

Anheuser-Busch e MillerCoors, i due maggiori produttori americani di birra, hanno iniziato a mettere sui propri siti gli ingredienti sinora segreti delle proprie birre, partendo dai marchi più noti, come Budweiser e Bud Light. La decisione è stata presa dopo che la trentacinquenne food blogger statunitense Vani Hari aveva lanciato sul proprio sito, Food Babe, una petizione, che in 24 ore aveva raccolto più di 43 mila firme, grazie anche al rilievo dato dai mass media.

Negli Stati Uniti, la birra non è sottoposta alla regolamentazione della Food and Drug Administration (FDA) ma del Dipartimento del Tesoro e quindi le etichette non devono riportare tutti gli ingredienti, come richiesto per le bibite analcoliche.
Nelle sue ricerche, Vani Hari ha scoperto che oltre agli ingredienti classici – malto, luppolo e lievito – nelle birre, specialmente quelle americane, se ne possono trovare molti altri, usati per schiarire, stabilizzare, preservare, migliorare il colore e il sapore della birra. Molti di questi, si legge nella petizione, “sono allergeni o possono essere dannosi. I consumatori hanno diritto di sapere cosa bevono”.
Beniamino Bonardi
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