uova, Raw chicken eggs on color background, top view

raw fresh chanterelle mushrooms on gray backgroundLa cantaxantina è uno dei coloranti autorizzati per gli alimenti destinati al consumo umano con il codice europeo E161g. In natura colora di giallo-arancio il cappello e il gambo dei funghi eduli del genere Cantharellus, cui appartiene il noto gallinaccio (vedi foto sopra). È una sostanza che fa parte dei carotenoidi, i pigmenti naturali che colorano alimenti come carote, pomodori, zucca, melone e chicchi di mais. È presente anche in batteri, alghe e lieviti. Può anche essere sintetizzata in laboratorio partendo dall’acetone, ed è questa la forma maggiormente utilizzata dall’industria.

Se si assume in dosi eccessive, la cantaxantina si deposita nella pelle, simulando un’abbronzatura, ma anche nella retina, dove precipita sotto forma di cristalli che possono causare l’insorgenza di una retinopatia, detta appunto retinopatia da cantaxantina (1). Fortunatamente, i casi segnalati sono pochi e, se si sospende l’assunzione, il disturbo quasi sempre scompare. È stato, però, segnalato anche un caso di anemia aplastica con esito letale attribuito all’eccessiva ingestione di questo colorante (2). Per tali motivi sono stati abbandonati i medicinali a base di cantaxantina, proposti in passato per il trattamento della vitiligine e della fotosensibilità eccessiva, e il ricorso alle pillole pseudo-abbronzanti con questo colorante, in circolazione illegalmente, è sconsigliato in maniera categorica.

Sulla base delle conoscenza scientifiche attuali, la quantità massima di cantaxantina che si può ingerire senza problemi per la salute (la cosiddetta DGA) è di 0,03 mg per kg di peso corporeo (3). Ciò significa che una persona di 60 kg non dovrebbe assumerne più di 1,8 mg al giorno. È una DGA molto bassa se si confronta, per esempio, con quella pari a 1 mg per kg di peso corporeo stabilita per la luteina (E161b), un altro carotenoide utilizzato come colorante alimentare.

Pur essendo inclusa nella lista degli additivi alimentari autorizzati, la cantaxantina attualmente non è impiegata in nessun alimento (4). Ciononostante, il colorante può arrivare, seppure indirettamente, al nostro organismo nel momento in cui consumiamo uova e carne di pollo provenienti da allevamenti industriali. Ciò accade perché l’aggiunta di cantaxantina è consentita nel mangime destinato al pollame (5). L’obiettivo però non è rendere il mangime più appetibile per i polli e le galline colorandolo, ma – cito testualmente dal regolamento in vigore (6) “influenza(re) favorevolmente le caratteristiche dei prodotti di origine animale”. In pratica, con questo passaggio il regolamento autorizza gli allevatori a utilizzare la cantaxantina nel mangime affinché, depositandosi nelle parti grasse, in particolare nel tuorlo e nella pelle/grasso dell’animale, conferisca quel colore giallo-arancio che crea l’illusione di trovarsi davanti a prodotti ottenuti da polli ruspanti. In tal modo, quindi, si ingannano i consumatori permettendo a) che alimenti destinati al consumo umano contengano un colorante attualmente non autorizzato in nessun alimento e b) che la presenza del colorante non venga dichiarata nell’etichetta.

pollo
La cantaxantina è autorizzata nei mangimi per pollame, per migliorare l’aspetto di carne e uova e renderle più appetibili

Tutto ciò è in palese contrasto con il principio sancito nello stesso regolamento secondo il quale un additivo può essere autorizzato nei mangimi, solo se – cito ancora testualmente – “non danneggia il consumatore influendo negativamente sulle caratteristiche specifiche dei prodotti di origine animale o trarlo in inganno riguardo a tali caratteristiche”.

Per il sacrosanto diritto di tutti noi di essere informati correttamente riguardo a ciò che mangiamo, uova e pollo colorati con la cantaxantina dovrebbero almeno essere accompagnati da un’etichetta che specifichi come tali alimenti provengano da animali alimentati con un mangime addizionato di questo colorante.

Fortunatamente l’inganno, di norma, non si traduce in danno (per la nostra salute), perché una recente normativa ha abbassato notevolmente sia la quantità massima di questo colorante che può essere aggiunta al mangime, sia il livello massimo di residuo che può essere presente nelle uova (circa 0,4 mg/uovo), nella pelle/grasso (0,01 mg/100 g di carne di pollo) e nel fegato (1,5 mg/100 g).  Con questi livelli il rischio di superare la DGA consumando quantità normali di uova e carne di pollo, sia tal quali che come prodotti trasformati, è praticamente inesistente.

Il rischio di superare la DGA però è esistito fino a quando anche il mangime per pesci di allevamento, come trote e salmoni, era addizionato di cantaxantina. Lo ha accertato il Comitato scientifico per la nutrizione animale (7) ed è stato grazie ai dati forniti da questo comitato che la cantaxantina non è più autorizzata nel mangime dei pesci di allevamento (5).

salmone affumicato
Un tempo la cantaxantina era autorizzata anche nel mangime per i pesci di allevamento

La cantaxantina è anche presente in alcuni farmaci. Citiamo questo dato non perché il colorante sia presente nei farmaci in quantità preoccupanti, ma perché, anche in questo caso, l’attuale normativa presenta qualche incoerenza. Vediamo perchè.

La legge impone che nei farmaci si possano impiegare soltanto i coloranti autorizzati negli alimenti destinati al consumo umano (8). In passato, la cantaxantina rispettava tale requisito, sebbene fosse consentita soltanto per i würstel denominati saucisses de Strasbourg (9). Poteva perciò essere impiegata anche nei farmaci. Con l’arrivo del nuovo regolamento (4), però, la cantaxantina non può essere più impiegato nemmeno per questo prodotto, e, pertanto, attualmente non è utilizzata in nessun alimento.

La logica suggerisce che, stando così le cose, il colorante si debba eliminare dalla lista degli additivi alimentari autorizzati. Invece resta, e il motivo ce lo dà un passaggio del regolamento (4) che recita: “La direttiva 2009/35/CE….. stabilisce che, per la colorazione dei medicinali ad uso umano e veterinario, gli Stati membri autorizzano soltanto le sostanze di cui all’allegato I della direttiva 94/36/CE (cioè la lista degli additivi autorizzati negli alimenti). La cantaxantina è attualmente impiegata in alcuni medicinali. Tale additivo deve quindi rimanere nell’elenco di additivi autorizzati”.

In sintesi, la cantaxantina resta nella lista degli additivi alimentari consentiti, nonostante non sia autorizzata per nessun alimento, perché, se fosse rimossa, si dovrebbe eliminare anche dai farmaci, ai sensi della direttiva 2009/35/CE4. Che sia stata un’astuzia del legislatore per non costringere i produttori a riformulare i medicinali?

Più di duemila anni fa Sofocle, facendo ribellare la coraggiosa Antigone alle leggi dello stato, intendeva denunciare che non sempre le leggi scritte dagli uomini sono giuste. I tempi sono cambiati ma il rischio che si emanino leggi ingiuste resta ben presente. Per esempio, alcune recenti norme UE sugli additivi alimentari, discutibili come quelle appena citate sulla cantaxantina, si sono basate sui pareri, non sempre obiettivi, espressi dagli esperti dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa), buona parte dei quali è sempre stata in odore di conflitto di interessi (10-12).

Matteo Giannattasio

Note:

  1. Sujak A. Interactions between canthaxanthin and lipid membranes–possible mechanisms of canthaxanthin toxicity. Cell Mol Biol Lett. 2009; 14:395.
  2. Bluhm R et al. Aplastic anemia associated with canthaxanthin ingested for ‘tanning’ purposes. JAMA 1990; 264:1141.3.
  3. EFSA. Scientific Opinion on the re-evaluation of canthaxanthin (E 161 g) as a food additive. EFSA J. 2010;  8 : 1852.
  4. Regolamento (UE) n. 1129/2011 che modifica l’allegato II del regolamento (CE) n. 1333/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio istituendo un elenco dell’Unione di additivi alimentari
  5. Regolamento di esecuzione (UE) 2017/1145 della Commissione relativo al ritiro dal mercato di alcuni additivi per mangimi autorizzati a norma delle direttive del Consiglio 70/524/CEE e 82/471/CEE e che abroga le disposizioni obsolete che autorizzano tali additivi per mangimi.
  6. Regolamento (CE) n. 1831/2003 sugli additivi destinati all’alimentazione animale.
  7. Opinion of the Scientific Committee on Animal Nutrition on the use of canthaxanthin in feeding stuffs for salmon and trout, laying hens, and other poultry. April 2002.
  8. Direttiva 2009/35/CE relativa alle sostanze che possono essere aggiunte ai medicinali ai fini della loro colorazione.
  9. Direttiva 94/36/CE sulle sostanze coloranti destinate ad essere utilizzate nei prodotti alimentari.
  10. Thomas G et al. Conflicts of Interest in Approvals of Additives to Food Determined to Be Generally Recognized as Safe Out of Balance. JAMA Inter. Med. 2013; 173: 2032
  11. Millstone E P, Dawson E. EFSA’s toxicological assessment of aspartame: was it even-handedly trying to identify possible unreliable positives and unreliable negatives? 2019; 77: 34.
  12. Corporate Europe Observatory. Nearly half the experts from the European Food Safety Authority have financial conflicts of interest. 2017 https://corporateeurope.org

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Alfredo
Alfredo
7 Ottobre 2019 20:13

Una domanda un po’ ignorante: le uova cosiddette pastagialla può essere che acquistino il loro caratteristico colore a causa della cantaxantina presente negli alimenti del pollame?

Roberto La Pira
Reply to  Alfredo
8 Ottobre 2019 09:52

È una possibilità, anche se si usano anche altri ingredienti naturali aggiunti ai mangimi

Luca CODELUPPI
19 Ottobre 2019 10:26

Non ho capito però la ragione per cui è stata vietata la cantaxantina, dall’articolo si desume che salvo un solo caso l’additivo non ha mai dato problemi che non fossero reversibili. E’ sufficiente un solo caso esiziale in una storia di miliardi di unità consumante per mettere fuori legge un prodotto? Mi sembra qualcosa di assolutamente assurdo, ci sono molte cose che sono permesse e che sono molto più pericolose, quali ad esempio andare in moto, camminare in montagna, fare un barbecue, farsi la barba col rasoio elettrico.
Mi sembra una manovra come la storia della Cerivastatina che venne bandita dagli USA e quindi dal mondo intero (perché di produzione BASF Germania) perché (la scusa) provocò la morte di 4 persone quando usata in combinazione con un altro farmaco, anche se poi contribuiva a ritardare di molti anni la morte di persone ad elevatissimo rischio di infarto!
Tale manovra serviva ad eliminare un prodotto concorrente e di basso costo.

Matteo Giannattasio
Matteo Giannattasio
Reply to  Luca CODELUPPI
22 Ottobre 2019 09:03

Nessuna somiglianza con la storia della Cerivastatina. La cantaxantina non è stata messa fuori legge. Non viene più usata per le salcicce di Strasburgo (l’unico prodotto per il quale era autorizzata) per il semplice motivo che i produttori hanno deciso di non aggiungerla più a tale prodotto. Resta però, paradossalmente, nell’elenco dei coloranti autorizzati per evitare, in virtù della normativa esistente, la sua eliminazione dai farmaci in commercio che la contengono (in verità molto pochi ma prodotti da potentissime industrie farmaceutiche).

Wanda
Wanda
19 Ottobre 2019 13:54

Non sapevo nulla della cantaxantina. Adesso capisco perchè trovavo della carne di pollo arancione!
Io l’ho sempre evitata perchè era palesemente un colore artificiale, non esistente in natura.
Per le uova invece scelgo sempre quello con il tuorlo un po’ più pallido, perchè i polli d’allevamento non sono comunque nutriti con il mais ed è quello che dà una colorazione più intensa.
Fatto questo, non so comunque cosa mangio. Come si dice, Dio me la mandi buona.

gianni
gianni
20 Ottobre 2019 12:22

Ammesso che sia poco tossica qualcuno mi deve spiegare cosa cavolo c’entra questa cosa con il cibo sano e anche con le medicine.
A mio modo di vedere l’uso della sostanza “ottenuta principalmente in laboratorio dall’acetone” configura il reato di frode alimentare in quanto trae in inganno il consumatore che dal colore dell’alimento in vendita presume che l’animale di origine abbia mangiato prodotti naturali mentre invece chissà con cosa è stato nutrito, a pensare male spesso ci si azzecca.
Il peccato potrà essere considerato veniale , uno tra i tanti per chi consuma cibi industriali ma perchè dobbiamo consentire e pure difendere queste pratiche?

Roberto
Roberto
21 Ottobre 2019 10:09

Alla luce di questo, allora i funghi del genere Cantharellus (il gallinaccio o galletti, come vengono chiamati da noi) dovrebbero essere banditi dal commercio perchè immagino avranno quantità elevatissime di cantaxantina…

Matteo Giannattasio
Matteo Giannattasio
Reply to  Roberto
22 Ottobre 2019 08:39

Stando ai dati disponibili, la cantaxantina non dovrebbe essere presente nei nostri gallinacci (o potrebbe essere presente in quantità irrisorie). È stata invece isolata da una specie americana di cantharellus e, comunque, le quantità che assume chi consuma questo fungo sono molto al di sotto della DGA.

gianni
gianni
21 Ottobre 2019 17:39

Non credo di essere infallibile e posso essere contraddetto facilmente ma scommetto che la sostanza ottenuta dal fungo ha qualcosa di diverso dalla spremuta di acetone.
E comunque ripeto la mia domanda , cosa c’entra la sostanza di provenienza industriale con il buon cibo? A cosa serve aggiungerla nei mangimi?
Ha qualcosa a che vedere con la pretesa di migliorare (?) o adulterare i prodotti naturali ?