Peas on wooden board

kiwi fruttaNuove abitudini alimentari, nuovi cibi immessi sul mercato e nuovi processi di trasformazione stanno facendo emergere nuovi allergeni, la cui presenza andrebbe segnalata obbligatoriamente in etichetta. La raccomandazione viene dall’Agenzia francese per la sicurezza alimentare (Anses), che indica alcuni allergeni emergenti: grano saraceno, latte di piccoli ruminanti (capra e pecora), kiwi, pinoli, α-galattosio (presente in carne di mammifero), piselli e lenticchie. Questi allergeni presentano un rischio di anafilassi, cioè gravi reazioni allergiche, aggravate da alcol e tabacco, talvolta superiori a certi allergeni che in base al regolamento europeo n. 1169/2011 devono essere menzionati obbligatoriamente, sia sulle confezioni alimentari, sia sui menu, per i cibi serviti dalla ristorazione collettiva e commerciale.

Un elenco, quello del regolamento europeo, che secondo l’Anses andrebbe aggiornato periodicamente, privilegiando l’aspetto precauzionale anche in mancanza di dati consistenti sulla prevalenza (totale dei casi) e incidenza (nuovi casi) nella popolazione dei nuovi allergeni emergenti. L’Agenzia francese sottolinea come i dati attualmente disponibili non consentono di determinare l’evoluzione delle allergie alimentari in Francia, dato che non ne è previsto il monitoraggio e gli attuali studi non consentono il confronto dei valori di prevalenza. Pertanto, i dati di incidenza, comprese gravi reazioni allergiche, sono insufficienti per essere rappresentativi della situazione nazionale.

Per questo, l’Anses raccomanda alle autorità pubbliche di migliorare i sistemi di raccolta dei dati per gli allergeni alimentari, nonché la valutazione dell’incidenza o prevalenza delle allergie, per indirizzare meglio la ricerca, misurarne l’evoluzione e identificare nuovi allergeni, al fine di prevenirne i rischi associati e in particolare le loro manifestazioni più gravi, come gli shock anafilattici.

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monica mimangiolallergia
19 Marzo 2019 15:22

In effetti stavo aspettando questa notizia, ma… non è la soluzione, perché in realtà gli allergeni che sono causa di reazioni allergiche anche molto gravi sono ormai più di uno. Credo sia giunto il momento di cambiare mentalità e pensare in modo divergente per trovare una soluzione che permetta al consumatore allergico, a parenti e amici degli allergici, nonché agli operatori del settore alimentare e della ristorazione, di operare un acquisto con il minor margine di errore.
E questo discorso non vale soltanto per il settore alimentare, ma anche per il settore del packaging, dei tessuti e accessori, cosmetici e prodotti per l’igiene personale, integratori alimentari, farmaci, imbottiture di prodotti per la casa, cibo/articoli per animali e altro ancora che trascuro, per non annoiare, ma che assicuro essere sempre più spesso realizzato con sostanze di origine vegetale e/o animale.
l legislatore dovrebbe obbligare qualsiasi produttore di qualsiasi articolo di qualsiasi settore a 1) limitare il più possibile il numero di ingredienti e/o sostanze impiegate, 2) indicare qualsiasi ingrediente/componente 3) in modo chiaro e comprensibile anche da parte dei non addetti ai lavori.
Detto ciò, la lettura dell’etichetta per un soggetto allergico non solo agli allergeni regolamentati dal Regolamento Europeo è… un percorso ad ostacoli bendati…

ezio
ezio
Reply to  monica mimangiolallergia
20 Marzo 2019 11:58

Concordo perfettamente.
E’ l’unica strada per fare prevenzione seria ed efficace: dichiarare tutto, lasciando alla casualità solamente l’imponderabile contaminazione accidentale, ma non a quella prevista e nascosta.