La Commissione Europea ha pubblicato il Rapporto annuale 2015 sul Rasff (Rapid Alert System for Food and Feed), il Sistema di allerta rapido europeo per la notificazione di un rischio diretto o indiretto per la salute pubblica dovuto ad alimenti o mangimi. Complessivamente, nel 2015 si sono avute 2.967 notifiche contro le 3.097 del 2014 e le 3.136 del 2013. La diminuzione del numero di segnalazioni, iniziata nel 2012, viene in parte attribuita ad una maggiore collaborazione amministrativa tra i vari Paesi, che comunicano fra loro alcune non conformità di tipo “non grave”, come le etichettature non regolari, senza effettuare notifica attraverso il sistema Rassf.
Anche nel 2015 l’Italia risulta essere il primo Paese per numero di segnalazioni inviate alla Commissione europea, con un totale di 511 notifiche (pari al 17,2%), contro le 506 del 2014 (pari al 16.3%). In particolare, lo scorso anno, 137 segnalazioni sono state fatte dagli Assessorati alla Sanità, dalle Asl e dal Comando Carabinieri per la tutela della Salute, mentre 374 segnalazioni provengono dagli uffici periferici del Ministero della Salute. Tra i contaminanti biologici, un elevato numero di notifiche (507) riguardano il riscontro della Salmonella, seguita dalla Listeria monocytogenes ed E. coli. I contaminanti chimici più frequentemente notificati attraverso il RASFF sono le micotossine (496) e i residui di fitofarmaci (398), seguiti da metalli pesanti (soprattutto mercurio, cadmio e piombo). Ancora numerose risultano le notifiche riguardanti la presenza di sostanze allergeniche non dichiarate in etichetta (137), in aumento rispetto all’anno precedente (78). Per quanto riguarda la presenza di corpi estranei si assiste a una diminuzione delle notifiche rispetto all’anno precedente, che riguardano principalmente la presenza di parti di vetro e di metalli. Il Paese di origine delle merci per il quale sono state più numerose le notifiche è la Cina (386), seguita da Turchia e India.