
Negli Stati Uniti inizia la stretta sull’utilizzo dei derivati della cannabis in alimenti e bevande venduti al pubblico. La notizia è stata data per primo da Eater New York, dopo che ispettori del Dipartimento della Salute del Comune hanno sequestrato in una pasticceria-ristorante dei biscotti contenenti cannabidiolo (CBD). La sostanza è un componente non psicoattivo della marijuana, che negli Usa è legale ed è utilizzato spesso a scopo terapeutico per alleviare infiammazioni, dolori, crampi e ansia. In recenti ispezioni avvenuto sempre nello stesso locale, Fat Cat Kitchen, gli alimenti contenenti CBD non avevano subito alcuna restrizione alla distribuzione. Ma ora le autorità newyorkesi hanno deciso di vietarne la vendita in cibi e bevande, non essendone stata accertata l’innocuità per la salute.
Come osserva Eater New York, la conseguenza della nuova politica restrittiva significa che molti ristoranti, bar e caffè dovranno interrompere una linea di produzione che sta avendo un boom di popolarità. Infatti, sempre più locali di New York stanno inserendo articoli come cocktail CBD e latticini CBD nei loro menu.
Anche i funzionari della sanità dello Stato del Maine hanno annunciato un divieto per il CBD negli alimenti, con la stessa motivazione dei loro colleghi newyorkesi e cioè perché, pur essendo una sostanza legale, non è un additivo alimentare approvato dal governo.
In Europa circolano già alimenti con CBD. All’inizio di gennaio, come riferito da Il Fatto Alimentare, l’Italia ha segnalato al Sistema rapido di allerta europeo per alimenti e mangimi (Rasff) di aver respinto alla frontiera dei biscotti con pezzetti di cioccolato provenienti dai Paesi Bassi, che contenevano CBD, in quanto il cannabidiolo è un nuovo ingrediente alimentare non autorizzato.
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Beniamino Bonardi - 12 Febbraio 2019