White candy sugar ridurre lo zucchero
Ridurre lo zucchero dal 10 al 5% non è necessario secondo il Ministero della salute italiano

Non è corretto demonizzare un singolo nutriente che, se inserito senza abusi in un regime nutrizionale sano, può essere assunto senza causare danni. Infatti, non esistono cibi buoni o cattivi ma solo diete buone o cattive. Ecco perché il Ministro della salute ha comunicato al direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), nel corso di un recente incontro a margine della seconda conferenza internazionale sulla nutrizione di Roma (novembre 2014), la contrarietà all’inclusione, in questa revisione delle Linee guida, della raccomandazione di ridurre il consumo di zuccheri al 5 per cento o meno dell’introito calorico totale.

 

È questo la riposta del sottosegretario alla Salute Vito De Filippo, in risposta a un’interrogazione dei deputati Marisa Nicchi e Giulio Marcon (Sel), presentata dopo la pubblicazione di un articolo di Nicoletta Dentico, che abbiamo rilanciato su Il Fatto Alimentare. Nella nota vengono svelati alcuni retroscena della solitaria offensiva diplomatica dell’Italia contro la proposta di nuove linee guida Oms, che limitano l’assunzione di zuccheri semplici al 10% del fabbisogno calorico giornaliero, con l’esortazione a ridurre ulteriormente questa soglia sino al  5%.

 

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Secondo il Ministero della salute “le raccomandazioni incluse nelle Linee guida appaiono eccessivamente restrittive”

Secondo il Ministero della salute italiano, “le raccomandazioni incluse nelle Linee guida appaiono eccessivamente restrittive, soprattutto allorché propongono una riduzione del consumo di zuccheri semplici al di sotto del 5 per cento. In proposito si deve tener conto che lo zucchero costituisce un nutriente essenziale e che, come tutti gli altri, va assunto in quantità adeguate, anche se non eccessive; la riduzione dal 10 per cento al 5 per cento della quota di calorie da zuccheri semplici, rappresenta un obiettivo del cui beneficio non vi sono evidenze scientifiche, oltre a interferire nella tradizione alimentare del nostro Paese.

Peraltro, la riduzione al 5 per cento degli zuccheri semplici senza una concomitante contrazione dell’apporto energetico totale e, soprattutto, della quota di carboidrati totali (pasta, pane), non apporta alcun beneficio relativamente al rischio di malattie croniche non trasmissibili”.

 

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Uno dei due “esperti”  del Ministero della salute è Luca del Balzo, senior advisor della Ferrero

Nell’articolo che ha dato origine all’interrogazione, si afferma che l’industria si è infiltrata nella delegazione italiana, attraverso due figure apparse per la prima volta sotto la generica denominazione di “esperti della salute del Ministero Affari Esteri”. Uno dei due “esperti” è Luca del Balzo, senior advisor della Ferrero ed ex-ambasciatore dell’Italia in Portogallo. Il governo conferma questa circostanza, affermando che entrambe le persone sono ambasciatori a riposo e che fanno parte della delegazione italiana all’Oms in quanto “esperti in negoziati internazionali, e non in materia di salute, data la natura diversificata e tecnica delle materie trattate”.

 

Una spiegazione che ha lasciato insoddisfatta la deputata Marisa Nicchi, che ha sottolineato l’inopportunità di far rappresentare il nostro Paese presso l’Oms da soggetti che svolgono attività di consulenza per importanti società multinazionali che operano in campo alimentare.

 

Beniamino Bonardi

© Riproduzione riservata

Foto: iStockphoto.com

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massimo
massimo
4 Marzo 2015 18:13

Ormai abbiamo superato il conflitto d’interessi, abolendo il conflitto…

Silvia brachini
Silvia brachini
4 Marzo 2015 22:11

I Soliti conflitti d’interessi che in Italia non mancano mai. Cmq io soni più preoccupata dell’uso d’olio di palma più che dello zucchero, tutti i prodotti ferreno lo contengono.

Antonio Pratesi
6 Marzo 2015 01:27

Le diete buone o le diete cattive dipendono dal fatto di avere CIBI BUONI o CIBI CATTIVI.
*
Quindi è falso quando dicono che ”non esistono cibi buoni o cibi cattivi”. Ad esempio se io mangio una arancia o una carota questi sono “cibi buoni”, se invece mangio un cioccolato spalmabile che contiene 56% di zucchero e 31% di grassi, questo è un “cibo cattivo” che mi aumenta la quota dei grassi e zuccheri semplici della dieta e quindi aumenta il rischio di obesità. Se io assumo una bevanda con alcool, questa è una “bevanda cattiva” perché l’alcool è uno stupefacente cancerogeno.
*
“lo zucchero costituisce un nutriente essenziale e che, come tutti gli altri, va assunto in quantità adeguate”.
FALSO: lo zucchero bianco NON è un nutriente essenziale, tanto è vero che il suo fabbisogno è di ZERO GRAMMI AL GIORNO.
*
“la riduzione dal 10 per cento al 5 per cento della quota di calorie da zuccheri semplici, rappresenta un obiettivo del cui beneficio non vi sono evidenze scientifiche”.
FALSO: l’ultimo studio di Sheiham e James dimostra che c’è un beneficio importante per la riduzione delle carie dentarie. http://www.biomedcentral.com/1471-2458/14/863
*
“la riduzione al 5 per cento degli zuccheri semplici senza una concomitante contrazione dell’apporto energetico totale e, soprattutto, della quota di carboidrati totali (pasta, pane), non apporta alcun beneficio relativamente al rischio di malattie croniche non trasmissibili”.
*
VERO! Ma attenzione perché 1) gli zuccheri nelle bevande zuccherate possono far incrementare le calorie giornaliere, e 2)gli zuccheri quando si associano ai grassi (ad es nei dolci) creano degli alimenti irresistibili per il nostro cervello.

Quindi più sono gli zuccheri semplici nella dieta (ad es bevande zuccherate)e maggiore è il rischio di sovrappeso/obesità.

Andrea Ricci
Andrea Ricci
Reply to  Antonio Pratesi
12 Marzo 2015 12:18

Ecco un esperto autorevole e indipendente! Grazie per le spiegazioni, sig. Pratesi.

Alessandro
Alessandro
Reply to  Antonio Pratesi
12 Marzo 2015 16:50

Eismio Dr. Pratesi, l’acqua è considerata buona o cattiva? perchè da quel poco che so, l’eccesso di acqua è dannoso. Quindi parlare di “cibi buoni” e “cibi cattivi” senza parlare di quantità non serve a nulla…
Questo naturalmente non rende meno sospetta o perlomeno inopportuna la presenza di un consulente Ferrero a discutere di certi argomenti…

Emanuela
Reply to  Antonio Pratesi
12 Marzo 2015 18:43

Completamente d’accordo!! Grazie mille per la chiara spiegazione che credo possa essere esauriente anche per il pubblico meno pratico in materia di disciplina nutrizionale.

Antonio Pratesi
Reply to  Antonio Pratesi
14 Marzo 2015 23:35

Grazie a tutti. Rispondo ad Alessandro rimanendo in tema (zucchero bianco).
Quali sono le nazioni al mondo con più basso tasso di carie dentaria nella popolazione generale? Forse gli USA, UK o la Svezia?
*
NO!
*
Diverse nazioni in via di sviluppo tra cui ad es. la Tanzania o il Ruanda … !! Perché usano il filo interdentale? lo spazzolino? O il dentifricio al fluoro?
No di certo!
Perché hanno poco zucchero bianco (o zuccheri aggiunti) nella dieta. Quindi hanno una alimentazione con “CIBI BUONI” (= naturali, senza zuccheri aggiunti artificialmente).
*
Quando io uso un “CIBO BUONO” ho il vantaggio che posso anche fare a meno di considerare la QUANTITA’! Ad esempio se io mangio arance, piselli, fagioli o riso integrale posso “fregarmene” della quantità. Perché è il cibo stesso che ha delle caratteristiche tali da saziarmi senza che io ne introduca troppo. Posso mangiare 1-2-3 arance ma poi mi fermo, oppure 1-2 piatti di piselli o di riso integrale…ma poi mi sazio. Quindi vediamo che la QUANTITA’ passa in secondo piano se io ho la QUALITA’ (= “CIBI BUONI”).
*
Acqua: è la bevanda “BUONA” per antonomasia. Se noi consideriamo 10 milioni di persone, ne assumeranno normalmente 1 o 2 bicchieri per volta…poi si fermano. Devono misurare la quantità perché c’è il rischio di berne troppa?
No di certo!
Però tra questi 10 milioni può esserci qualche malato psichiatrico che ne beve 10-15 litri al giorno rischiando di morire. Quindi ha ragione Alessandro quando fa intendere che anche l’acqua può uccidere…ma è chiaramente un caso limite.
*
PS: la dizione “CIBO BUONO O CATTIVO” è una generalizzazione per aiutare le persone a capire cosa sia meglio mangiare.
L’industria alimentare NON VUOLE che si usi questa classificazione perché altrimenti le persone capiscono che non devono comperare i loro prodotti!
*
La pasta è un cibo buono o cattivo? Un video per riflettere: http://bit.ly/1GQJnhf

Guido
Guido
8 Marzo 2015 10:32

Concordo con la deputata, questa è roba da magistratura, per me un ambasciatore a riposo al soldo della Ferrero è un lobbista punto è basta! Pur nel rispetto del defunto Michele Ferrero, vorrei ricordare che proprio lui definì la Nutella il cioccolato dei poveri proprio perché zeppo di zucchero e grassi, proprio per consentire ai nostri bambini di mangiarne in abbondanza e accumulare tessuto adiposo utile…per sviluppare il diabete di tipo 2 a 30 anni anziché a 60 (mio nonno lo chiamava diabete senile)! Il dolce dovrebbe essere roba da giorno di festa e non da consumare quotidianamente.
Grazie fatto alimentare per la tua coerenza che bisogna sostenere proprio per consentirvi di non farvi comprare da ‘sta gente
Cari saluti

Alex
Alex
10 Marzo 2015 10:03

“Non è corretto demonizzare un singolo nutriente”; “non esistono cibi buoni o cattivi”.
Queste mi sembrano frasi inquietanti.
Se “criticare”, o meglio “allertare” diventa “demonizzare” e ciò appare pure “scorretto” a qualcuno, se poi i “cibi cattivi” non esistono, c’è veramente da preoccuparsi di quello che fanno certi politici che dovrebbero difendere la nostra salute.

fabio
fabio
12 Marzo 2015 09:58

è dimostrato che il miele è presente nell’alimentazione umana da oltre 10mila anni. I mono e di disaccaridi sono da praticamente sempre nella nostra dieta. Datteri, palma da cocco, mais oltre che barbabietole contengono saccarosio, anche in alte quantità, e sono da sempre parte integrante della dieta se non in molti casi a base della stessa. Iniziamo a dire le cose senza paranoie e campagne di attacco alle “lobbies” perchè quella dei puristi ad ogni costo è anch’essa una lobby che non è molto da meno.

Alex
qui si parla di definire i presupposti per tassare, ci si preoccupa di questo e poi il nostro governo ad esempio applica un’iva del solo 10% sul gioco d’azzardo. Si vuole bollare di rosso gli alimenti però su altri alimenti scattano subito i veti incrociati di altre leve di potere. Chissà perchè i grassi trans tanto per fare un esempio sono da bandire se nelle famigerate merendine ma non se presenti nel prosciutto crudo nostra eccellenza o in altri alimenti….

io
io
12 Marzo 2015 11:05

Tanto la salute ce la curiamo da soli non mangiando le porcherie che ci propinano…

Avete idea di quanto è difficile trovare dei biscotti senza olio di palma?

Valeria Nardi
Reply to  io
12 Marzo 2015 12:03

Ecco un aiuto
Per l’elenco dei biscotti visualizzare questo articolo: http://www.ilfattoalimentare.it/olio-di-palma-biscotti-tab.html
Per l’elenco delle merendine visualizzare questo articolo: http://www.ilfattoalimentare.it/olio-di-palma-merendine-senza.html
Per l’elenco degli snack salati visualizzare questo articolo: http://www.ilfattoalimentare.it/olio-di-palma-snack-cracker.html

ezio
ezio
12 Marzo 2015 11:55

Concordo che la confusione regna sovrana e proprio per questo motivo occorre valutare per scegliere, senza farsi scegliere.
La mia convinzione è che un ingrediente debba essere prima sano, cioè commestibile senza apportare squilibri metaboli acuti e/o sostanze tossiche accumulabili.
Quindi zuccheri semplici ad alto indice glicemico(praticamente tutti), alterano in modo acuto il metabolismo e richiedono una potente compensazione endogena, o esterna con apporto contemporaneo di sostanze tampone.
Tutti gli zuccheri assunti dovrebbero essere integrali e integri di tutte le altre sostanze (minerali, vitamine e fibre) presenti nella pianta d’origine e non raffinati ed arricchiti di sostanze chimiche nelle fasi di raffinazione.
Poi nelle ricette dolciarie (che si fanno per produrre un dolce voluttuario e non un alimento quotidiano), buon senso e buona prassi vorrebbe l’abbinamento con sostanze tampone e non il solo grosso ed insalubre grasso saturo, magari solido ed anche trans.
In merito a chi ci rappresenta a tutti i livelli, dimostra anche in questa occasione, che non scegliamo nulla e nessuno e che veniamo scelti da chi ci “cucina” a dovere sia i cibi, sia il brodo di cultura.

marco
marco
12 Marzo 2015 14:39

non vedo cosa c’entri il miele e la sua presenza da 10 mila anni
1) magari ci ha fatto male per 10 mila anni e oggi l’abbiamo scoperto!!:)
2) non mi sembra che lo zucchero e la sua raffinazione possano essere paragonati ad un miele (di quelli non “miscelati raffinati etc”)

si potrebbe trovare un equilibrio?
si potrebbe dare a chi compra tali prodotti maggiori informazioni?
si potrebbe evitare di far rappresentare i cittadini da rappresentanti di interessi commerciali ?
Che esistano anche altre lobby diverse da quelle delle grandi aziende sarà pur vero ma a quanto pare nella delegazione non ci sono solo rappresentanti del primo gruppo e non credo proprio sia normale ….!!!
e non venirmi a dire che questo si fà da quando esiste l’umanità ..gli antichi greci e i romani..