Uno dei temi più difficili da trattare quando si parla di prodotti alimentari è il prezzo. Le regole in teoria esistono, il ricarico medio dei supermercati varia dal 28 al 30%, ma nella realtà di ogni giorno ci sono promozioni, offerte speciali, sottocosto e altri sconti che disorientano anche gli addetti ai lavori. I consumatori però sono contenti perché riempiono il carrello con la sensazione di avere risparmiato e di avere fatto buoni affari. In realtà per molti si tratta solo di un’illusione come ha dimostrato l’Antitrust qualche anno fa in un dossier sui prezzi civetta considerati alla stregua di specchietti per le allodole.

La gente non sa che la maggior parte delle spese per supportare le promozioni e le offerte speciali sono a carico delle aziende e non delle catene. I produttori per ogni prodotto venduto nel corso di queste iniziative o quando viene messa la foto sul volantino recapitato nella casella della posta, riconoscono al supermercato una partita a prezzi stracciati rispetto al listino indicato nel contratto.

Premesso che l’azienda produttrice non può scendere al di sotto di certi livelli altrimenti chiude, bisogna capire com’è possibile proporre ogni mese promozioni con sconti del 30, 40 e 50%. Proviamo a spiegarlo con un esempio anche se non è facile. Il supermercato compra ogni anno 1 milione di pezzi a 3 € che vende a 4 €. I pezzi necessari per le varie promozioni li paga meno (1,5-2,5 €). Alla fine il prezzo medio di vendita ammonta a 3,7 €, e questo introito garantisce i margini per coprire i costi di gestione e fare quadrare i conti.

Ci sono però catene di supermercati molto diffuse all’estero, che non fanno promozioni e sconti, non distribuiscono volantini, ma seguono una politica che si può riassumere con lo slogan “Ogni giorno prezzi bassi”. Questi punti vendita comprano un prodotti a 3 € e lo vendono tutto l’anno a 3,7. Anche questo modo l’introito garantisce i margini necessari per coprire i costi di gestione e fare quadrare i conti.

supermercato sconti dolci pane carboidrati La differenza tra i due modelli è sin troppo evidente. Nel  primo caso il consumatore si illude di fare buoni affari approfittando degli sconti e delle promozioni del 30-40%, anche se non è proprio così. Il risparmio esagerato su prodotti con prezzi superscontati si traduce inevitabilmente in rincari sugli articoli che non sono in offerta. Nel secondo caso il consumatore non ha la sensazione di fare grandi affari, ma i prezzi sono costanti e anche più bassi tutto l’anno. Le catene italiane che adottato questa strategia sono poche, noi conosciamo Sole 365 al centro-sud e U2 nelle regioni del nord. Anche l’ultimo punto vendita aperto pochi giorni fa  a Rovello Porro in provincia di Como adotta la formula “Ogni giorno prezzi bassi” per cui non realizza promozioni, non stampa né distribuisce volantini promozionali, non ha un programma di fidelizzazione con tessere a punti o simili e contribuendo così a un minor impatto ambientale e a una spesa più consapevole.

Qual è la soluzione migliore? Chi vuole approfittare degli sconti e fare veramente ottimi affari, deve cambiare ogni settimana il supermercato, comprando solo i prodotti in offerta pubblicizzati sui volantini. La scelta è interessante ma richiede tempo e una certa dimestichezza con i prezzi. Chi invece non ha la possibilità di cambiare punto vendita, quando compra i prodotti superscontati ha la sensazioni di fare affari, ma si tratta in buona parte di un’illusione perché gli altri articoli sono probabilmente più cari.

supermercato sconti comprare spesaIn questa situazione dove gli sconti si inseguono quotidianamente, diventa difficile memorizzare il prezzo di riferimento di un chilo di pasta, di un litro di latte o di una bottiglia di extravergine. Per rendersi conto di quanto sia complicato stabilire il prezzo “corretto” di un prodotto, vi proponiamo i risultati di una rilevazione fatta pochi giorni fa in 3 supermercati milanesi. I listini per prodotti analoghi variano da 2 a 8 volte e gli sconti arrivano al 50%. Un giungla di prezzi pazzi dove anche gli addetti ai lavori faticano a districarsi.

Prezzi pazzi. Acqua minerale in bottiglie di plastica, i listini variano da 0,16 a 1,05  €/l  (*)

Si tratta di una differenza di otto volte che non trova alcuna giustificazione qualitativa per un prodotto come l’acqua minerale, dove la materia prima ha un costo vicino allo zero (sul prezzo incide molto il marketing, la bottiglia di plastica e il trasporto). In questa giungla chi stabilisce qual è il giusto prezzo?

Prezzi Pazzi. Per il latte fresco il cartellino raddoppia

Nei supermercati Esselunga il latte fresco intero 100% italiano Smart costa 0,85 €/l, la metà rispetto a un litro di Latte Milano alta qualità 1,69 €/l . Per capire quanto sia difficile sostenere un prezzo così basso, basta ricordare adesso che il latte alla stalla viene pagato 0,40 €/l . Dopo l’acquisto bisogna ritirarlo, pastorizzarlo, confezionarlo e distribuirlo nei punti vendita. Com’è possibile proporre listini così competitivi?

tab prezzi 2019 latte fresco esselunga

Prezzi pazzi – Creme alla nocciola spalmabili (da 4 a 21 €/kg)

L’analisi allo scaffale delle creme alla nocciola evidenzia una grossa differenza tra il vasetto più economico e quello più costoso. In questo caso però esiste una correlazione tra il listino e il tipo di materie prime che giustifica, almeno in parte, la distanza di prezzo. Le creme più costose utilizzano il doppio e il triplo di nocciole e non impiegano olio di palma. La cosa strana è che il produttore della crema di Nocciole a marchio Esselunga, produce nello stesso stabilimento anche la crema Pan di stelle di Mulino Bianco. La composizione dei due vasetti è simile, ma il prezzo della crema Mulino Bianco è quasi il triplo.

Prezzi pazzi – Il prezzo impossibile dell’olio extravergine venduto a 2,79/2,99 €/l meno di due bottiglie di Coca-Cola in bottiglia di vetro

Oggi il listino dell’olio spagnolo, greco e tunisino all’ingrosso varia da 2,4 a 2,5 €/l. Dopo averlo acquistato bisogna trasportarlo, imbottigliarlo e distribuirlo nei punti vendita. Com’è possibile proporre prezzi così stracciati? In Italia il 70% dell’olio è venduto in promozione qual è il prezzo vero? La scelta dei supermercati di attirare il consumatore con prodotti “civetta” è una pratica che illude il consumatore.

Prezzi pazzi. Quanto costa  veramente un pacco di spaghetti?

Com’è possibile vendere un prodotto di qualità come la pasta a metà prezzo? La scelta dei supermercati di fare sconti esagerati svilisce il prodotto e disorienta il consumatore che non sa dare un valore corretto al cibo.

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Paoblog
Paoblog
3 Aprile 2019 13:37

Le offerte le “paga” sempre l’anello debole ovvero il fornitore. Ed infatti anche se di soldi che mi avanzano non ne ho, resta il piedi il discorso etico, per me importante, ed allora non faccio la spesa approfittando del sottocosto. Vedi: https://wp.me/pjP1E-rXj

Paoblog
Paoblog
4 Aprile 2019 08:28

Il prezzo del Latte Smart mi lascia perplesso. Ho letto che è prodotto per Esselunga (che quindi mette la faccia su questo prodotto) da Padania Alimenti Srl di Casalmaggiore (CR) che sul sito vanta (ovviamente) “la qualità dei loro prodotti” Ma resta in sospeso la domanda. Come è possibile ottenere un prezzo simile?

Graziella
Graziella
16 Aprile 2019 09:18

Quando si compra un prodotto bisogna leggerne la composizione e la provenienza.Le offerte sotto costo spesso sono di pessima qualità.Io,personalmente,acquisto prodotti di cui conosco la qualità anche quando sono in offerta ,ovviamente ,senza prezzi stracciati.Di questa scelta mi sento soddisfatta