
Sovrappeso infantile: l’Oms propone un modello di profilo nutrizionale per limitare la pubblicità di cibi non sani ai bambini. Ancora troppo deboli gli interventi dei governi nazionali
Sovrappeso infantile: l’Oms propone un modello di profilo nutrizionale per limitare la pubblicità di cibi non sani ai bambini. Ancora troppo deboli gli interventi dei governi nazionali
Redazione 4 Marzo 2015
Per ridurre l’esposizione dei bambini al marketing che promuove cibi e bevande ad alto contenuto di calorie, grassi saturi, zuccheri o sale, e favorisce lo sviluppo di preferenze alimentari e diete non salutari, l’Ufficio europeo dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha messo a punto un modello di profilo nutrizionale.
Lo scopo e di consentire ai vari paesi di riconoscere i prodotti alimentari non adatti ai bambini e quindi adottare misure per evitare operazioni di marketing attraverso la televisione, internet e ogni altro mezzo. L’iniziativa dell’Oms parte dalla constatazione che, nonostante i progressi fatti da alcuni paesi, l’azione globale dei governi per limitare questo tipo di promozioni è troppo debole.

Nella regione europea che comprende 53 paesi, il sovrappeso e l’obesità riguardano il 27% dei ragazzi di 13 anni e il 33% di quelli di 11 anni. Ci sono prove consistenti che indicano un legame tra l’esposizione dei bambini al marketing alimentare, la cattiva alimentazione e l’obesità. Il modello di profilo nutrizionale elaborato dall’Oms si basa in gran parte sui modelli danese e norvegese, che vengono utilizzati per limitare la commercializzazione di cibo ai bambini.
Lo schema norvegese è stato messo a punto dalle autorità sanitarie, mentre il modello danese è stato sviluppato dal Forum for Responsible Food Marketing Communication, e il suo utilizzo è approvato dal governo.
Il documento dell’Oms salva i prodotti di origine geografica protetta e le specialità tradizionali, a cui viene riconosciuto il diritto di essere pubblicizzati, a seconda dei diversi contesti nazionali.
Beniamino Bonardi
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Bella iniziativa, peccato che da noi tra Ferrero e Barilla è un continuo martellamento dalla mattina alla sera. Avete mai provato a contare gli spot di queste 2 ditte? Chissà cosa rappresentano per i bilanci Rai e Mediaset!
Nel merito di spot poco educativi, la nuova campagna della Nutella che da merenda si trasforma in alimento da prima colazione l’avete notato? Per non parlare della Coca Cola che insiste con video (innovativi riconosco) che spingono a consumare la bevanda a tavola in famiglia. Credo che anziché chiedere alle ditte di autoregolarsi (sic!) dovremmo fissare delle regole su corretta alimentazione per i concessionari televisivi e stampa.