owl of cereal and spoons on wooden table

crackeLa statunitense Food and Drug Administration (FDA) ha testato per due anni campioni alimentari per verificare la presenza di residui dell’erbicida glifosato ma non ha ancora comunicato alcun risultato ufficiale. Lo rivela il quotidiano britannico The Guardian, sulla base di alcune mail interne alla FDA, ottenute in base alla legge sul diritto di accesso alle informazioni. Dalle mail risulta che la FDA ha avuto difficoltà a trovare qualche alimento privo di residui di glifosato. 

“Ho portato da casa cracker, cereali da colazione e farina di mais, e ce n’è una buona dose in tutti”, scrive in una mail del gennaio 2017 ai suoi colleghi il chimico della FDA Richard Thompson, a proposito del glifosato, aggiungendo come i broccoli fossero l’unico cibo che aveva a portata di mano risultato privo di residui dell’erbicida.

Da un’altra mail risulta che un altro chimico della FDA, Narong Chamkasem, ha trovato residui di glifosato oltre i limiti nel mais – 6,5 ​​parti per milione, contro il massimo ammissibile di 5,0 ppm – il che avrebbe dovuto essere segnalato all’Environmental Protection Agency (EPA), cosa non avvenuta perché in una mail un supervisore di Chamkasem gli disse che il mais non era considerato un “campione ufficiale”. Fatto smentito da un portavoce della FDA interpellato dal Guardian, secondo il quale i campioni ufficiali da sottoporre a test sono mais, soia, latte e uova, aggiungendo che in nessun campione sono stati superati i limiti massimi di residui di glifosato. Il portavoce della FDA non ha voluto però entrare nel merito delle mail ottenute dal quotidiano britannico.

Dai documenti della FDA risulta che Chamkasem aveva trovato il glifosato anche in numerosi campioni di miele e in prodotti di farina d’avena. Dopo questi risultati, la FDA sospese temporaneamente i test e il laboratorio di Chamkasem venne riassegnato ad altri programmi, perché quei test non facevano parte del suo incarico sui residui di glifosato.

Breakfast oatmeal with milk
Secondo quanto riportato dal Guardian, la FDA avrebbe trovato residui di glifosato in quasi tutti gli alimenti testati

La FDA è incaricata di testare annualmente campioni di alimenti per monitorare i livelli di residui di pesticidi oltre le soglie massime. Il fatto che l’agenzia abbia iniziato solo recentemente a testare il glifosato, una sostanza chimica che è stata utilizzata per oltre 40 anni nella produzione alimentare, ha sollevato critiche da parte dei gruppi di consumatori e del Government Accountability Office (GAO), il braccio investigativo del Congresso Usa. Le richieste di test sono cresciute dopo che, nel 2015, l’Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (Iarc) ha classificato il glifosato come probabile cancerogeno per l’uomo.

I risultati ufficiali delle analisi della FDA dovrebbero essere pubblicati entro la fine dell’anno o all’inizio del 2019 come parte della relazione annuale sui residui di pesticidi del 2016. I report in genere vengono pubblicati due anni o due anni e mezzo dopo la raccolta dei dati.

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ezio
ezio
11 Maggio 2018 11:54

Se ci sono voluti oltre 40 anni per far scattare un dubbio sia negli USA, sia in Europa dove i controlli ed il principio di precauzione dovrebbero vigere non per legge, ma per puro istinto di sopravvivenza, non oso pensare cosa si faccia dove queste velate precauzioni non ci sono mai state, come in Asia/Cina, Africa e Sud America.
Mentre da noi possiamo stare tranquilli, perché a detta e testimonianza di qualche esperto agronomo ben informato, sembra venga utilizzato prevalentemente per diserbare le reti ferroviarie e poco altro.