Il mondo del caffè è sempre più variegato: oltre al caffè espresso, americano, macchiato o deca, quello d’orzo e quello al ginseng, compaiono continuamente nuove bevande che promettono di soddisfare le esigenze di chi cerca alimenti utili per la salute, perché arricchiti di sostanze con specifiche proprietà funzionali, oppure privi di glutine, lattosio o zuccheri aggiunti. Al bar si trovano dei “caffè” dai colori improbabili che vanno dal giallo al verde, dal rosa all’azzurro, disponibili anche in rete, come prodotti solubili in bustina, oppure in capsule per la macchina dell’espresso, ma con una ricetta diversa (più vecchia) rispetto a quella del bar.

Facendo un giro in alcuni locali abbiamo trovato bevande di colore azzurro chiamate “Unicorn latte” presentate senza zuccheri aggiunti, senza lattosio, senza glutine, senza grassi idrogenati, senza sciroppo di glucosio, senza coloranti, con aromi naturali. Gli ingredienti sono: Edulcoranti: Maltitolo, isomalto oligosaccaride (IMO); latte di cocco in polvere, grassi di cocco non idrogenati, estratto di spirulina 2,1%, estratto di maca 2%, estratto di zenzero 2%, succo di limone disidratato 2%, aromi naturali, proteine del latte, stabilizzanti: E340ii-E452; emulsionanti: E471 -E481i; antiagglomerante: E551; agente di carica: eritritolo; edulcorante: glicosidi steviolici.

Nonostante il prodotto sia privo di zuccheri aggiunti, di lattosio e di glutine, l’elenco degli ingredienti risulta piuttosto lungo (oltre 15 nomi). Inoltre non si tratta di materie prime utilizzate di solito nella cucina di casa, ma piuttosto di sostanze e additivi tipici di un alimento ultraprocessato. Il maltitolo è un edulcorante naturale che ha un potere dolcificante pari al 75% del saccarosio, mentre fornisce solo il 60% delle calorie, per questo può essere utilizzato anche negli alimenti “senza zuccheri aggiunti”. Non bisogna però eccedere, perché in quantità elevata ha azione lassativa. Il grasso di cocco non è una materia prima consigliabile perché troppo ricco di acidi grassi saturi. E gli additivi sono forse troppi: E471 indica i mono e digliceridi degli acidi grassi, emulsionanti molto utilizzati nell’ambito alimentare, E340ii indica il fosfato dipotassico, ed E452 i polifosfati, additivi sospettati di interferire con il metabolismo del calcio, se si superano le dosi consigliate. E551, infine, il biossido di silicio, è un antiagglomerante piuttosto discusso.

Gli ingredienti funzionali, nella bevanda azzurra, sono tre: spirulina, zenzero ed estratto di maca. La spirulina è una microalga con un contenuto di vitamine molto elevato, lo zenzero favorisce la digestione e stimola il metabolismo, la maca è invece una radice peruviana ricca di minerali e vitamine, cui sono attribuite proprietà rinvigorenti contro lo stress.

La versione rosa si basa su una miscela analoga (maltitolo; isomalto oligosaccaride; latte di cocco in polvere, grasso di cocco non idrogenato, con gli stessi additivi). Spirulina, zenzero e maca sono stati sostituiti da dragon fruit, olivello spinoso, estratto di schisandra e l’alga bruna Ascophyllum nodosum, vegetali ricchi di vitamine, minerali e sostanze antiossidanti, ognuno in quantità pari all’1%.

La bevanda arancione – Golden milk con curcuma – ha stessa miscela di base e i medesimi additivi, cambiano gli ingredienti funzionali che sono la curcuma (2%), con funzione depurativa e antinfiammatoria e il pepe nero, accompagnati dal colorante caramello. La versione verde contiene latte scremato e caffè solubile, oltre a ginseng (3%), cui è attribuita una funzione rinvigorente, insieme all’estratto di tè verde matcha (2%), ricco di antiossidanti, che conferisce anche il colore.

In tutti i casi, gli estratti vegetali, come accade anche nel caffè al ginseng (ne abbiamo parlato qui), sono presenti in quantità minime, per cui risulta difficile pensare ad un effetto significativo per il benessere. Va altresì aggiunto che questi prodotti per risultare cremosi, senza usare latte o panna, impiegano una miscela di latte e grasso di cocco, stabilizzati da additivi.

caffè“Queste bevande sono costruite in modo da attrarre il consumatore – dice Stefania Ruggeri, nutrizionista e ricercatrice del Crea-Alimenti e Nutrizione  –  ma è importante precisare che questi preparati non possono essere assolutamente considerati più salutari del caffè. Non contengono caffeina, e quindi in teoria non ci sono limiti nel consumo, ma hanno una quota non trascurabile di zuccheri e di grassi saturi, che se consumati in eccesso aumentano il rischio cardiovascolare e il peso corporeo. Al bar – fa notare Ruggeri – non è possibile leggere l’elenco degli ingredienti e, dato che non contengono caffeina, queste bevande potrebbero essere consumate anche da bambini o donne in gravidanza. Si tratta di situazioni in cui la presenza di additivi e ingredienti “industriali” rappresenta un rischio più elevato. I colori, infine, sono una scelta molto astuta, perché fanno pensare a frutta e verdura e sono percepiti dai consumatori come “salutari”. Inoltre sono molto attraenti per chi ama postare foto del cibo sui social”.

I prodotti – con un elenco ingredienti così complicato – nascono per rispondere a esigenze molto diffuse tra i consumatori, spesso immotivate, come la predilezione per gli alimenti “senza” (ne abbiamo parlato qui).

Chi non è intollerante al lattosio, bisogna ribadirlo, non ha alcun motivo di eliminare questo zucchero presente nel latte, tanto più se per farlo andiamo a sostituire il latte vaccino con quello di cocco. Anche per quanto riguarda l’utilizzo di dolcificanti al posto del normale zucchero da tavola, questo non ha effetti positivi sulla dieta, perché il caffè non è una fonte rilevante di zuccheri e se vogliamo davvero ridurli dobbiamo rivedere le nostre abitudini alimentari nel complesso.

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Wanda
Wanda
2 Novembre 2019 13:47

La mania del “senza” è esplosa. I supermercati son pieni di “senza” ma sono carenti di quelli che sarebbero veramente necessari. Per esempio i dolcetti per i diabetici (che sono tantissimi) completamente senza zuccheri, che sono pochissimi e spesso manco li trovi.
Che questo sia indice di maggior attenzione alla propria salute ho molti dubbi. Secondo me è indice di una palese ignoranza su cosa siano i processi industriali. Così si finisce per comprare vere e proprie schifezze credendo di farsi del bene.

enciclopivo
enciclopivo
Reply to  Wanda
4 Novembre 2019 14:09

Concordo: questa ricerca continua di cose nuove è frutto di insoddisfazione e ignoranza, di desiderio di essere diversi, di più e meglio degli altri. Come periodo l’attuale mi sembra ricordare gli ultimi anni dell’impero romano, quando si facevano senatori anche i cavalli (del resto noi facciamo senatori gli asini). Queste mode prima (speriamo) o poi finiranno, ma ne sorgeranno altre, e molti ci cascheranno, poveri loro, perché si tratta di consumismo esasperato, di spinta ad ulteriori consumi senza alcun senso, pilotati da esperti di marketing che sanno come “agganciare” un certo numero di predisposti consumatori, allo scopo di rimpinguare le casse delle aziende produttrici. E come diceva quel noto personaggio televisivo: meditate, gente, meditate…