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Aggiornamento del 17 settembre 2019: a tre settimane dall’inizio del focolaio di listeriosi che ha colpito la Spagna, e in particolare la regione dell’Andalusia, il numero dei casi confermati è salito a 222. Tre persone sono molte per le conseguenze dell’infezione da Listeria monocytogenes. Sono ancora sotto indagine 66 casi probabili e 80 casi possibili, in diverse regioni del paese.

È allarme listeriosi in Spagna, dove finora 193 persone sono state colpite dal batterio Listeria monocytogenes, in un focolaio di grosse dimensioni collegato a prodotti a base di carne di maiale cotta e refrigerata. Almeno 50 delle persone colpite sono state ricoverate in ospedale, e una donna di 90 anni, secondo quanto riportato dai media spagnoli, sarebbe morta a causa dell’infezione.

lomo al pimenton la mecha spagna listeria

Le dimensioni del focolaio hanno spinto il ministero della Salute spagnolo a lanciare un’allerta internazionale e a mettersi in contatto con le autorità sanitarie europee e dell’Organizzazione mondiale della sanità. Infatti, complici la stagione estiva e la lunga incubazione della Listeria (fino a 70 giorni), è possibile che si verifichino casi tra viaggiatori e turisti una volta tornati nel paese d’origine.

L’epicentro dell’epidemia è la regione dell’Andalusia, dove si sono verificati 186 infezioni, ma alcuni casi sono stati registrati anche nelle Aragona (3), in Estremadura (3) e nella regione di Castiglia e Léon (1). Altri casi sospetti sono in corso di analisi in Estremadura (13), nella comunità di Castiglia-La Mancha (9), nelle Asturie (7, di cui una donna incinta), a Madrid (6), in Catalogna (5) e in Aragona (4)

L’Agenzia spagnola per la sicurezza alimentare e la nutrizione ha diffuso la lista dei prodotti il cui consumo è stato collegato ai casi di listeriosi. Si tratta di alcuni tipi di paté di carne di maiale cotta e refrigerata (crema de carne mechada, manteca colorá, pringá estilo casero, zurrapa de hígado, zurrapa lomo blanca e zurrapa lomo roja) e di alcune tipologie di arrosto di maiale pronto (chicharron andaluz, lomo al jerez, lomo al pimentón e lomo casero al pimentón), tutti a marchio La Mechá prodotta dall’azienda Magrudis di Siviglia.

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Giovanni Gozzi
Giovanni Gozzi
27 Agosto 2019 23:17

A dimostrazione che la cottura non è sempre un trattamento termico di bonifica, ossia un CCP1 (eliminazione del rischio).

matteo galasso
matteo galasso
28 Agosto 2019 10:36

Nessun CCP elimina il rischio ma lo riduce.

A parte questa precisazione tecnica segnalo che c’è già stato il primo caso al di fuori della Spagna collegato a questo focolaio, un turista inglese.

Giovanni Gozzi
Giovanni Gozzi
28 Agosto 2019 13:09

Ha ragione Galasso.
Ma anche 1 +1 nel sistema binario non fa 2, e nemmeno nessun numero: tutto dipende dalle definizioni.
Le mie fonti sono l’ICMSF che reputo sufficientemente autorevole per affidarmici.
Infine dipende da quale livello di tolleranza stabilisco: 5 o 50 o 95 %. Vanno tutte bene se il numero iniziale di microrganismi fosse 0, non va bene niente se non parlo dii microrganismi ma di sostanze chimiche magari con tossicità cronica.

Diego Matteuzzi
Diego Matteuzzi
31 Agosto 2019 14:14

Signori se la carne viene solo pastorizzata la L’isteria può sopravvivere ma se viene sterilizzata come ad es. Il tonno in scatola sicuramente muore.

Giovanni Gozzi
Giovanni Gozzi
Reply to  Diego Matteuzzi
1 Settembre 2019 12:00

Ancora vero ma se il numero di Listerie è esiguo. Dovremmo parlare del numero di riduzioni decimali perseguibili e di quali sono i livelli di microrganismi non pericolosi. Il problema è se non considero microrganismi e si affrontano sostanze termostabili, dove la cottura non fa che aumentare il rischio di formazione di altre sostanze ancor più pericolose.
Un po’ come distinguere fra moderazione e censura.

Simone Raineri
Simone Raineri
2 Settembre 2019 10:17

Buongiorno,

state tralasciando un passaggio fondamentale, la cottura è un CCP, ok, ma se non avviene già all’interno del packaging finale, si può tranquillamente contaminare a posteriori durante la fase di inscatolamento vanificando la bonifica termica.