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bi san bernardo arancia amara nutri-score zuccheroBere è importante e in estate ancora di più. Ovunque si possono trovare consigli più o meno corretti su cosa e quanto bere per dissetarsi e idratarsi con l’arrivo del caldo. A darci una mano per queste nostre esigenze corre in soccorso l’azienda San Bernardo che nel 2017 lancia Bi, la linea di soft drink gassati “ideali per l’estate”. Questa, recita l’etichetta, è “la bibita che ti disseta, che ti disseta (2 volte)”, come dice Totò “ma sì, fai vedere che abbondiamo: abbondandis in adbondandum!”.

Ma quanto zucchero beviamo con un bicchiere? Noi abbiamo preso in esame la versione “aranciata amara e corteccia di china”. Leggendo la lista degli ingredienti troviamo: acqua, succo di arancia da concentrato (20%), zucchero, anidride carbonica, aroma naturale di arancia con altri aromi naturali, infuso di corteccia di china e acido ascorbico (acidificante e antiossidante). La bottiglia è da 750 ml e contiene tre porzioni da 250 ml, come indicato in etichetta. Una porzione contiene 26,3 g di zuccheri (il 10,5%), gran parte derivati dal succo di arancia da concentrato; infatti, basti pensare che questo succo ha un quantitativo di zuccheri pari al 45% (in 100 ml di concentrato), molti di più rispetto a 100 g di arancia (7,8%), circa sei volte tanto. Oltre a questi sono presenti anche zuccheri aggiunti. La porzione da 250 ml quindi contiene 5,3 zollette da 5 g ciascuna.

Nutri Score Coca-ColaL’etichetta a semaforo Nutri-Score assegna all’arancia amara Bi della San Bernardo il colore rosso, proprio per l’eccessivo contenuto di zucchero, suggerendone un consumo moderato.

L’OMS, per abbassare il rischio di serie patologie croniche, raccomanda un’assunzione massima di 50 g di zuccheri semplici aggiunti (*) al giorno. Con un solo bicchiere da 250 ml si supera la metà della soglia. Perciò attenzione a quanto ci dissetiamo con queste bibite: bevendole solo due volte il limite è più che superato.

(*) Gli zuccheri aggiunti o zuccheri liberi sono quelli contenuti in alimenti e bevande zuccherate, miele, sciroppi, succhi di frutta da concentrato, e succhi/spremute/centrifughe/estratti anche 100% di frutta.

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claudio
claudio
11 Luglio 2019 12:15

In data 10 Luglio viene pubblicato sul British Medical Journal questo studio “Sugary drink consumption and risk of cancer: results from NutriNet-Santé prospective cohort”
https://www.bmj.com/content/366/bmj.l2408

riassumibile in:
“chi beve più bevande zuccherate (circa 185 millilitri al giorno) si ammala di cancro più facilmente di chi ne beve poche (meno di 30 millilitri al giorno).”

E’ uno studio osservazionale, perciò non è possibile stabilire per i ricercatori un nesso di causalità tra zuccheri semplici/aggiunti e cancro. Affermano che ci sono dei meccanismi biologici plausibili, come l’effetto degli zuccheri semplici/aggiunti sul grasso viscerale intorno ad organi vitali quali fegato e pancreas, sui livelli glicemici del sangue, sui markers di infiammazione, tutti parametri correlati all’incremento del rischio di cancro.