soia semi GMQuante sementi Ogm arrivano in Italia? Pochissime, meno dell’0,2% dei campioni di mais e appena l’1,4% della soia. Lo rivelano i risultati del programma di controllo del ministero delle Politiche agricole sulla presenza di semi geneticamente modificati destinati alla semina 2020 condotto da Crea-DC (difesa e certificazione), ispettorato per la repressione frodi (Icqrf) e Agenzia delle dogane e dei monopoli.

Per quanto riguarda il mais, sono stati prelevati 551 campioni da oltre 6.500 tonnellate complessive di sementi. Soltanto un campione è risultato positivo per la presenza di Ogm (pari allo 0,18% totale): si tratta di un lotto di mais di varietà Altamira da 1,24 tonnellate (che rappresenta meno dello 0,1% di tutte le sementi controllate) proveniente dalla Turchia.

I controlli sul mais, quest’anno, hanno incontrato non poche difficoltà a causa del Covid-19. La maggior parte delle aziende che lavorano e immagazzinano sementi di mais è concentrata nel Nord Italia e le attività ispettive ricadono sugli uffici territoriali di Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto, le aree più colpite durante le prime fasi dell’emergenza sanitaria.

Per la soia la situazione è leggermente diversa, a cominciare dalle quantità controllate, circa il doppio rispetto al mais. Nel 2020 infatti sono state campionate quasi 14 mila tonnellate di soia, per un totale di 702 campioni raccolti e analizzati, di cui soltanto 10 sono risultati positivi per la presenza di Ogm (1,4% del totale). I lotti irregolari, pari a 192 tonnellate complessive, appartenevano a quattro varietà diverse di soia geneticamente modificata e provenivano tutti dagli Stati Uniti (6) e dal Canada (4).

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Andrea
Andrea
2 Ottobre 2020 16:55

Sarebbe interessante conoscere anche il dato relativo al livello di contaminazione da aflatossine, problema ben maggiore essendo dei cancerogeni certi a differenza degli OGM in quanto tali. Per questi stock e in generale per tutto il prodotto destinato al consumo umano e animale.

Luca
Luca
5 Ottobre 2020 11:21

Non importiamo OGM resistenti alle malattie e poi godiamo a mangiare prodotti “naturali” che per arrivare sulla nostra tavola hanno subito decine di trattamenti chimici.

Meraviglie della disinformazione.

gianni
gianni
6 Ottobre 2020 09:46

Cerchiamo di non correre troppo in avanti alla cieca……….
“””https://www.focus.it/scienza/salute/vegetali-geneticamente-modificati
anno 2018==Passare dalla ricerca all’applicazione potrebbe non essere così semplice, però, perché molti caratteri delle piante (e del grano in particolare, che ha un genoma molto complesso) non sono determinati da singoli geni, ma dall’interazione fra molti di essi. La precisione del metodo “un gene alla volta” potrebbe non essere sufficiente, senza una visione globale del sistema genetico dei vegetali.”””

Accertato che i primi vegetali OGM nel medio periodo non risultavano esattamente delle meraviglie nonostante la pubblicità e propagano pesticidi ovunque, si è passati a nuovi sistemi molto più mirati di modifiche genetiche ma i risultati sono tutti da verificare perchè come spiega bene il commento di Focus le ricerche di laboratorio sono sempre miracolose ma l’applicazione pratica in campo aperto poi ridimensiona il salto di qualità e pone anche nuovi problemi e incertezze.

Le notizie corrono molto più veloci (troppo veloci) delle verifiche pratiche,ormai molti sono a conoscenza di termini come GMHT e GMIR, i processi sono aggiornati e modificati di continuo e fanno letteralmente girare la testa tra sensazionalismi editoriali e promesse economiche ottimistiche creando aspettative e convinzioni popolari spesso deluse in seguito.

Quello che conta per me è che i prodotti biologici siano più salubri dei prodotti GMHT resistenti a determinati pesticidi ( per i GMIR ne parleremo tra qualche anno ), imperfetti se vogliamo ma la cosa è confermata da milioni di analisi di laboratorio ogni anno, questa evidenza però non è accettata perchè scuote solide fondamenta economiche.

Per i più moderni prodotti sperare è lecito ma con la massima cautela per la suddetta ragione.

A proposito delle meraviglie del GMHT ecco un ennesimo articolo=
https://www.biorxiv.org/content/10.1101/2020.08.25.266528v1
Multi-omics phenotyping of the gut-liver axis allows health risk predictability from in vivo subchronic toxicity tests of a low-dose pesticide mixture

gianni
gianni
7 Ottobre 2020 17:00

Il premio Nobel per la chimica 2020 mette le mie convinzioni decisamente controvento , niente di male ci sono abituato ……le ricerche sono sacrosante e giuste , sono le applicazioni pratiche a lasciare a desiderare troppo spesso.