Una donna nasconde metà della sua faccia con tre panini con hamburger impilati su una mano; concept: alimenti ultra-trasformati junk food fast food cibo spazzatura hamburger

Due studi usciti quasi in contemporanea mettono ancora una volta sotto accusa gli alimenti ultra-trasformati processati: un consumo regolare farebbe infatti aumentare il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 e, nelle donne in menopausa, quello di soffrire di insonnia.

Alimenti ultra-processati e diabete

Il primo, pubblicato su JAMA Internal Medicine, è stato condotto su oltre 104 mila persone dell’età media di 43 anni, seguite per almeno sei anni e che, all’inizio delle misurazioni, non avevano alcun segno di diabete (alla fine i casi diagnosticati sono stati 821). In generale, per tutti circa il 17% della dieta era costituita da alimenti ultra-trasformati, ma quando i ricercatori dell’Università di Parigi sono andati a studiare eventuali relazioni, il nesso è apparso chiaro: tra chi consumava più alimenti di questo tipo si sono verificati 166 casi di diabete ogni 100 mila persone, mentre tra chi ne consumava di meno ne sono emersi 113. Detta in altri termini, per ogni 10% di alimenti ultra-trasformati in più, si vede un 15% in più di rischio, e la tendenza emerge anche dopo aver introdotto diversi fattori correttivi che avrebbero potuto causare errori.

Esistono elementi sempre associati al consumo di questo genere di cibi quali il peso più elevato, la maggiore sedentarietà, la qualità scadente della dieta in generale, il peggiore livello di istruzione e di disponibilità economiche che, a loro volta, sono noti fattori di rischio per il diabete di tipo 2. Gli autori tuttavia non escludono che ci possa essere anche qualche causa più specifica, cioè che qualche sostanza presente nei cibi industriali possa svolgere un ruolo diretto sul metabolismo e predisporre così al diabete.

Ultra-trasformati e insonnia

Nel secondo studio, pubblicato sul Journal of Clinical Nutrition dai ricercatori della Columbia University di New York, sono stati presi in esame i rapporti tra alimenti ad alto indice glicemico, cioè composti da carboidrati raffinati, in particolare zuccheri aggiunti, e l’incidenza di insonnia tra oltre 50 mila donne in menopausa che avevano preso parte al grande studio Women’s Health Intiative. Anche in quel caso, dopo aver tenuto conto di numerose possibili distorsioni per esempio dovute all’età e alla condizione di post menopausa, il risultato è stato che chi abitualmente consuma più amidi raffinati  (come quelli presenti nel pane bianco e in molti prodotti da forno, spesso ultra-trasformati) e zuccheri aggiunti sono anche coloro che soffrono più spesso di insonnia, mentre chi predilige una dieta con alimenti semplici, poco lavorati, e con molte fibre dorme nettamente meglio.

Il consiglio che accomuna i due studi, oltre a quello di scegliere il più possibile alimenti non industriali, è anche quello di leggere le etichette con attenzione, perché la presenza di nomi poco noti (come tanti additivi chimici) ai più è indice certo di ingredienti industriali: quelli che rendono un cibo, appunto, ultra-trasformato.

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Lauretta
Lauretta
9 Gennaio 2020 10:11

Processati? A volte i false friends fanno fraintendere. E l’errore si moltiplica. Cordialmente.

Valeria Nardi
Reply to  Lauretta
9 Gennaio 2020 10:21

Gentilissima, si intende “processato” nel senso di “elaborato” (vedi Treccani: http://www.treccani.it/vocabolario/processare/)