Crisi alimentare African Children Holding Hands Cupped To Beg Help. Poor African children keeping their cupped hands, asking for help. African children suffer from poverty, diseases, water scarcity and malnutrition.

Anciana africanaLa malnutrizione è a livelli inaccettabili e costituisce un problema che nessun Paese al mondo può permettersi di trascurare. Globalmente, un terzo delle donne in età riproduttiva è anemico, mentre il 39% degli adulti del mondo è in sovrappeso o obeso e ogni anno circa 20 milioni di bambini nascono sottopeso. Oltre che sulla salute, i lenti progressi nella lotta alla malnutrizione incidono anche sullo sviluppo sociale ed economico dei Paesi. Si stima che il cattivo stato nutrizionale in tutte le sue forme potrebbe costare alla società fino a 3,5 trilioni di dollari l’anno, con il solo sovrappeso e l’obesità che costano 500 miliardi di dollari.

Lo afferma la quinta edizione del rapporto annuale Global Nutrition Report, redatto sulla base delle informazioni relative a quasi duecento Paesi, provenienti da organizzazioni internazionali, non governative, università e fondazioni.

I dati mostrano un aumento complessivo sia del sovrappeso che dell’obesità persino in Africa, dove si registra una crescita significativa nel consumo di alimenti confezionati. Dall’Africa all’America del Nord, l’obesità e il sovrappeso hanno raggiunto la percentuale record del 38,9% tra gli adulti e sono in aumento tra gli adolescenti.

Il rapporto ricorda che tra il 2012 e il 2013 l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha approvato una serie di obiettivi per ridurre le varie forme di malnutrizione, tra cui quello di fermare l’aumento dei bambini in sovrappeso e la crescita di obesità e diabete tra gli adulti entro il 2025. Cinque anni dopo l’approvazione di quegli obiettivi, registra il rapporto, nessuno dei 194 Paesi esaminati è sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di fermare l’incremento dell’obesità adulta, mentre alcuni progressi sono stati fatti nel campo del sovrappeso infantile.

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Sovrappeso e obesità sono responsabili del 7,1% di tutte le morti, mentre la denutrizione causa il 45% dei decessi tra i bambini

I dati indicano che gli adulti in sovrappeso sono passati dal 35,7 del 2010 al 38,9% del 2016, mentre gli obesi sono cresciuti dall11,2% al 13,1%. In numeri assoluti questo significa che 2,01 miliardi di adulti (quasi un terzo di quelli di tutto il mondo) sono in sovrappeso e di questi 678 milioni sono obesi.

Corinna Hawkes, co-direttrice del rapporto, sottolinea la necessità di “un’azione immediata. La malnutrizione è la prima responsabile dei problemi di salute. Si stimano quattro milioni di morti per le conseguenze del sovrappeso e dell’obesità, pari al 7,1% di tutte le morti, mentre la denutrizione spiega circa il 45% dei decessi tra i bambini sotto i cinque anni”. La domanda scomoda, afferma Hawkes, non è tanto “perché le cose vanno così male?”, bensì “perché le cose non vanno meglio quando ne sappiamo molto più di prima?”.

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pj
pj
4 Dicembre 2018 16:04

il problema è culturale e risolverlo è come risolvere le altre problematiche nel mondo ad oggi impossibile.
bisognerebbe formare nuove generazioni sui concetti sovraesposti e formando menti nuove etiche e responsabili
forse con il tempo……
oggi il problema e di perceczione cioe il pericolo percepito. La mamma ti dice non mangiare troppo cioccolato
ma a te non frega niente e ti dici la mamma si sbaglia la carie non mi viene perche io la sto mangiando e non
succede niente poi con il tempo mi accorgo che la mamma aveva ragione ma ormai, quindi oggi le menti sono
stagnanti formate in modo troppo rigido ed incapaci di essere fluide al cambiamento. Le poche che lo sono non fanno gruppo e quindi bastano pochi lupi per dire alle miliardi di pecore cosa fare eccc…
alle pecore dico sveglia siamo di piu dei lupi uniamoci facciamo gruppo per superare modelli di pensiero ormai antiquati.. ma non succedera mai io temo

ezio
ezio
5 Dicembre 2018 13:01

“perché le cose non vanno meglio quando ne sappiamo molto più di prima?”
Prendo questo quesito come emblema “dell’ignoranza” profonda della conoscenza parziale della ricerca e della super industrializzazione spinta imperante, senza una logica di sintesi e di sistema socio economico globale.
Si studia, ricerca, sperimenta e produce su larga scala senza pensare minimamente ai consumi energetici e delle materie prime, agli sprechi ed ai rifiuti prodotti.
Se questa è conoscenza, penso proprio ci sia un equivoco nella definizione di partenza.