Cestino con uova fresche su un tavolo di legno

Da qualche mese a Berlino si possono acquistare le Respeggt, uova ottenute senza sacrificare i maschi che costano solo qualche centesimo in più. Presto saranno disponibili in tutta la Germania, paese che ha accelerato nella ricerca di soluzioni alternative all’uccisione dei pulcini maschi dopo che una sentenza aveva affermato, nei mesi scorsi, che il sacrificio dei volatili non era giustificato, con la sola eccezione appunto delle galline da uova “in attesa che siano disponibili alternative”.

Mano che afferra un cartone di uova a marchio Respeggt
Le uova Respeggt provengono da filiere in cui non vengono soppressi i pulcini maschi

Ma i sistemi che non prevedono la scelta tra maschi e femmine come quello tedesco in realtà sono più vicini di quanto si potrebbe pensare, come ricorda Science, che fa il punto sulla questione e illustra alcuni dei progetti (21, provenienti da 10 paesi) che stanno concorrendo al premio da 6 milioni di dollari messo in palio dalla U.S. Department of Agriculture’s Foundation for Food and Agriculture Research (FFAR) di Washington proprio per arrivare prima possibile a metodi di selezione non cruenti che salvino ogni anno quei 7 miliardi di pulcini maschi che attualmente non si riescono a utilizzare per altri scopi, e vengono sacrificati.

All’origine delle uova Respeggt, proposte da un’azienda, Seleggt, nata da una joint venture tra università tedesche e start up olandesi, c’è un ormone che producono solo le femmine a partire dal nono giorno, l’estrone solfato, che può essere evidenziato con un reagente specifico che lo fa diventare blu. Grazie a un robot che pratica un minuscolo buco nel guscio (con un laser), e che preleva una microgoccia, le uova vengono selezionate prima che diventino pulcini, e nel caso si tratti di maschi destinate a utilizzi quali i mangimi animali.

Il limite di questo sistema è nei numeri: i robot attuali riescono ad analizzare 3.000 uova all’ora, e anche se si dovrebbero presto raggiungere le 5.000, i produttori industriali hanno, in media, la necessità di verificarne 50.000. Inoltre sono comunque necessari nove giorni di incubazione e secondo qualche associazione animalista gli embrioni sentirebbero comunque dolore.

Selezione delle uova prima del completo sviluppo dei pulcini
Le uova vengono selezionate prima che diventino pulcini secondo il metodo Seleggt

Un altro gruppo di ricercatori tedeschi, questa volta dell’Università di Dresda, è riuscito ad anticipare la selezione al quarto giorno, perché si è basato sulle differenze nella maturazione del sangue, diversa nei due sessi ed evidenziabile attraverso l’emissione di fluorescenza. Anche in questo caso, però, il sistema è da ottimizzare e prevede la lesione del guscio.

Gesto che, invece, non è necessario con il metodo proposto dai ricercatori di Ovabrite, azienda di Austin, in Texas, che analizza con lo spettrometro di massa le sostanze volatili emesse dalle uova, diverse a seconda che si tratti di un embrione maschio o femmina, e seleziona quindi senza bisogno di infrangere l’integrità del guscio.

Filiera delle uova
La normale filiera delle uova

In Australia e in Israele, poi, c’è chi punta tutto sulla genetica, ovvero sulla possibilità offerta dalla tecnica CRISP-Cas9 di inserire nei maschi un gene di una proteina fluorescente, in modo che sia subito individuabile. Anche se queste uova probabilmente non sarebbero commercializzate in Europa, alcune indagini hanno mostrato che sarebbero ben accette tanto negli Stati Uniti quanto in Australia, e nei paesi dove gli alimenti provenienti da OGM sono legali le ricerche vanno avanti anche da questo punto di vista.

Infine, dalla Turchia arriva la proposta di analizzare la forma delle uova, che sarebbe diversa nei due sessi, e valutabile in modo preciso con l’intelligenza artificiale.
Oltre a porre fine a un vero e proprio massacro – conclude la rivista – giungere a un metodo valido e applicabile su larga scala permetterebbe di non sprecare le risorse necessarie a crescere anche i maschi, e di non buttare la carne dei pulcini; al contrario, di destinare le uova all’industria cosmetica o farmaceutica, o a quella dei mangimi animali, e i consumatori sarebbero probabilmente disposti a pagare qualcosa in più.

© Riproduzione riservata Foto: AdobeStock, Seleggt

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Federico
Federico
31 Agosto 2019 09:03

In Italia sugli scaffali dei supermercati ci sino già uova che dichiarano di rispettare i pulcini maschi. Credo vengano destinati sempre al consumo come polli .

Bruno Pistoni
Bruno Pistoni
Reply to  Federico
31 Agosto 2019 15:00

Infatti, io compro solo quelli, anche se costano un pochino di più…

elsa pollice
elsa pollice
10 Settembre 2019 10:13

non volevo credere, e come molti altri non immaginavo che dietro una confezione di uova ci fosse un massacro… è orribile

carola
carola
Reply to  elsa pollice
14 Settembre 2019 16:07

purtroppo tante cose si vengono a sapere per caso, vada a vedere cosa fannpo per ottenere la mozzarella di bufala, per fare il latte in generale o come vivono in maiali negli allevamenti intensivi e potrei continuare

Ottavio
Ottavio
10 Settembre 2019 23:51

Non esistono in natura uova cruelty-free, dato che le galline vengono sfruttate in qualsiasi modo nella produzione intensiva.
Le uova sono deposte se fecondate non per venir sottratte dall’uomo ma per essere covate e divenire pulcini (mentre se non sono fecondate servono ai pennuti come riserva di cibo).
Le galline vengono cmq considerate macchine da produzione, quindi il “cruelty-free” è una velo edulcorato per celare l’inesorabile fine di animali senzienti. L’unica maniera per essere cruelty free è adottare una dieta completamente vegNa.

gianni
gianni
12 Settembre 2019 21:17

Allo stato attuale delle conoscenze quando noi umani mangiamo qualche essere vivente deve morire, dato che anche alle specie vegetali viene riconosciuta l’etichetta di esseri viventi.
Che poi le piante abbiano o meno coscienza o anima non è ancora dato sapere ma vivono , reagiscono , crescono , cercano di riprodursi e muoiono , quindi anche i vegani devono considerare di non essere esenti dal procurare qualche sofferenza.
Qualche sollievo di coscienza può’ essere riconosciuto al consumatore di frutta ma poco di più,
nel campo delle convinzioni personali si può solo sperare di fare il minor male possibile e quindi il modo migliore di alimentarsi è di evitare abbuffate e sprechi.

carola
carola
Reply to  gianni
14 Settembre 2019 16:21

la scelta vegana è individuale che cerca di dare meno sofferenza possibile ad altri esseri viventi, I vegani sono esseri umani non sono perfetti e tirare fuori il discorso che anche la carota soffre o quando cammini o vai in auto uccidi gli insetti (per non dire altro) sono diventate le tante frasi di tiro di chi non sa più cosa dire per incolpare (?) chi decide di non arrecare sofferenza ad altri esseri viventi. Le piante non hanno sistema nervoso per cui si vivono ma non soffrono, questo è uno dei tanti paragoni (?) che si fanno ad esempio con la vita di Circa 12 milioni di suini allevati ogni anno in Italia, quasi la metà nella sola Lombardia, con la provincia di Brescia che ne detiene il triste primato, potendo contare su 1.289.614 maiali, un numero addirittura superiore agli individui umani, 1.262.678, residenti nella stessa area. Allevamenti industriali che si trasformano in vere e proprie bombe ecologiche, e che costituiscono una seria minaccia per la salute pubblica e l’ambiente.

gianni
gianni
16 Settembre 2019 13:56

Non era mia intenzione offendere i vegani , hanno tutta la mia ammirazione perchè io non ci riesco ancora ma per me valgono piu’ un paio di aforismi che elenco qui sotto:

Non troverai mai la verità se non sei disposto ad accettare anche ciò che non ti aspetti.

È molto difficile per un uomo imparare ciò che crede di sapere già.

Suggerisco a tutti di vedere qualche filmato di Stefano Mancuso , tanto per capire con chi abbiamo a che fare.Grazie.