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Nel Regno Unito 26 personalità del mondo associativo e accademico hanno firmato un appello rivolto alle principali catene di supermercati in cui si chiede di non importare dagli USA carne bovina e suina allevata con ormoni e promotori della crescita e polli trattati con antibiotici e sanitizzati poi con acqua e cloro nella fase di macellazione. Secondo i firmatari non considerare questi fattori negli accordi commerciali vuol dire aprire le porte all’importazione di alimenti prodotti secondo standard inferiori rispetto a quelli in vigore attualmente nel Regno Unito. La lettera è stata inviata agli amministratori delegati di nove grandi catene di supermercati, più precisamente: Tesco, Waitrose, Marks and Spencer, Asda, Sainsbury’s, Morrisons, Aldi UK, Lidl UK e Co-op UK.

Gli USA hanno infatti standard più bassi rispetto al Regno Unito e all’UE in diversi settori, come ad esempio la sicurezza alimentare, il benessere animale, la somministrazione di antibiotici e i requisiti ambientali. Le questioni sollevate nella lettera riguardano in primo luogo l’importazione di carne bovina trattata con ormoni, prodotta in allevamenti con bassi standard di benessere animale e ambientali. In genere agli animali vengono somministrati somatotropina e altri farmaci per aumentare la produzione di latte e stimolare la crescita.

Un appello ai supermercati britannici chiede di non importare dagli USA polli lavati con il cloro, pratica vietata nel Regno Unito e in Europa

Il secondo elemento contestato è la somministrazione di ractopamina per promuovere la crescita dei suini. Si tratta di una sostanza consentita negli Stati Uniti, ma proibita nel Regno Unito e in Europa. La carne di maiale importata potrebbe provenire anche da allevamenti in cui le scrofe sono confinate in stalle strette durante la gravidanza – una pratica illegale nel Regno Unito dal 1999. C’è infine il problema delle uova in polvere ottenute da polli allevati in batteria e l’importazione di carne di pollo sanitizzata con il cloro nella fase di macellazione e lavorazione, per risolvere i problemi derivanti dai bassi standard di igiene e benessere.

Clicca qui per leggere la lettera.

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luigi
luigi
23 Luglio 2020 14:39

timori assolutamente condivisibili

Piero
Piero
30 Luglio 2020 14:57

Come consumatori gli inglesi boicottino questi prodotti. Il boicottaggio massiccio è un arma decisiva contro le lobby

Piero
Piero
Reply to  Piero
4 Agosto 2020 09:29

Concordo. Il consumatore ha uno strumento potente. NON ACQUISTARE LA MERCE. BOICOTTARE

Mauro
Mauro
Reply to  Piero
4 Agosto 2020 14:22

I consumatori in genere comprano in base alla pubblicità e al costo, e certamente le carni e il pollame americano arriveranno col più grande dei battage pubblicitari che siano mai visti e a costi fortemente concorrenziali, quindi inutile illudersi che siano i consumatori a fermarli.

Risibile poi l’appello ai supermercati ad andare contro i propri interessi, lo useranno come dieci piani di morbidezza rilasciando le più ampie rassicurazioni di facciata e non rinunciando nei fatti a un solo grammo di importazioni.

Devono provvedere i governi a vietarne l’importazione, quello inglese per i suo territorio e l’Unione Europea per i nostri, ovviamente sulla spinta dei governi nazionali, o ci troveremo nel piatto quei cibi molto prima che ce ne possiamo rendere conto.

Roberto
Roberto
4 Agosto 2020 16:59

Inusuale che gli Inglesi boicottino prodotti USA, nazione alla quale sono legati a doppio filo e con la quale c’è un’alleanza totale e non sono mai in disaccordo.

A livello politico non passerà mai.