Greenpeace Italia ha realizzato un video contro la produzione indiscriminata di olio di palma causa primaria della distruzione delle foreste, habitat degli oranghi. Il cartoon, doppiato dalla cantante Noemi, racconta in poco più di un minuto la storia di una bambina e di un piccolo orango “sfrattato” dalla foresta per dare spazio alle piantagioni di palma da olio. Il video in Gran Bretagna è stato censurato dalla Tv perché giudicato troppo “politico”.
L’olio di palma può essere prodotto senza deforestare, ma le indagini di Greenpeace rivelano che alcuni tra i maggiori acquirenti al mondo di olio di palma, come la multinazionale statunitense Mondelēz International, continuano a rifornirsi da chi distrugge foreste che sono anche la casa di animali unici come l’orango. Questo avviene nonostante le promesse fatte di non utilizzare olio di palma prodotto a discapito delle foreste e dei diritti umani entro il 2020. A spiegarlo è Martina Borghi, della Campagna foreste di Greenpeace Italia.
“Se le grandi multinazionali non riescono a trovare abbastanza olio di palma prodotto responsabilmente, dovranno iniziare a utilizzarne meno. Qualche merendina non può valere l’estinzione degli oranghi e la perdita di parti della foresta pluviale», aggiunge Borghi. Tutte le tre specie esistenti di orango sono sull’orlo dell’estinzione. Studi pubblicati segnalano che in soli 16 anni il numero di esemplari di oranghi del Borneo è stato dimezzato e che sia l’orango di Sumatra che quello di Tapanuli sono stati privati di più della metà del loro habitat tra il 1985 e il 2007. Lo stesso destino riguarda anche altri due meravigliosi animali: la tigre e il rinoceronte di Sumatra. In Italia grazie alla campagna portata avanti da Il Fatto Alimentare, la maggioranza delle aziende alimentari, ad eccezione di Ferrero, non usa più olio di palma nei prodotti. Non così avviene in altri settori come in quello dei carburanti. La benzina che impiega fonti energetiche rinnovabili utilizza olio di palma in grande quantità.
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https://firmiamo.it/stop-olio-di-palma–salviamo-gli-oranghi-del-borneo
PETIZIONE: STOP ALL’OLIO DI PALMA. SALVIAMO GLI ORANGHI DEL BORNEO.
Se volete fermare la strage degli oranghi del Borneo (e salvaguardare la nostra salute), dobbiamo fermare l’uso dell’olio di palma nei prodotti che lo contengono. Le industrie che lo utilizzano risparmiano molto rispetto agli altri oli (alcune volte anche facendo lavorare bambini, ei luoghi di produzione), e sono riuscite a raffinare l’olio di palma con sistemi complessi, ottenendo il risultato con un sapore del prodotto finale del tutto simile a quello dei grassi più pregiati. Dovete mettervi gli occhiali (se necessario) e perdere un po’ più di tempo, ma non importa: occorre controllare tutti i prodotti che lo contengono e non acquistarli. Soltanto così le ditte produttrici capiranno che devono cambiare sistema e noi non faremo parte dell’esercito (a volte decisamente in buona fede), delle persone che non sanno di cosa si cibano. Vivere, per chi vuole comprendere come vive, sta diventando complesso. Tuttavia, nel tempo, forse i produttori dei nostri alimenti, cominceranno a capire che non basta confonderci con le pubblicità rompiscatole (e costose), per farci acquistare i loro prodotti. Ci vorrà del tempo, però vale la pena provarci. BASTA OLIO DI PALMA.