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L’Istituto di autodisciplina pubblicitaria ha censurato gli spot televisivi dei prodotti ProLon, i kit alimentari della dieta mima digiuno venduti a 199 €. Il Giurì ha ritenuto ingannevoli alcune parti dello spot, in particolare quelle dove si vanta l’‘unicità’ del programma alimentare. L’altro elemento contestato riguarda l’assenza di indicazioni chiare sul fatto che i kit non sono adatti a tutte le persone. La pronuncia (numero 29/2019) è arrivata dopo uno scontro di pareri tra Andrea Poli, nutrizionista esperto del Comitato di controllo, e le due aziende coinvolte: L-Nutra Italia, titolare del marchio ProLon e di cui è socio Valter Longo, e Selective Brands Srl, distributore esclusivo dei kit in Italia.

Lo spot del kit per la dieta mima digiuno

Nello spot (che si può ancora guardare sul canale YouTube ufficiale) si afferma che ProLon è “l’unico programma alimentare che grazie al protocollo brevettato della dieta mima digiuno attiva un processo di rinnovamento e rigenerazione cellulare, che aiuta il tuo corpo a ritrovare il benessere da dentro”. La voce narrante poi prosegue spiegando come “test clinici hanno dimostrato che ProLon aiuta a ristabilire i normali livelli di colesterolo, pressione, glucosio, trigliceridi e grasso addominale

Secondo il Comitato di controllo, il messaggio veicolato dallo spot avrebbe diverse criticità. In primo luogo il rinnovamento e la rigenerazione cellulare vantati non sarebbero provati a sufficienza. Inoltre potrebbe indurre il pubblico a credere che il programma alimentare sia adatto a tutti, e farebbe passare il messaggio che con un trattamento di soli cinque giorni si può ottenere un miglioramento dei parametri alterati. Negli studi portati dall’azienda, però, questi risultati sono stati ottenuti dopo un ciclo da cinque giorni al mese per tre mesi consecutivi e soprattutto in persone che hanno notevoli alterazioni dei valori ematici e corporei.

Secondo L-Nutra e Selective Brands il messaggio è veritiero ed è studiato per essere precauzionale (grazie a espressioni inserite nel testo come “aiuta a…” e “contribuisce a…”). C’è di più, lo spot specifica di consultare un medico o un nutrizionista e che i kit non sono adatti ai consumatori di età inferiore ai 18 anni e superiore ai 70. Il consulente scientifico delle aziende ha spiegato poi che non è necessario effettuare tre cicli consecutivi di dieta mima digiuno, ma che si può effettuare un ciclo ogni quattro o cinque mesi per ottenere i risultati vantati.

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La pubblicità dei kit ProLon per la dieta mima digiuno vanta il miglioramento di alcuni valori sanguigni e corporei, senza specificare che si ottiene in persone con alterazioni notevoli

La decisione del Giurì

Alla fine del dibattimento, il Giurì ha censurato lo spot accogliendo però solo alcune delle obiezioni del Comitato di controllo. La sentenza dice che lo spot enfatizza ed esagera eccessivamente nella descrizione dei risultati degli studi clinici, finendo per reclamizzare caratteristiche che non sono dimostrate. In particolare il Giurì contesta la frase “l’unico programma alimentare”, parole che possono essere interpretate dai consumatori come “l’unico prodotto che può far ottenere i risultati positivi vantati”, quando invece si intende che è l’unico kit basato in esclusiva sulla dieta mima digiuno di Valter Longo.

La seconda parte contestata è l’omissione di indicazioni chiare sulle categorie di consumatori per cui i kit sono consigliati, cioè le persone con notevoli alterazioni dei valori sanguigni e corporei. Anzi, scrive lo Iap, “la comunicazione commerciale contestata è confezionata in modo da far credere che il trattamento reclamizzato produca o possa aiutare a produrre effetti benefici per tutti”. Negli studi presentati dall’azienda, infatti, i prodotti ProLon non hanno dato alcun beneficio significativo nelle persone con parametri normali.

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OF
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3 Agosto 2019 08:44

Grazie allo IAP. Resta “il problema” delle persone che credono ai miracoli…