Allergeni: il regolamento europeo prevede un’informazione chiara anche nei ristoranti e nelle mense. La Francia verso una comunicazione verbale
Allergeni: il regolamento europeo prevede un’informazione chiara anche nei ristoranti e nelle mense. La Francia verso una comunicazione verbale
Redazione 4 Novembre 2014Il prossimo 13 dicembre diventerà operativo il regolamento dell’Unione europea (1169/2011) sulle informazioni riguardanti quattordici sostanze che provocano allergie o intolleranze: glutine, crostacei, uova, pesce, arachidi, soia, latte, frutta a guscio, sedano, senape, semi di sesamo, anidride solforosa, lupini, molluschi. In base alle nuove norme la presenza di queste sostanze deve comparire sulle confezioni o su un’etichetta dei cibi preimballati. Quando invece si tratta di prodotti “sfusi”, le informazioni devono essere trasmesse all’operatore che a sua volta deve informare il consumatore finale.
Questo aspetto presenta alcune criticità sulle modalità di trasferimento delle informazioni in situazioni come quelle di: ospedali, mense, bar e ristoranti. Sinora, quest’obbligo non esisteva.
Il Regolamento Ue afferma che “la maggior parte dei problemi derivanti da allergie alimentari ha origine negli alimenti non preimballati” e, “di conseguenza, le informazioni sui potenziali allergeni dovrebbero sempre essere fornite al consumatore”. Come ciò debba avvenire, però, la normativa non lo dice, perché si è ritenuto “opportuno che gli Stati membri mantengano il diritto di stabilire norme che disciplinano le informazioni sugli alimenti non preimballati, in funzione delle condizioni pratiche e della situazione sul loro territorio. Anche se in tal caso i consumatori chiedono poche informazioni supplementari, l’indicazione dei potenziali allergeni è ritenuta estremamente importante”.
In un documento “Domande e risposte” la Commissione europea ha affrontato il problema, sostenendo che le informazioni devono essere disponibili, facilmente accessibili e non possono essere fornite solo e semplicemente su richiesta del consumatore. Quindi, le informazioni devono essere fornite in forma scritta, “a meno che gli Stati membri abbiano adottato specifiche misure nazionali”.
È quello che si sta facendo in Francia. Secondo quanto afferma un comunicato dell’Union des Métiers et des Industries de l’Hôtellerie (associazione di albergatori e ristoratori), il governo sta modificando il progetto di decreto sugli allergeni e vorrebbe autorizzare le informazioni orali sugli allergeni da parte di camerieri e personale addetto alla distribuzione, ritenendo però necessaria l’esistenza di una documentazione interna da esibire in caso di controllo.
Beniamino Bonardi
© Riproduzione riservata
Foto: iStockphoto.com
Le donazioni si possono fare:
* Con Carta di credito (attraverso PayPal): clicca qui
* Con bonifico bancario: IBAN: IT 77 Q 02008 01622 000110003264 indicando come causale: sostieni Ilfattoalimentare