Il Parlamento europeo ha approvato mercoledì 16 giugno, in prima lettura  un nuovo regolamento sulle etichette dei prodotti alimentari destinato a modificare le indicazioni nutrizionali, a fornire maggiori dettagli sull’origine, a dare più informazioni ai consumatori. La reazione italiana è stata affidata a Ferrero che ha accusato la nuova proposta di regolamento di mettere il bavaglio al suo prodotto preferito la Nutella. Purtroppo anche i politici hanno sostenuto questa tesi difendendo la crema al cioccolato più amata dagli italiani, alcuni consumatori hanno costituito gruppi in difesa del dolce nazionale  e  molti giornalisti senza conoscere il testo di legge  hanno subito sposato la tesi Ferrero.

L’unica nota stonata arriva venerdì 18 giugno da Altroconsumo (uno dei pochi soggetti intervenuti nel dibattito che conosce la proposta di legge approvata). L’associazione dei consumatori definisce strumentale  la polemica di Ferrero quando lascia intravedere una penalizzazione per la Nutella se verrà approvata la  nuova normativa . “Si tratta di una polemica strumentale per aumentare le vendite – dice Altroconsumo –  Ferrero da anni lavora sull’idea che la Nutella è alimento sano da mangiare tutti i giorni a colazione, e non un goloso sfizio, veicolando con le sue campagne pubblicitarie un’informazione scorretta. Con le nuove regole, ciò non sarà più possibile”.

Altroconsumo ha ragione quando giudica la posizione di Ferrero strumentale  ma quasi nessun giornale l’ha presa in seria considerazione.  Per fortuna la cronaca registra nel tardo pomeriggio di venerdì un lancio dell’agenzia Apcom in cui Il commissario europeo alla Salute e protezione dei consumatori, il maltese John Dalli si dice “sorpreso” per la polemica in Italia a proposito di quella che la stampa definisce come la ‘guerra dell’Ue alla Nutella’ e risponde alle critiche che ritiene frutto di persone disinformate (un modo elegante per dire che molti giornalisti e politici non conoscono la proposta di regolamento approvato). Cerco di spiegare brevemente il problema

La  questione riguarda i profili nutrizionali che verranno presto definiti dagli esperti di Bruxelles, per le varie categorie di prodotti in base a criteri di equilibrio dietetico.

Quando gli esperti definiranno i profili nutrizionali dei vari prodotti diranno che se un dolce, un formaggio, un salame, una bibita contengono troppi zuccheri, troppi grassi o troppo sale, non potendoli considerare cibi salutari a loro sarà vietato di fare pubblicità di tipo salutistico  negli spot e sulle etichette.

Per esempio non si potrà dire negli spot televisivi che fare colazione con pane e crema al cioccolato fa bene alla salute perché la crema al cioccolato contiene troppo zucchero. Lo stesso discorso vale per le bibite o gli infusi troppo zuccherati  arricchiti con erbe, nuovi principi attivi o vitamine, A loro sarà vietato dire negli spot  che fanno bene alla salute perché contengono troppo zucchero.

Questo discorso è stato considerato un attacco da Ferrero, perché  la società ha il timore di non poter più  promuovere la  Nutella negli spot come fa adesso.

Per rendersi conto del perché si è giunti a questa proposta di regolamento  ritenuta molto restrittiva, bisogna ricordare che le aziende europee usano regolarmente slogan salutistici falsi e/o privi di riscontri scientifici per pubblicizzare i prodotti e ingannare i consumatori. L’ultimo report del febbraio 2010 pubblicato dall’Efsa (Autorità per la sicurezza alimentare europea) ha bocciato il 98% (430 su 439) delle scritte salutistiche usate per le etichette dei prodotti, mentre l’anno scorso le bocciature sono state  il 67 %  (350 su 523), a cui se ne aggiungono altre 46 su 57 che vantavano improbabili benefici per la salute dei bambini (miglioramento della memoria, incremento della vista, maggiore capacità di apprendimento…).

Per contrastare questo comportamento utilizzato da molte imprese per ingannare i consumatori, il Parlamento europeo ora propone nuove regole. Attraverso i profili nutrizionali sarà impedito alle imprese che producono junk food di fare pubblicità dove si lascia intendere che fanno bene alla salute. Cosa c’è di sbagliato in tutto ciò amici della Nutella?

PS: per dovere di cronaca bisogna ricordare  che nel gennaio 2009 l’Efsa ha ritenuto  la scritta  “aiuta a crescere” riferita ai bambini presente sulle etichette di  Kinder Ferrero  non veritiera.

http://www.efsa.europa.eu/EFSA/efsa_locale-1178620753820_1211902333170.htm

Roberto La Pira