te freddo ghiaccio lime

Il Comitato di controllo dell’Istituto di autodisciplina pubblicitaria ha ritenuto lo spot di SanThè Sant’Anna diffuso sulle reti Rai nel maggio 2017, manifestamente contrario al Codice di autodisciplina. Secondo il Comitato i messaggi della campagna promossa per promuove il tè in bicchiere ai gusti di limone e pesca propongono un messaggio stereotipato con una discriminazione di genere.

Gli spot del tè freddo SantìAnna

La pubblicità articolata in uno spot di 30” e in altri di 15”, due differenti situazioni. Nella prima, un bambino in difficoltà con i compiti, beve Santhè Sant’Anna mentre una voce fuori campo recita “Se la matematica diventa incomprensibile, prova il gusto magico di Santhè”. A questo punto il bambino si trasforma in un piccolo Einstein. Nel secondo spot la protagonista è una bambina indecisa su quali vestiti indossare fino a quando la voce fuori campo dice: “Se non riesci a trovare il look perfetto, prova il gusto magico di Santhé”. La bambina beve un sorso della bibita e trova abiti abbinati e la sua cameretta.

Sant'anna
Nello spot di Santhè Sant’Anna il bambino si trasforma in piccolo Einstein la bambina pensa al vestito

I due bambini, in ambienti già di per sé scontati (camera azzurra per lui, cameretta rosa per lei), vivono situazioni fortemente asimmetriche. Il  bambino è alle prese con un’attività mentale, i compiti di matematica, mentre la bambina ha una preoccupazione di tipo estetico, la scelta dei vestiti e dei giusti abbinamenti. Il Comitato di controllo contesta la banalizzazione della complessità umana, che vede la donna “frivola” e l’uomo “pragmatico”.

Spot di questo tipo veicolano contenuti che cristallizzano modelli non più attuali e comunque rigidamente restrittivi, suscettibili di urtare la sensibilità del pubblico, in quanto rappresentano ostacoli per una società moderna e paritaria. Il messaggio è fondamentalmente rivolto ai minori e, proprio in loro, potrebbe contribuire a creare un’immagine stereotipata della figura femminile e maschile.

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mac
mac
4 Luglio 2017 10:34

Beh! Perché sicuro che son queste le cose che influenzano i bambini e danno loro una visione stereotipata del mondo. Che censurino ben altre cose come tutti quei programmi di cui la televisione é invasa. Questo é il solito pagliativo per dare l’illusione che si faccia qualcosa per tutelare il cittadino e i bambini.

Stew Catso
Stew Catso
Reply to  mac
5 Luglio 2017 11:03

Alcuni lo chiamno “benaltrismo”, di fatto non hai aggiunto nulla di utile alla conversazione parlando di altro.

Stefano Zizzari
Stefano Zizzari
4 Luglio 2017 10:41

Altro che 1984 di Orwell…

Francesco
Francesco
4 Luglio 2017 11:53

Ma allora quella pubblicità in cui si vedono dei sederi che parlano o quell’altra in cui di fanno domande ai bambini su come di sentono dopo essere stati in bagno e puliti con la carta igienica. …….dovrebbero essere quantomeno censurati da tutte le TV mondiali!!!!

Stew Catso
Stew Catso
Reply to  Francesco
5 Luglio 2017 11:05

Cosa c’è di sbagliato in uno spot che parla di carta igienica? fortunatamente al bagno il sedere non ha problemi con le differenze di genere… quando non si sa cosa commentare, eh? 🙂

Silvia
Silvia
4 Luglio 2017 13:05

Per fortuna ancora qualcuno che ragione c’è e anche questi, seppur minuscoli, passi serviranno a creare Donne e Uomini con una coscienza che, si spera, vada oltre il loro genere biologico.

Franca
Franca
4 Luglio 2017 14:03

Ben fatto. Purtroppo a partire dalle ricette di cioccolata “per maschietti”e per “femminucce”,si sta cercando di tornare a stereotipi di genere. Il problema infatti non si pone tanto per gli adulti,che comunque hanno ancora coscienza di lunghe battaglie per l’emancipazione da tali modelli(maschili e femminili),ma proprio per i bambini, che non hanno tali conoscenze e stanno ore in televisione. In più, cosa che da tempo non sentivo, é il ritorno in certi programmi all’uso del termine vecchio e vecchia con toni dispregiativi. Attenzione a lasciar passare tali messaggi, sono intellettualmente ed eticamente regressivi. Il rispetto si inizia ad insegnarlo dalle piccole cose di tutti i giorni,anche in famiglia, non solo parlando dei massimi sistemi.
Ciao

Anita
Anita
4 Luglio 2017 19:19

Mi sto chiedendo se questo articolo sulla censura sia una bufala. Mi auguro che sia una bufala…se non lo è c’è da preoccuparsi seriamente. Si censura una cosa innocua, naturale, in cui tutti si riconoscono, un concetto facile, immediato, ironico e soprattutto vero. C’è immediata identificazione con l’immagine trasmessa, lo spot conosce bene questi meccanismi ed era uno spot vincente. Sai che bel messaggio pubblicitario se bere il the’ facesse diventare il bambino una bella baby dragqueen e la bimba una baby militare? più educativo?? Preoccupatevi gente preoccupatevi…vigiliate perchè siamo già su matrix.

Roberto La Pira
Reply to  Anita
5 Luglio 2017 09:29

Buongiorno, cerchiamo di fare il nostro mestiere con attenzione e le notizie che pubblichiamo sono verificate

Stew Catso
Stew Catso
Reply to  Anita
5 Luglio 2017 11:11

Quindi ritieni *innocuo e naturale* comunicare messaggi stereotipati sul genere? certo, per le menti poco abituate al ragionamento è sicuramente *facile* dirgli che le femmine pensano alle cose frivole mentre i maschi sono pragmatici. Bolli come *bufala* una notizia che non ti trova daccordo, e giudichi *vero* un concetto stereotipato che in realtà non è necessariamente tale, magari generalizzandolo solo perchè *nel tuo vissuto* hai visto questo. è uno dei tanti sintomi di *analfabetismo funzionale*, altro che matrix, forse è troppo tardi per te 😉