Come riconoscere la realtà dalle bufale quando si parla di allergie e intolleranze alimentari? Questo test elaborato dalla FSA (Food Standards Agency) inglese, cerca di sfatare le leggende di queste due patologie, fornendo informazioni precise su cosa sono, quali sono i sintomi, i trattamenti e le persone colpite.
Il Fatto Alimentare aveva già trattato l’argomento con l’aiuto di Roberto Bernardini, Presidente della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica (SIAIP). In particolare avevamo cercato di fare chiarezza sul fenomeno dei test alternativi, in commercio da anni e acquistabili anche on line, ma privi fino ad ora di validità scientifica.
1) L’intolleranza alimentare è solo un tipo meno grave di allergia?
FALSO: allergia e intolleranza alimentare rappresentano fenomeni molto diversi tra loro. L’allergia alimentare è una reazione del sistema immunitario nei confronti di un alimento normalmente assunto senza problemi dalla popolazione generale, con effetti nocivi sulla salute. La manifestazione clinica, nell’allergia alimentare IgE mediata, si verifica in tempi relativamente brevi, da pochi minuti, a massimo 2 ore. Un’intolleranza alimentare,al contrario, non coinvolge il sistema immunitario ed è causata da un alimento o da un suo componente (ad esempio il lattosio) con delle spiacevoli conseguenze (ad esempio diarrea) che raramente sono immediate. Le persone che soffrono di allergia possono presentare una reazione avversa, anche se entrano in contatto con una piccola quantità dell’allergene, mentre coloro che soffrono di intolleranza sono in grado, in genere, di consumare piccole quantità degli alimenti nocivi senza evidenziare particolari disagi.
2) Se pensi di avere un’allergia o un’intolleranza a un determinato cibo, dovresti eliminarlo dalla dieta.
FALSO: Non bisogna mai escludere un alimento o gruppi di alimenti dalla dieta senza controllo medico, perché ciò potrebbe causare importanti carenze nutrizionali. In primo luogo è indispensabile consultare il proprio medico che possa indirizzare il paziente verso il migliore percorso da attuare per giungere ad una corretta diagnosi.
3) I casi di allergia alimentare sono in aumento.
VERO: Ad esempio, il numero di bambini ricoverati in ospedale per anafilassi legate al cibo, è aumentato del 700% dal 1990. Si ritiene che le allergie alimentari colpiscano il 5-8% dei bambini e il 3-4 % degli adulti. Non si sa perché queste patologie siano in crescita; tra le ipotesi più accreditate ci sono i cambiamenti dietetici ed i livelli di igiene troppo elevati.
4) La maggior parte dei bambini allergici a uova, latte, grano o soia, col tempo guarisce.
VERO: In genere, a partire dall’età di tre – cinque anni si assiste ad una regressione della sintomatologia. L’acquisizione della tolleranza nei confronti di un alimento è in parte legata ad una sorta di maturazione intestinale, ma soprattutto implica una risposta immunologica differente, sicchè l’alimento non viene più riconosciuto come offensivo.
5) La maggior parte delle reazioni allergiche ad arachidi, frutti di mare, pesce e frutta a guscio, col tempo guarisce.
FALSO: L’allergia verso questi cibi raramente scompare.
6) Qualsiasi cibo può essere allergenico.
VERO: In teoria è corretto, ma in realtà solo un piccolo numero di alimenti è responsabile del 90% delle reazioni allergiche nel Regno Unito. In particolare questi sono: sedano, cereali contenenti glutine (tra cui grano, segale, orzo e avena), crostacei (tra cui granchi e gamberi), uova, pesce, lupino, latte, molluschi (tra cui cozze e ostriche), mostarda, frutta a guscio (compresi tra cui noci del Brasile, nocciole, mandorle e noci), arachidi, semi di sesamo, soia.
7) I sintomi di una reazione allergica appariranno sempre subito dopo aver mangiato il cibo che l’ha causata.
FALSO: Possono comparire immediatamente, ma anche parecchie ore dopo. Inoltre la gravità dei sintomi può presentarsi, a seconda delle occasioni, in modo più o meno intenso.
Grazie per la chiarezza e la sintesi su un argomento che ha generato e genera grande confusione, non solo nei consumatori.
Un plauso agli inglesi per l’iniziativa ed ai divulgatori, perché continuino nell’opera d’informazione meritoria ed utile non solo ai consumatori finali, ma anche ai produttori di alimenti che si responsabilizzino maggiormente nella scelta degli ingredienti.
Infine anche alle istituzione preposte che riescano a modulare le loro iniziative di controllo e prevenzione, in base a reali indicazioni cliniche e normative coerenti a queste conoscenze.
Ho trovato questo articolo molto valido su Focus riguardo le allergie. Ve lo consiglio http://www.focus.it/scienza/salute/10-falsi-miti-sulle-allergie_C12.aspx