Il 12 febbraio 2012 quattro membri italiani del Parlamento europeo, anche a seguito delle denunce riportate su Ilfattoalimentare.it, hanno presentato un’interrogazione scritta (vedi allegato) all’Alto Rappresentante dell’Ue, chiedendo di fare luce sulla situazione del land-grabbing in Etiopia e di intervenire.
Gli eurodeputati Patrizia Toia, Elisabetta Gardini, Silvia Costa e Sergio Cofferati si sono rivolti all’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza Catherine Ashton. Britannica, riveste la carica dal 2009, è anche Vicepresidente della Commissione europea e guida la politica estera e di sicurezza comune dell’Unione Europea attuandola in qualità di mandatario del Consiglio dell’Unione europea.
L’interrogazione muove dai rapporti di Human Rights Watch (Hrw) e dello Oakland Institute (Oi) pubblicati a gennaio 2012:
«Tra il 2008 e il 2011, l’Etiopia risulta avere ceduto almeno 3,6 milioni di terre (una superficie pari all’estensione dell’Olanda) attraverso il villagization program, sotto le cui insegne il governo etiope, con la falsa promessa di ricollocare le popolazioni in nuove aree provviste dei servizi essenziali, procede all’evacuazione dei suoi cittadini dalle aree cedute agli stranieri, in violazione dei diritti umani sanciti delle convenzioni internazionali».
E dunque, «considerato che L’Unione Europea, attraverso la Commissione Europea, è tra i principali donatori di aiuti internazionali all’Etiopia», ma anche «il ruolo dell’Unione Europea nella difesa dei diritti umani e l’impegno a proteggere le categorie più vulnerabili», i nostri eurodeputati chiedono al vicepresidente/alto rappresentante di rispondere alle seguenti domande:
1. È l’Alto Rappresentante a conoscenza delle gravissime violazioni dei diritti umani denunciate in Etiopia?
2. In che modo intende intervenire per verificare queste ingiustizie e fermare queste pratiche?
3. Quali azioni sono state intraprese dalla Commissione e dall’Alto Rappresentante, collaborando anche con la delegazione UE-Africa, per evitare il perpetrarsi di altri casi come quelli denunciati nei rapporti di HRW e OI?
4. Infine, si chiede di conoscere l’effettiva destinazione degli aiuti forniti dalla Commissione europea all’Etiopia. Aiuti ai bisognosi o che altro?
Una piccola buona notizia, che speriamo possa avere un effettivo seguito nella salvaguardia dei diritti umani e della sovranità alimentare del popolo etiope.
Dario Dongo
foto: Photos.com
si affitta la terra per anni pubblicamente senza far conoscere il contratto,creando
un esodo di popolazioni rrurali spodestate – la terra è del governo, ma la miseria
della popolazione è sollevata
dagli aiuti della UE-fate luce
lottare contro un governo dittatoriale non è facile, ma ha tutto il nostro appoggio
fate luce, grazie
Una volta messo in moto il meccanismo sarà molto dura poter tornare indietro, visto che abbiamo a che fare con autorità locali poco sensibili a queste tematiche, se non apertamente corrotte. Penso sia più utile fare un’azione decisa di lobby nei confronti delle società europee coinvolte, in modo da imporre utilizzo di manodopera locale, trasferimento di conoscenze agronomiche e per ultimo (nei confronti dei governanti locali)una restrizione degli accessi agli aiuti comunitari, con la speranza di gestire il fenomeno al meglio.
Fermate questo scempio o ci ritroveremo in una nuova era coloniale. Non sottovalutate gli OGM, saranno il business del futuro e la terra oggetto di grabbing serve proprio a queste colture.
Le cessioni di terra etiope agli investitori stranieri intanto prosegue, altre 19 vittime tra coloro che hanno provato a resistere. Le ultime notizie su http://farmlandgrab.org/post/view/20214
Le cessioni di terra etiope agli investitori stranieri intanto proseguono, altre 19 vittime tra coloro che hanno provato a resistere. Le ultime notizie su http://farmlandgrab.org/post/view/20214