati e portano in tavola qualcosa di sano e appetitoso in modo che i loro figli possano conoscere questo tipo di cibi e imparino ad apprezzarli. E’ molto più facile conformarsi alla massa piuttosto che dover sopportare i primi, inevitabili capricci di fronte alla novità. Eppure sarebbe così importante per tutta la famiglia acquisire queste buone abitudini!