Due milkshake con bretzel, pop corn, marshmallows e altro; concept: junk food, ultraprocessati, ultra-trasformati, freakshake, cibi ricchi di grassi

La guerra all’eccesso di zucchero si arricchisce in pochi giorni di due nuovi appelli. Hanno  levato gli scudi l’American medical association (AMA) statunitense, che se l’è presa con l’etichettatura degli alimenti ricchi di zuccheri. Action on Sugar, l’associazione britannica che, in occasione della settimana di sensibilizzazione, ha invece preso di mira un prodotto molto amato e altrettanto deleterio per la salute: i milkshake e, soprattutto, la loro evoluzione freakshake, inventati in Australia, ma arrivati in Gran Bretagna da qualche anno, con enorme successo.

Invocando il principio di trasparenza l’AMA, in un comunicato ufficiale, ha chiesto  alla Food and Drug Administration di istituire norme molto più severe di quelle attuali per l’etichettatura degli alimenti che contengono tanto zucchero. Si dovrebbero introdurre etichette frontali, da apporre sulla parte più visibile della confezione, pensate in modo da evidenziare con un certo risalto il contenuto di zuccheri. Inoltre l’Agenzia dovrebbe porre limiti alla concentrazione almeno nei cibi che vantano proprietà benefiche o che recano sulla confezione l’elenco dei nutrienti. È stato rilevato che spesso anche questi alimenti eccedono le quantità raccomandate di zuccheri e rischiano  di ingannare il consumatore che, inconsapevolmente, può sceglierli  per limitare l’apporto girnaliero.

Meno generico è invece l’appello di Action on Sugar inglese, perché si concentra sui freakshake, incredibili miscele di frullati con frutta, zucchero e caramello, addizionati di biscotti e dolciumi vari (per esempio muffin, cookies e così via) e arricchiti da panna montata. Secondo l’associazione sul mercato ci sono frullati che arrivano a contenere fino a 39 cucchiaini di zucchero. Si tratta di una quantità esagerata pari a quattro lattine di cola o 1.280 calorie o, ancora, sei volte la quantità di zucchero raccomandata per i ragazzi di età compresa tra i sette e i dieci anni, o più della metà delle calorie giornaliere destinate a un adulto. Secondo un’indagine condotta dalla stessa Action su 41 milkshake, oltre il 90% dovrebbe avere un’etichetta a semaforo rossa, compresi molti di quelli venduti online e per i quali sono disponibili le etichette nutrizionali.

Per questi motivi l’associazione chiede che sia introdotto l’obbligo di un semaforo sui menu, e che le porzioni non superino le 300 calorie. Anche in questo caso, il principio su cui si basa l’appello è quello della trasparenza per il consumatore, che dovrebbe anche sapere che un ragazzo di 25 anni dovrebbe fare tre ore di jogging per smaltire le calorie di un solo freakshake. I milkshake sono già stati inclusi nell’elenco dei prodotti sotto osservazione da parte del Servizio Sanitario e destinati a una riduzione di calorie. Tuttavia – fanno notare da Action on Sugar – il calo indicato come ideale è del 20%, un valore decisamente insoddisfacente, viste le vere e proprie bombe caloriche presenti sul mercato”.

zucchero
I freakeshake sono bombe caloriche di latte, frutta, zucchero, caramello,  biscotti e dolciumi vari. A 25 anni con 3 ore di jogging se ne smaltisce uno

La BBC riprende l’appello mostrando anche una video intervista nella quale i ragazzi raccontano perché si sentono così attratti da alimenti così zuccherati. La catena di ristoranti Toby Carvey propone Unicorn, una bevanda che contiene l’equivalente di 39 cucchiaini di zucchero e 1.280 calorie, oppure Five Guy’s, alla banana e cioccolato, che di cucchiaini-equivalenti ne ha 37, oltre ad altre proposte. Prodotti simili sono disponibili in altri ristoranti. Il servizio della BBC definisce grottesca tutta la categoria dei freakshake.

Per contrastare questa follia nutrizionale – conclude la rete televisiva – probabilmente non basta etichettare, ma occorre introdurre una normativa che limiti le porzioni. Della stessa opinione è un’altra associazione che si batte per la salute degli inglesi, quella di Hugh Fearnely-Whittingstall, noto attivista e blogger. Se un ragazzo beve tutti i giorni uno di questi micidiali concentrati di zuccheri e grassi – ricorda Fearnely-Whittingstall – è quasi inevitabile che diventi obeso, preparandosi a una vita di malattia, con diabete, patologie cardio e cerebrovascolari e un significativo aumento del rischio di 12 diversi tumori, oltre a essere tormentato dalle carie. Ma tutto questo si può evitare o, almeno, cercare di limitare: con normative semplici e facilmente applicabili.

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Sergio
Sergio
5 Dicembre 2018 15:00

Leggendo il titolo mi chiedevo come fosse possibile che un frullato contenesse così tanto zucchero, poi ho letto la parte in cui si dice che queste bevande contengono caramello e biscotti.
Mi chiedo con che criterio si possa mettere sul mercato una cosa simile. Pensavo che l’abitudine di ficcare di tutto e di più dentro un alimento (o bevanda) fosse una peculiarità dell’americano sovrappeso che si cucina un chilo di pollo fritto nella Mountain dew (una specie di gazzosa), invece è l’industria alimentare a proporre simili mostruosità.