Nonostante buona parte delle 26 mila tonnellate di mais contaminate da diossina siano state per la distribuite e consumate dagli animali, le notizie sui sequestri e sui ritiri dal commercio di mangimi con una percentuale di grano contaminato in misura superiore al 32% sono praticamente inesistenti.
L’unico riscontro riguarda quattro lotti di mangime alla diossina per galline che il 20 giugno 2014 sono stati ritirati dal mercato. Si tratta del mangimificio Agricenter di Colle Carlo & Snc situato in Valle d’Aosta in località Saint Christophe, Grand Chemin.I sacchi contengono mangime per polli e galline e nella tabella sono indicati i riferimenti e i lotti:
– L 1000025 P34 Superbroiler F 25 lotto 762055
– D 4000025 P 16 Ovaiole F25 lotto 762591
– D 4000010 P 16 Ovaiole F10 lotto 762059
– D 4000025 P 16 Ovaiole F25 lotto 762059.
Il problema non riguarda solo il mangime per polli, una grossa catena di supermercati la settimana scorsa ha ritirato dagli scaffali di tutti i punti vendita italiani un lotto di crocchette per cani contenente mais ucraino contaminato. Per fortuna le analisi hanno accertato che il quantitativo di diossina è al di sotto dei limiti e lunedì 23 giugno il lotto è stato rimesso in commercio.
Sara Rossi
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Giornalista professionista, direttore de Il Fatto Alimentare. Laureato in Scienze delle preparazioni alimentari ha diretto il mensile Altroconsumo e maturato una lunga esperienza come free lance con diverse testate (Corriere della sera, la Stampa, Espresso, Panorama, Focus…). Ha collaborato con il programma Mi manda Lubrano di Rai 3 e Consumi & consumi di RaiNews 24