ortoromi insalarte estratto finocchio smile


ortoromi insalarte estratto smile finocchioCarrefour, Bennet
 e Tigros hanno diffuso il richiamo di un lotto di estratto al finocchio Smile Insal’arte per un errore di etichettatura: sulle confezioni è riportata la data di scadenza errata 14/04/2020, invece di 14/04/2018. Il prodotto interessato (EAN 8018708956620) è venduto in bottigliette di plastica da 250 ml e fa parte del lotto L.586803003.

Anche Unes ha comunicato il richiamo ai consumatori, ma solo per mezzo di avvisi esposti nei punti vendita della catena (vedi foto sotto).

Smile finocchio ortoromi insalarte avviso richiamo unes
L’avviso di richiamo esposto nei punti vendita Unes

Il richiamo è stato deciso volontariamente da Ortoromi, che ha prodotto l’estratto nello stabilimento di via Piovenga 55 a Borgoricco, in provincia di Padova.

Il consumo del prodotto è del tutto sicuro entro la data di scadenza 14/04/2018. I consumatori che volessero comunque restituire l’estratto al finocchio interessato, possono riportarlo al punto vendita d’acquisto.

Per ulteriori informazioni è possibile contattare Ortoromi al numero 0497480741 o all’indirizzo email qualità@ortoromi.it

Dal 1° gennaio 2018 Il Fatto Alimentare ha segnalato 14 richiami, per un totale di 21 prodotti. Per vedere tutte le notifiche clicca qui.

Per capire come funziona il servizio di allerta alimentare e come viene effettuato il ritiro dei prodotti dai punti vendita leggi il libro “Scaffali in allerta” edito da Il Fatto Alimentare. È l’unico testo pubblicato in Italia che rivela i segreti e le criticità di un sistema che funziona poco e male. Ogni anno in Italia vengono ritirati dagli scaffali dei punti vendita almeno 1.000 prodotti alimentari. Nel 10-20% dei casi si tratta di prodotti che possono nuocere alla salute dei consumatori, e per questo scatta l’allerta. Il libro di 169 pagine racconta 15 casi di richiami che hanno fatto scalpore.

I lettori interessati a ricevere l’ebook, possono fare una donazione libera e ricevere in omaggio il libro in formato pdf “Scaffali in allerta”, scrivendo in redazione all’indirizzo ilfattoalimentare@ilfattoalimentare.it

© Riproduzione riservata

[sostieni]