Non si ferma il vivace dibattito sull’opportunità o meno di far adottare ai bambini una dieta vegetariana o vegana. Dopo la pubblicazione dell’articolo sulla posizione dei pediatri italiani riguardo la possibilità di adottare questo tipo di alimentazione ai più piccoli, e la lettera di risposta della presidentessa della Società scientifica di nutrizione vegetariana (Ssnv), Luciana Baroni, pubblichiamo di seguito il commento a nome della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS) e del suo presidente.

Facendo seguito alla recente pubblicazione, su Il Fatto Alimentare [i], della lettera della dottoressa Baroni, Presidente della Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana (in seguito SSNV), cogliamo l’occasione per chiarire alcuni concetti e alcune informazioni sulla dieta vegetariana e vegana.
L’esigenza di un Position Paper (in breve: PP) sulle Diete Vegetariane in Gravidanza ed in Età Evolutiva, che la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS) ha pubblicato nel 2017 col contributo di altre Società Scientifiche e Federazioni di ambito pediatrico (Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza, Federazione Italiana Medici Pediatri,  Società Italiana di Medicina Perinatale, è scaturita infatti dalla constatazione che l’adozione di queste diete, negli anni passati per scelta ideologica, viene ora consigliata per la prevenzione di malattie croniche e quindi come scelta di salute.

È cambiato anche l’impatto sociale e la connotazione del mondo veg, con lo strutturarsi di Società ed Associazioni e l’aumento esponenziale di forti interessi economici: pubblicazioni, libri, ristoranti, consulenze nutrizionali di professionisti formati ad hoc, vendita di integratori veg-tailored, ecc. Interessi, peraltro, mai dichiarati.
A questo punto, come pediatri, abbiamo preso atto che era necessario dare una risposta obiettiva, scevra da interessi e ideologie, a questa semplice domanda: se io sono un genitore e ho a cuore solo la salute di mio figlio, qual è la migliore dieta che posso proporgli per la sua crescita e il suo sviluppo? Una dieta vegetariana potrebbe essere considerata, in una fase particolare di crescita e sviluppo come l’età evolutiva, una “dieta sana”?

Partiamo proprio dai chiarimenti: il PP era e rimane un documento scientifico destinato ai professionisti della salute, in particolare ai pediatri, pensato per dare uno strumento di valutazione e di decisione sul “che fare, cosa attendersi”. Si è dunque cercato di rispondere, sempre e solo sulle evidenze scientifiche più recenti, alle principali domande di ambito clinico. Ma il punto fondamentale è che il PP è un documento pensato a favore dei bambini e non dei loro genitori, i quali sono portatori di esigenze che originano da un loro vissuto, esigenze che non necessariamente coincidono con quelle dei bambini.
Per un corretto approccio è inoltre necessario chiarire alcuni principi fondamentali, senza i quali ogni considerazione può essere fuorviante e ogni conclusione può essere sbagliata.

Se una dieta necessita di supplementazione farmacologica, è una dieta carente e non una dieta sana

Definizione di “dieta sana”. Si legge spesso che le diete vegetariane (per semplicità le indicheremo con DV, senza differenziare i vari tipi esaurientemente esplicitati nel PP) sono diete sane se correttamente pianificate e “se supplementate”.
Non è corretto. Se una dieta necessita di supplementazione farmacologica, è una dieta carente e non una dieta sana. Il nostro modello di dieta sana, la dieta mediterranea, non necessita di alcuna supplementazione farmacologica perché tutti i macro e micronutrienti necessari all’organismo sono assunti naturalmente con gli alimenti.

La supplementazione farmacologica viene spesso presentata come un normale complemento a una DV. Non è corretto. L’integrazione di vitamina B12, ferro, DHA, zinco e calcio nelle DV, tanto più carenti quanto più restrittive e quanto maggiore il fabbisogno (come durante la crescita), è indispensabile, mentre in una dieta sana onnivora, come quella mediterranea, tutti questi micronutrienti sono assunti con gli alimenti.  Chi invece segue una DV deve comprare e assumere degli integratori, con un costo che, per tutta la famiglia e protratto per anni, diventa notevole. Ma, soprattutto, non si tiene conto di un problema enorme: la compliance.  Noi pediatri sappiamo benissimo che, quando una terapia è protratta nel tempo, anche se necessaria, spesso non viene seguita. Chi può garantire che il bambino assuma per anni, costantemente, gli integratori necessari per una dieta carente come quella vegetariana? E se non li assume costantemente, quali sono le conseguenze?

Dieta vegetariana
Non è prevista una categoria di “esperti in dieta vegetariana o vegana”

Gli studi sulle diete vegetariane e i dati scientifici. Un grave limite di molti articoli scientifici sulle DV, tra cui anche quelli riportati dalla dott.ssa Baroni, è la bassa qualità metodologica. Una revisione della letteratura, per essere considerata attendibile deve soddisfare determinati criteri internazionali, ad esempio: la ricerca degli articoli deve essere completa e riportata per esteso, deve essere riportata la valutazione metodologica di tutti gli studi, inclusi ed esclusi, per verificare l’attendibilità dei risultati e non accettarli in modo acritico.
Nel disegno e nella conduzione di un studio, infatti, vi possono essere diversi errori. Ecco solo 3 esempi.
Primo errore, il confronto. Gli studi spesso confrontano le DV con la dieta di tipo occidentale, la Western diet, contro cui i pediatri e i nutrizionisti si battono da decenni. Il punto, però, non è se le DV sono migliori del cibo-spazzatura, ma se davvero sono migliori della nostra dieta mediterranea. Possiamo dire a un genitore di abbandonare la dieta mediterranea, con le sue bilanciate proteine animali affermando che la DV è migliore, anche se questa è carente e ha documentate necessità di integrazione?
Non c’è mai stato nessuno studio (e sottolineiamo nessuno!) che abbia dimostrato che, in età evolutiva, le DV siano migliori della dieta mediterranea.  Non c’è nessun documento ufficiale di Istituzioni ed Organizzazioni internazionali, inclusi la OMS e il World Cancer Research Fund International, che raccomandi di escludere le proteine animali, mentre tutte raccomandano un uso moderato di alimenti di origine animale. L’unica malattia che si può avvantaggiare di una DV, anche rispetto alla dieta prescritta dallo specialista, è il Diabete Mellito di tipo2, nei pazienti adulti. A riprova dell’assoluto rigore scientifico del Position Paper (che inoltre è stato sottoposto a revisione esterna prima di essere pubblicato) e della totale mancanza di pregiudizi nei confronti delle DV da parte dei suoi autori, questi risultati sono correttamente riportati nel documento.
Secondo errore, la certezza dell’esposizione. In molti studi non c’è certezza che i “vegetariani” siano realmente tali: molti rispondono semplicemente a questionari e ciò che mangiano o non mangiano non può essere verificato, mentre è noto che tanti si autodefiniscono “vegetariani” semplicemente perché mangiano carne solo occasionalmente (i cosiddetti flexiteriani). Non ci sono, infine, molti studi che abbiano valutato la sicurezza delle DV in sé, perché spesso integrate dei nutrienti carenti.
Terzo errore, la rilevanza degli esiti. Molti studi sulle DV riportano, e con grande enfasi, solo dati di laboratorio (valori di colesterolemia, trigliceridi, ecc.), ma non viene enfatizzato allo stesso modo che non ci sono differenze sugli esiti clinicamente rilevanti, come rischio di ictus, infarto, ecc.

False affermazioni come pseudo-verità. Quando si afferma che “una dieta vegana propriamente detta non può essere considerata restrittiva” vorremmo ricordare che ogni stile alimentare che escluda intere categorie di alimenti – in una specie onnivora quale noi siamo sin da Homo erectus, ovvero da appena 1,7 milioni di anni [ii] – è di per se stesso “restrittivo”.
Le cose scorrette riportate come verità apodittiche sono tante [iii], per esempio che tali diete permettono “di evitare gli effetti dannosi sull’organismo di alcuni nutrienti contenuti negli alimenti animali (grassi saturi, colesterolo, proteine animali e ferro eme, nonché tossici ambientali)”. Ci piacerebbe sapere da quale studio – di nuovo, e ci scusi il Direttore se insistiamo su questo punto – di elevato valore metodologico la SSNV ha tratto l’informazione che le proteine animali, in quantità adeguate, e il ferro eme abbiano effetti dannosi sull’organismo umano. Ci piacerebbe che fosse specificato anche quali e quanti “tossici ambientali” ci sono negli alimenti vegetali.
Ancora, nel sito di SSNV si afferma che una dieta “veg” “riduce anche il rischio di sviluppare carenza di ferro” Questa affermazione non solo non ha una base scientifica, ma è addirittura esattamente il contrario di ciò che accade in realtà, poiché le diete vegetariane, e in particolare le vegane, pongono i bambini a maggior rischio di carenza marziale, sino ad arrivare a stati di anemia conclamata [iv, v].

spaghetti pasta mangiare piatto bambini
Il gold standard per i nostri bambini e lo stile alimentare che i pediatri continueranno a consigliare è la dieta mediterranea

Infine, ma potremmo continuare ancora a lungo,  la dottoressa Baroni, riporta le conclusioni di un recente articolo tedesco che confronta le assunzioni di macronutrienti e la crescita di bambini onnivori, vegetariani e vegani scrivendo “Gli autori concludono quindi che nella prima infanzia le diete latto-ovo-vegetariane e vegane, in confronto con quelle onnivore, sono in grado di fornire le stesse quantità di macronutrienti, assicurando una crescita normale [5].” A parte il fatto che il problema non è tanto o solo la quantità assunta di nutrienti, ma la loro biodisponibilità, il paragrafo delle conclusioni non termina con questa frase, ma continua con “Comunque, la piccola percentuale di bambini vegetariani e vegani nel nostro campione classificata come “stunted” (ovvero con bassa statura patologica) dovrebbe sottolineare l’importanza di un’assunzione adeguata di energia e nutrienti da parte di bambini vegetariani e vegani.” Ergo, le conclusioni riportate dalla dottoressa Baroni non sono complete. Ha dato, invece, informazioni non oggettive né corrette, omettendo il fatto che solo tra i bambini vegetariani e vegani erano registrati casi di bassa statura patologica.

Gli esperti di nutrizione. Vogliamo precisare che non è prevista una categoria di “esperti in dieta vegetariana o vegana”. Chi è specializzato o esperto in nutrizione deve avere tutte le competenze necessarie per valutare qualsiasi dieta in base alle necessità (es. aproteica, senza glutine, ipocalorica, ipolipidica), quindi anche le diete vegetariane. Voler creare una lobby del mondo veg non porta alcun vantaggio ai bambini, soprattutto alla luce dell’approccio ideologico, dei crescenti interessi, dell’informazione non corretta e della carenza di studi clinici ben condotti.

Conclusioni. Le raccomandazioni del PP, conformi a quelle della OMS, sono state recentemente riviste, presentate sia a una platea congressuale che alla stampa [i], e sono di prossima pubblicazione su rivista internazionale. La revisione bibliografica dimostra come negli ultimi tre anni non siano comparsi in letteratura lavori sufficientemente validi tali da richiedere la modifica delle raccomandazioni già presenti nel PP.
Come  raccomandato dalle organizzazioni internazionali, quindi, il gold standard per i nostri bambini e lo stile alimentare che i pediatri continueranno a consigliare è la dieta mediterranea, una dieta bilanciata, adeguata ai fabbisogni, basata su alimenti del nostro territorio facilmente reperibili “a Km 0”, che non esclude alimenti di origine animale e non necessita di integrazioni, né di consulenze nutrizionali.

Firmato i coordinatori del Position paper  sulle diete vegetariane Dr. Giuseppe Di Mauro  Dr.ssa Margherita Caroli

[i] https://ilfattoalimentare.it/dieta-vegetariana-ssnv.html
[ii] Walker A e Shipman P. The wisdom of the bones: in search of human origins. Weidenfeld & Nicholson, Londra, 1996
[iii] https://www.scienzavegetariana.it/scelta-vegetariana.html
[iv] Gibson RS et al. Is iron and zinc nutrition a concern for vegetarian infants and young children in industrialized countries? Am J Clin Nutr. 2014;100 Suppl 1:459S-68S
[v] Schürmann S, Kersting M, Alexy U. Vegetarian diets in children: a systematic review. Eur J Nutr. 2017 Aug;56(5):1797-1817.doi: 10.1007/s00394-017-1416-0. Epub 2017 Mar 15

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gianni
gianni
9 Novembre 2020 16:42

La salute, secondo me, è uno stato di equilibrio tra varie componenti quasi tutte note ma che non sono ancora spiegate chiaramente stante, senza ombra di contestabilità, la sempre maggiore frequenza di malattie negli adolescenti occidentali e/o contemporaneo abbassamento della età in cui si diventa suscettibili a malattie una volta considerate appannaggio dell’età più avanzata.
Questo fatto da solo spiega, sempre secondo me che qualcosa ci sfugge, ma evidentemente è una cosa che solo i complottisti hanno notato.
I parametri che certificano la crescita nei bambini a seconda dell’età sono corretti oppure risentono delle statistiche applicate ai polli in batteria ? E i bisogni reali (o immaginari che siano) e le supplementazioni risentono anch’essi di queste tabelle da crescita forzata altrimenti diventa patologia(?)??. Ho qualche esempio in famiglia di crescite lente che hanno prodotto adulti maestosi e robusti ma certo questo non conta……….
Inoltre prima di criticare la natura e i cibi naturali perchè si afferma che il tale nutriente o micronutriente non è sufficientemente biodisponibile non sarebbe meglio valutare tutti i fattori che ci fanno sprecare le vitamine che, assunte da cibi naturali e non lavorati potrebbero esserci utili ma che buttiamo nel cesso a causa di farmaci usati come caramelle e cibi spazzatura spacciati per nutrienti, oltre ad abitudini di vita deprecabili.
Certamente non può essere imputato ai pediatri se i bambini (alcuni? molti? troppi) sono obesi ma non mi piace un eccessivo uso della forza contro chi va contro certi modelli e invece non si fa abbastanza per limitare gli zuccheri, l’uso ubiquitario della cioccolata e il cibo ultratrasformato in generale. Come si dice ” forte coi deboli e debole coi forti”?
Sulla convinzione che l’uomo dalla nascita alla morte debba essere onnivoro ( o meglio solo onnivoro) per essere in salute non scommetterei un centesimo e la storia della B12 è tutta una favola , la certificata presenza solo nei prodotti animali e la sua assenza nei vegetali non sta in piedi. La maggior parte degli animali ospiti delle macelleria l’erba con B12 incorporata la vedono raramente e/o in fotografia, poi il resto è tutto da vedere …….
Tornando sulle supplementazioni , che mi risulta siano necessarie in parte anche agli onnivori, questo dice che siamo veramente alla disperazione e dimostra che i nostri stili di vita pericolosamente abbassano la vitalità umana, e la salute.
E i pediatri non possono dire che si nascondono i dati sui pesticidi, è una affermazione ridicola, coloro che combattono per la salute naturale e perchè no vegetariana sono parte lesa e contestataria , chi nasconde i dati sono altri ( prego! non diciamo fesserie), noi diciamo che sono pericolosi anche a basse dosi e ne vorremmo l’abolizione , a quanto mi risulta.
La parte esclusivamente vegana anche a me fa pensare per diversi motivi ma come si dice il mio parere di inesperto conta meno di uno, nessun problema parli chi ha la conoscenza.

alberto
alberto
10 Novembre 2020 16:09

Vorrei avere un esempio di DIETA MEDITERRANEA per una settimana cosi da capire di cosa stiamo parlando.
Non sono sicuro che i genitori e non solo abbiano presente cosa sia la dieta mediterranea.
Chiedo questo cosi da avere delle BASI oggettive da cui partire nell’impostazione e nella scelta di uno stile alimentare

Andy
Andy
Reply to  alberto
10 Novembre 2020 23:01

Gentile @Alberto, non c’è bisogno di “un esempio di DIETA MEDITERRANEA per una settimana”. Le sarà sufficiente – o almeno spero – dare un’occhiata alla piramide della dieta mediterranea come elaborato dal CIISCAM insieme a una serie di altri Centri Universitari Europei: http://ciiscam.org/files/download/pubblicazioni/phn%20new%20md%20pyramid.pdf

Paola
Paola
11 Novembre 2020 06:26

Sono mamma di un bimbo di 3 anni, che per problemi personali, ho autonomamente scelto di seguire una dieta vegana (ottenendo beneficio). Mio figlio adora la carne. Ora sono nell’angoscia: perché temo che possa fargli male, io poi addirittura sono allergica pure al lattosio e al glutine.. Ecco che il “BUON SENSO”, che deve sempre prevalere e a maggior ragione in una madre: mi tranquillizza. La carne continuo a dargliela ma alternando con tutti gli altri alimenti: cercando di soddisfare il suo fabbisogno (usando pure degli integratori multivitaminici) in modo da non bloccargli un sereno sviluppo psico-fisico. (MAI OFFERTO MERENDINE/CIOCCOLATO/CARAMELLE X’ SERVONO SOLO A CARIARE I DENTI).
Quando sarà più grandino (già durante l’adolescenza: quindi tra non tanti anni): sceglierà lui autonomamente cosa, come e quanto mangiare. A tal proposito l’ESEMPIO in casa rivestira’ un ruolo fondamentale: più di qls atto coercitivo di privazione (che anzi, si sa, cagiona di gran lunga più danni e seriamente!)

Francesco
Francesco
Reply to  Paola
12 Novembre 2020 15:51

Soprattutto i bambini, come gli adulti, devono avere una dieta equilibrata e bilanciata. Devono mangiare tutto ma con criterio. È chiaro che se mangia carne ogni giorno non va bene come per tutte le altre cose. Da preferire proteine, che siano animali o vegetali, carboidrati ecc. ma lontano da zuccheri e grassi. Ci vogliono anche questi ma con molta accortezza. Se lei mamma, fa una scelta alimentare che sia vegetariana o vegana, non può scegliere lei per il bambino/a. Sarà lui, o lei, che sceglierà quando sarà più grande. Sono vegetariano da tanti anni, permetto ai miei figli tutto ma con dei limite sulle cosiddette porcate. D’altronde si sa, le cose buone sono quelle che fanno più male.

Sara
Sara
11 Novembre 2020 08:09

Nell’articolo non è mai chiaro se si stia parlando di dieta vegetariana o vegana, che sono molto diverse. I vegetariani in genere non hanno bisogno di integratori alimentari, anche perchè assumono proteine di origine animale (formaggi, uova, latte). Non mi sembra molto chiaro questo articolo e potrebbe portare a pensare che una dieta vegetariana non sia una cosiddetta ‘dieta sana’. Non so per quanto riguarda l’età dello sviluppo perchè non sono un medico, ma per le persone adulte è una dieta perfettamente sana.
In conclusione, articolo confusionario che non fa le giuste distinzioni e potrebbe essere fuorviante.

Lorenzo M Donini
Lorenzo M Donini
11 Novembre 2020 09:32

Credo che quanto scritto dai Colleghi Caroli e Di Mauro sia quanto di più equilibrato e documentato scientificamente. In buona parte riproponibile anche per l’età adulta.
Aggiungo alcune osservazioni:
– la dieta mediterranea (DM) è universalmente riconosciuta come l’unico modello alimentare che, alla prova dei fatti (almeno 6.000 lavori pubblicati negli ultimi 20 anni su riviste accreditate) e al momento, è in grado di prevenire le malattie croniche non trasmissibili (malattie cardiovascolari, neoplasie, diabete, demenza senile , …)
– caso più unico che raro nella storia della medicina, siamo tutti d’accordo: dovunque sia stata sperimentata (USA, Australia, paesi scandinavi, ..) ha dato risultati simili e non è reperibile alcun lavoro pubblicato su riviste scientifiche serie contrario al modello mediterraneo
– a riprova di ciò chiunque proponga un modello alimentare diverso (Nordic Diet ad esempio) utilizza la DM come standard di riferimento e cerca di riprodurre con alimenti locali gli apporti di nutrienti tipici del modello mediterraneo
– è possibile che esistano altri modelli alimentari in grado di avere potenziali effetti benefici paragonabili, ma, al momento, non abbiamo dimostrazioni scientificamente sufficienti in tal senso. Ciò vuol dire che in “scienza e coscienza” non è eticamente corretto proporre modelli alimentari diversi per il miglioramento dello stato di salute della popolazione.

Dispiace notare che ci si chieda cos’è la Dieta mediterranea (cit Alberto: “Vorrei avere un esempio di DIETA MEDITERRANEA per una settimana cosi da capire di cosa stiamo parlando”).
Parliamo di un modello alimentare che affonda le sue origine nella Grecia e nella Roma antiche e che è stato “ricodificato” negli anni ’50 del secolo scorso. Ce ne siamo talmente allontanati (con evidenti risultati in termini di obesità e malattie connesse) che non ci ricordamo neppure più cosa facevamo fino agli ’70 in Italia.

Comunque sia sul sito dell’Ist Sup di Sanità (https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/d/dieta-mediterranea) è ben descritto il modello.
Il fatto alimentare pubblicò un test di valutazione dell’aderanza al modello (https://ilfattoalimentare.it/dieta-mediterranea-questionario-crea.html) e anche su wikipedia è ben descritto il modelo mediterraneo (https://it.wikipedia.org/wiki/Dieta_mediterranea)

Il mio Istituto è comunque a diposizione per qualsiasi ulteriiore chiarmento (in calce i miei recapiti)
Buona giornata atutti

prof Lorenzo M Donini,  MD
Sapienza University, Rome (Italy)
Experimental Medicine DepartmentMedical Pathophysiology,
Food Science and Endocrinology Section
Food Science and Human Nutrition Research Unit
phone: +39 06 4991 0162mobile: +39 3385926464
lorenzomaria.donini@uniroma1.it

gianni
gianni
11 Novembre 2020 15:46

Tutto corretto signor Donini, nessuno vi nega titoli, competenza e autorevolezza per dirigere le danze nel campo della salute pediatrica, ma a mio parere siete i ministri di una religione non di tutte le religioni, il movimento vegetariano non ha nulla di cui vergognarsi nel difendere il suo diritto ad accogliere coloro che lo vogliono, ancora una volta si chiede collaborazione e non compatimento e competizione.

Maria
Maria
Reply to  gianni
3 Dicembre 2020 13:46

gianni “a mio parere” bene, a mio parere invece sei tu che segui una religione cioè credi senza ragionare, mentre i pediatri seguono la scienza cioè badano alle prove e ai fatti e ci ragionano su, è solo il mio parere ma vale come il tuo cioè quanto una cicca di sigaretta sull’autostrada, cosa vui che gliene importi al mondo che siamo 8 milardi, 8.000.000.000!!!!!!!!!!! del parere dì due nullità come te e me?

Giovanni Gozzi
Giovanni Gozzi
12 Novembre 2020 12:28

Si dovrebbe fare allo stesso modo per qualsiasi ricerca degna di tale nome.
Vorrei aggiungere che non è ciò che ingerisco che fa bene o male ma come viene o meno assimilato.
Se l’integratore transita per l’apparato digerente ho solo arricchito chi lo vende, distribuisce, propaganda.
Se una tossina transita nell’apparato digerente, linfatico, sanguigno è una tossina potenziale ma non fa nulla.

Caterina Patuzzi
Caterina Patuzzi
Reply to  Giovanni Gozzi
15 Novembre 2020 15:21

Ricordo che abbiamo testimonianze di persone che hanno sviluppato egregiamente corpo e mente pur seguendo diete che i nostri “professori” aborriscono. Secondo la mia esperienza di vita, per il nostro benessere, la carne morta dovrebbe essere sepolta, non mangiata.

Claudia
Claudia
Reply to  Giovanni Gozzi
3 Dicembre 2020 12:45

La “carne morta” è uno degli alimenti per cui si è evoluto il nostro apparato digerente. Il nostro apparato digerente NON PUO’ assimilare tutti i nutrienti presenti nei vegetali, semplicemente perché non ha né l’anatomia, né la fisiologia, né l’ecologia adatte a farlo. E’ possibile che degli individui presentino delle peculiarità genetiche che permettono loro di farlo in misura maggiore di altri: in fondo la tolleranza al lattosio in età adulta è un tratto genetico di una parte della popolazione umana, ma non di tutti, ed è anche un tratto che si è evoluto in tempi (evolutivamente parlando) molto recenti, cioè da quando Homo sapiens ha cominciato ad allevare animali. Ma, come per la tolleranza al lattosio, non si può affermare che una dieta vegana sia adatta a tutti, e soprattutto che sia adatta ad un organismo in crescita, con fabbisogni, in termini nutrizionali, diversi da quelli dell’adulto.
Inoltre, signora, definire in quel modo la carne puzza di ideologia, e le ideologie sono nemiche della scienza (quella vera, non quella che ci piacerebbe).
Vuole rinunciare alla “carne morta” per motivi etici? Lo faccia: le fedi religiose non hanno bisogno di supporti scientifici, e per quel che ne so da noi vige la libertà religiosa. Ma per favore, definite il veganesimo per quello che è, ovvero una filosofia/religione/scelta etica, e non cercate di ammantarlo di salutismo pseudoscientifico, cercando oltretutto di imporlo ad individui che non sono ancora in grado di scegliere, se tale ideologia rischia di fare danni.

Mauro
Mauro
Reply to  Giovanni Gozzi
3 Dicembre 2020 13:52

Claudia, non perderci tempo, le mode/religioni dai superfood al limone+bicarbonato al crudismo al veganesimo hanno i loro adepti ed è tempo perso cercare di ragionare.

Alberto
Alberto
12 Novembre 2020 16:24

Ah la Dieta Mediterranea è meglio di quella Veg(etari)ana!

… Davvero?

“The Mediterranean diet (MD) has a lower nutritional score than the vegan diet (VD), although the NRF9.3 scores do not differ enormously.”

“The present study assesses, quantifies and compares the nutritional quality and the environmental impact of two different food diets, a Mediterranean diet (MD), which includes meat-source products and fish, and a vegan diet (VD), which only includes plant-based products. The nutritional quality index NRF9.3 and the impact categories of global warming potential (GWP) and regional biodiversity impact (RBI) due to land use (LU) are assessed for both diets. The VD resulted to have a higher nutritional quality than the MD mainly as it contained less disqualifying nutrients like saturated fat, added sugars and sodium and more qualifying nutrients, although some likely micronutrients deficiencies like B12 in the VD are not assessed here.”

Quindi sì, è vero che per la dieta vegana è necessaria un’integrazione della B12 (ma lo dicono i veg stessi e la dottoressa Baroni stessa!)

[Per ferro, DHA, zinco e calcio in realtà è stato dimostrato che non vi sono carenze se fatta bene. Ovviamente parliamo di diete fatte da esperti della nutrizione, quindi SONO fatte bene…]

però escluso questo aspetto, che ripeto già non è più un problema perché è consapevolezza diffusa, esistono i cibi fortificati… allora la dieta vegana supera nutrizionalmente quella mediterranea.

Sia a livello nutrizionale che di impatto ambientale (lo studio mostrava anche questo aspetto).

[Sílvia Castañé, Assumpció Antón. Assessment of the nutritional quality and environmental impact of two food diets: A Mediterranean and a vegan diet. Journal of Cleaner Production, Volume 167, 20 November 2017, Pages 929-937.]

Ovviamente se queste preoccupazioni (che sono la critica fatta alla dieta per la mancata estensione ai bambini) non reggono, non regge nemmeno il veto sulla dieta veg per i bambini.

Milena Tornaghi
Milena Tornaghi
15 Novembre 2020 18:16

Anche la dieta mediterranea necessita di integrazione non per il mantenimento della salute ma per una salute ottimale
infatti gli rda cioè i valori raccomandati dei nutrienti sono stati superati dagli oda cioè dai valori ottimali
Il consumo di superfood deve essere aumentato sia in una dieta vegetariana che in quella mediterranea u. Piatto di pasta al pomodoro con olio evo sara insufficiente in entrambe le diete, perciò bisogna aumentare il consumo di cibi superfood dalle bacche ai funghi, dai semi ai tuberi, se vogliamo avere una salute non intesa come assenza di malattia ma come perfetta efficienza degli apparati

Giorgio
Giorgio
Reply to  Milena Tornaghi
3 Dicembre 2020 13:32

Ma no che non è vero che la dieta mediterranea ha bisogno di integrazioni, se la fai correttamente hai tutto quello che ti serve in una vita sana e normale certo se fai sollevamento pesi dovrai aggiungere qualcosa ma parliamo di persone normali non hanno bisogno di integratori o altre porcherie da comprare in farmacia o i superfood che sono solo trovate di moda ma se vai a guardare cosa c’è dentro sono solo una trappola da allocchi che hanno soldi da buttare!

Mauro
Mauro
20 Novembre 2020 14:15

L’ennesima posizione chiara e incontrovertibile da parte di autorità scientifiche indipendenti, se si ha la pazienza di leggere l’intero articolo e non solo il titolo, come ho visto fare nei commenti qui sopra.

Traducendo in parole semplici, dice chiaramente che le diete ONNIVORE sono le UNICHE che contengono TUTTI i nutrienti che ci necessitano (soprattutto durante la crescita), e che tra le diete onnivore la dieta mediterranea è a sua volta l’UNICA che, se rispettata, non necessita di alcuna integrazione esterna di integratori o altro, e che tutte le motivazioni differenti sono frutto di analisi di parte, fatte male, inattendibili.

Tutte le altre diete sono SQUILIBRATE in un senso o nell’altro, con buona pace di tutti i “secondo me”, che, ragazzi, stanno esattamente a 1 su 8miliardi (tutta la popolazione mondiale ha un’opinione…), ossia ognuno di noi ha diritto a esprimere un’opinione (che, come diceva Clint Eastwood, è la sua, come le palle, e quindi non la vuole cambiare) ma in assoluto vale giusto l’inchiostro usato per scriverla, a differenza di quella di persone esperte in nutrizione.

Ma in questo caso bisogna ricordare che l’opinione dei dietologi delle multinazionali che hanno fortissimi interessi nel nuovo business del veganesimo (McDonald’s, Beyond Meat, Impossible Meat, Nestlè, Kellog’s, Findus, Unilver, Burger Kings e altre) è verosimilmente poco oggettiva, mentre quella di chi invece di mestiere cura la nostra salute per missione e non per lucro (Istituto Italiano di Oncologia, Società Italiana di Scienza dell’Alimentazione, Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale, ad esempio) è oggettivamente l’unica non sospetta e accettabile.

Donatella Fregatti
Donatella Fregatti
Reply to  Mauro
3 Dicembre 2020 10:51

Consiglio a tutti quelli che assumono una ‘dieta onnivora-mediterranea’ di controllare se veramente non sono carenti di qualche vitamina o altri nutrienti, in particolare ferro vit.B12 vit.A vit.D, oltre a controllare colesterolo e trigliceridi, poi magari ne riparliamo…

Mauro
Mauro
Reply to  Mauro
3 Dicembre 2020 13:24

Donatella Fregatti: “Consiglio a tutti”

Così, giusto per saperlo, visto che dici assolute assurdità come “quelli che assumono una ‘dieta onnivora-mediterranea’ sono carenti di ferro vit.B12” che invece sono proprio ciò che è contenuto in forma assimilabile nei prodotti di origine animale e che invece i vegani devono comprare in farmacia.

E non lo dice un’altra Donatella (che, comunque, ti ricordo che vale 1/8milardi: questo contano le opinioni individuali) dall’alto della sua laurea all’università della vita, ma l’OMS e tutta la Scienza, quella vera che vive di prove e controlli e fatti, non di vuote chiacchiere da pettinatrice.

enciclopivo
enciclopivo
3 Dicembre 2020 12:08

Risulta chiaro che siamo di fronte al solito dilemma: fatti concreti, certificati e opinioni. Mentre da un lato ci si rifà a migliaia di lavori, con risultati analoghi, dall’altra si esprimono “opinioni”, (nulla in contrario che le si esprima), ma sono opinioni poco o per nulla suffragate da ricerche scientifiche serie e complete (e molte sono di parte), che non possono avere lo stesso valore scientifico. Ai tempi delle scuole mi si diceva che non si poteva confrontare pere con mele: qui siamo allo stesso livello, si confrontano fatti con opinioni. Ognuno si tenga le proprie opinioni, si tenga la propria ideologia, se ne faccia pure usbergo: è suo diritto inalienabile. Ma vorrei che si terminasse, ogni cinque minuti, di tirare fuori la questione della dieta vegetariana o vegana come soluzione ai problemi dell’umanità, cercando di convincere gli onnivori. Fatela, qualsiasi dieta sia: ma possiamo sperare che nessuno ci assalga, ogni cinque minuti, con le sue ideologie?