Una bibita a base di fruttosio, acido ascorbico e aromi promette di “accelerare la caduta del tasso alcolico nel sangue”.  L’azienda francese produttrice  prevede il lancio della bevanda (Outox)  il 18 giugno, ma secondo il giornale Le Point (www.lepoint.fr), la Direzione generale della concorrenza, dei consumi e della repressioni delle frodi (Dgccrf) d’Oltralpe, che controlla la documentazione dei prodotti con riportano sull’etichetta  claims nutrizionali o di salute, non avrebbe ricevuto alcuna richiesta di autorizzazione. Il giornale ritiene che  la “pozione magica” sarà disponibile solo via Internet, ordinandola direttamente alla sede dell’azienda in Lussemburgo al prezzo di 3,99 euro per una bottiglia da 25 ml.

La bibita viene presentata come  una “rivoluzione” per il settore, ma in realtà una sua prima versione era già stata messa in commercio nel 2005, dalla società belga Lifestyle Drinks SA che ha poi venduto la sua licenza a Outox International, che sostiene di aver modificato la composizione. La bibita temp fa era arrivata anche in Italia: tanto che nel 2006, l’Antitrust aveva comminato all’azienda produttrice una multa di 47.500 euro per pubblicità ingannevole, basandosi sulle informazioni fornite dall’ISS (Istituto superiore di sanità) e dall’INRAN, (Istituto nazionale della nutrizione).

Qualunque cosa contenga la bevanda,  il messaggio col quale viene pubblicizzato  il prodotto preoccupa particolarmente i fautori della lotta all’alcolismo. Il timore è che la bibita possa indurre i giovani a bere di più, magari prima di mettersi alla guida. “Se qualcuno inventasse un prodotto davvero capace di ridurre il tasso di alcol nel sangue, bisognerebbe dargli un Nobel”, ha detto Alain Rigaud, presidente dell’Associazione nazionale per la prevenzione dell’alcolismo.

L’azienda produttrice, da parte sua, ribadisce che gli effetti sono documentati da studi, e precisato che la campagna promozionale inviterà  a bere con moderazione e a considerare  i limiti previsti   dall’etilometro.

Intanto, il Ministero della salute francese ha chiesto all’Afssa (l’Agenzia francese per la sicurezza sanitaria degli alimenti), di analizzare la composizione  e di verificare la veridicità delle affermazioni sulla riduzione del tasso alcolemico nel sangue. In ogni caso se le promesse risulteranno  poco veritiere il problema dovrà essere  affrontato  coem un problema di  pubblicità ingannevole.

Nel 2006 il Ministero dell’economia francese aveva bloccato per qualche mese la vendita di un’altra bibita “anti-alcol”, Security Feel Better, (anche questa  venduta in Italia), ma il Consiglio di Stato aveva ritenuto il divieto  “eccessivo e sproporzionato”, anche se la bevanda pretendeva di far metabolizzare l’alcol nel sangue da tre a sei volte più in fretta rispettonormale. Una volta tornata sul mercato, la bibita è stata reclamizzata mettendo l’accento sulla sua capacità di eliminare i postumi di una sbornia. Non si sa quanto velocemente. 

Mariateresa Truncellito

Foto: photos.com

 © Il Fatto Alimentare 2010 – Riproduzione riservata