revoca richiamo bauli

croissant crema latte bauliIl Ministero della salute ha revocato il richiamo dei croissant con crema di latte Bauli: le analisi di revisione condotte dall’Istituto superiore di sanità hanno dato esito favorevole e confermato l’assenza di Salmonella spp. nel prodotto. Le merendine che erano state interessate erano quelle con il numero di lotto LA8312BR e il termine minimo di conservazione 30/11/2018.

Si è trattato quindi di un errore da parte dell’Asl di Salerno e del laboratorio che ha effettuato le analisi. Bauli, in un comunicato, afferma come “sia i campioni di controllo mantenuti presso i nostri stabilimenti, sia quelli prelevati originariamente dalla ASL e poi analizzati da un laboratorio terzo, hanno rilevato la totale assenza di salmonella nei nostri prodotti. – e prosegue –D’altronde come un prodotto da forno, sottoposto a cottura, potesse essere stato anche solo ipoteticamente inquinato dal batterio della salmonella, era per noi davvero incomprensibile”.

Il richiamo dunque è stato deciso con l’intento di tutelare la salute dei consumatori, pur in disaccordo con i risultati dell’Asl. Bauli, nel comunicato, si domanda anche “come sia possibile che il richiamo sia stato proposto senza verificarne la correttezza determinando panico ingiustificato tra i consumatori”.

Dal 1° gennaio 2018, Il Fatto Alimentare ha segnalato 112 richiami, per un totale di 186 prodotti, e 2 revoche. Per vedere tutte le notifiche clicca qui.

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Roberto
Roberto
24 Ottobre 2018 19:22

Le domande che mi pongo, non sono tanto riferite al fatto se si è trattato di un errore o meno, ma:

– visto le osservazioni oggettive mosse dalla Bauli, era proprio necessario attivare immediatamente il ritiro?

– possibile che l’ISS non possa muoversi più velocemente per eseguire le analisi di revisione?

Inutile vantarsi di certificazioni ISO, di accreditamenti, di audit dell’UE se poi ci si muove “alla velocità” di un bradipo.

Roberto La Pira
Reply to  Roberto
25 Ottobre 2018 11:20

Il sistema dell’allerta e della revisione in Italia non funziona bene. Il libro Scaffali in allerta che abbiamo scritto è l’unico testo in Italia che descrive la situazione e evidenzia proprio queste criticità.

Fabio
Fabio
26 Ottobre 2018 08:41

Ma i danni la ASL però poi non li paga all’azienda….

Roberto La Pira
Reply to  Fabio
26 Ottobre 2018 09:17

La questione è delicata che solo pochissime aziende per quanto è di nostra conoscenza hanno avviato causa per danni alle Asl o ai responsabili sanitari. Forse entro la fine dell’anno dovrebbe arrivare a sentenza uno di questi pochissimi casi , ne daremo informazione