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yogurt emozione pittalis cerealiSimply ha pubblicato il richiamo di alcuni lotti di yogurt cremoso ai cereali “Emozione” a marchio Pittalis per etichettatura non conforme: nella lista degli ingredienti i cereali non sono correttamente evidenziati e la presenza del glutine nel prodotto non viene segnalata in alcun modo, mettendo a rischio i soggetti celiaci e intolleranti al glutine. Il richiamo è stato segnalato anche dal Ministero della salute, che in data 25/10 riporta un comunicato dell’azienda dove si dichiara che “a causa di un errore di stampa il prodotto contenente glutine “yogurt vetro Pittalis 140gr gusto cereali” riporta la dicitura “senza glutine””.

Il provvedimento riguarda esclusivamente i quattro lotti di yogurt “Emozione” con le seguenti date di scadenza: 31/10/2017, 10/11/2017, 21/11/2017 e 23/12/2017 (il numero di lotto coincide con la scadenza). Lo yogurt coinvolto (EAN 8033201220795) nel richiamo è venduto in vasetti da 140 grammi ed è prodotto da ITaci Srl nello stabilimento di Grottazzolina (FM), identificato dal codice IT D4B8A CE.

Lo yogurt richiamato è stato distribuito nei supermercati Simply di Emilia Romagna, Marche e Abruzzo. Si raccomanda ai celiaci e agli intolleranti al glutine di non consumare il prodotto e di riportarlo al punto vendita d’acquisto, dove si provvederà alla sostituzione..

Dal 1 gennaio 2017Il Fatto Alimentare ha segnalato 95 richiamiper un totale di 133 prodotti e 10 provvedimenti di revoca. Per vedere gli altri clicca qui.

Per capire come funziona il servizio di allerta alimentare e ritiro dei prodotti leggi il libro “Scaffali in allerta” edito da Il Fatto Alimentare. È l’unico testo pubblicato in Italia che rivela i segreti e le criticità di un sistema che funziona poco e male. Ogni anno in Italia vengono ritirati dagli scaffali dei punti vendita almeno 1.000 prodotti alimentari. Nel 10-20% dei casi possono nuocere alla salute, e per questo scatta l’allerta. La questione riguarda grandi aziende, catene di supermercati e anche piccole e medie imprese. Il libro di 169 pagine racconta 15 casi di richiami che hanno fatto scalpore.

I lettori  interessati all’ebook, possono fare una donazione libera e ricevere il libro in formato pdf  “Scaffali in allerta”, scrivendo in redazione all’indirizzo ilfattoalimentare@ilfattoalimentare.it

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Attilio
Attilio
25 Ottobre 2017 11:10

Fatemi capire meglio, fanno un richiamo perchè uno yogurt AI CEREALI che tra gli ingredienti ha dei cereali, non ha gli ingredienti cereali in grassetto? quale sarebbe il pericolo? Se fosse uno yogurt alla frutta con all’interno cereali (glutine) non dichiarati potrei capire, ma uno yogurt AI CEREALI..io sono a favore della tutela dei consumatori e dei richiami dei prodotti ma qui siamo all’estremo..

Valeria Nardi
Reply to  Attilio
25 Ottobre 2017 12:38

Per tutelare i cittadini, tra cui gli allergici, la legge impone di segnalare in evidenza gli allergeni presenti in un prodotto. Inoltre non tutti i cereali hanno il glutine.

Simone Raineri
Simone Raineri
25 Ottobre 2017 14:04

E’ un caso borderline, Reg. UE 1169/11 art. 21 comma 1:

Nei casi in cui la denominazione dell’alimento fa chiaramente riferimento alla sostanza o al prodotto in questione, le indicazioni di cui all’articolo 9, paragrafo 1, lettera c), non sono richieste.

In questo caso “yogurt cremoso ai cereali” (non essendo Cereale un termine botanico) è insufficiente a esentare dall’obbligo, ma è anche vero d’altra parte che il cereale raffigurato in etichetta non è di certo riso, quinoa o amaranto.

Attilio
Attilio
Reply to  Simone Raineri
25 Ottobre 2017 18:27

esatto, ci sono spighe di grano ben evidenti davanti, mi sembra difficile pensare che un celiaco possa accidentalmente pensare che sia senza glutine..

Tiziana Moiola
Tiziana Moiola
26 Ottobre 2017 12:38

mah, sarà questione di regolamento, ma sono perplessa; innanzitutto, sono convinta che i celiaci siano ben al corrente del fatto che (quasi) ogni cereale contiene il glutine, in secondo luogo si tratta appunto di un’ intolleranza, non di un’allergia, quindi il glutine non si può definire un allergene

Valeria Nardi
Reply to  Tiziana Moiola
26 Ottobre 2017 14:18

Il ritiro non è una questione di opinione, ma di rispetto di una procedura codificata da una legge specifica. Nell’elenco degli ingredienti va evidenziato il nome dei cereali che fanno parte dell’elenco degli allergeni. Il ministero della salute ha appena specificato che sulla confezione era scritto “senza glutine”, (il rischio è esistono prodotti “ai cereali” e contemporaneamente “senza glutine”). Inoltre nell’elenco ingredienti non era evidenziata neanche la dicitura degli allergeni cereali.
Questi sono alcuni dei cereali che i celiaci possono consumare (fonte AIC): Riso in chicchi; Mais (granoturco) in chicchi, cotto al vapore; Grano saraceno in chicchi, Amaranto in chicchi, Miglio in semi, Quinoa in semi, Sorgo in chicchi, Teff in chicchi. Inoltre la legge è fatta per tutelare le persone più a rischio, e non tutti sanno riconoscere una specie da un’immagine sul vasetto.

Attilio
Attilio
Reply to  Tiziana Moiola
26 Ottobre 2017 19:15

Se il prodotto riporta “SENZA GLUTINE” allora sono assolutamente d’accordo con il richiamo, non ci sono dubbi.
Dalla vostra immagine e dall’articolo sembrava semplicemente che i cerali presenti, solitamente grano orzo ecc, non fossero evidenziati ma comunque presenti nella lista degli ingredienti.
Fino all’entrata in vigore del 1169-11 la gente non moriva per allergeni non “evidenziati”, semplicemente perdeva qualche istante in più per leggere tra gli ingredienti se erano presenti sostanze a cui erano allergici.