Girl in sportswear observes yachting regatta
Importante il coinvolgimento dei destinatari nelle fasi di progettazione

Quali sono i principali interventi che si sono dimostrati efficaci nella promozione dell’attività fisica e della corretta alimentazione? Quali azioni sono risultate valide nel ridurre il rischio delle malattie croniche correlate a stili di vita non salutari?

Per provare a rispondere a queste domande e per offrire a decisori e operatori esempi concreti, evitando la dispersione di risorse in azioni inutili, l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) nel 2009 ha pubblicato il rapporto Interventions on diet and physical activity: what works. Il lavoro presenta i risultati di un’indagine fatta sulla base di 395 pubblicazioni scientifiche selezionate dagli autori per la correttezza scientifica tra oltre 1.700 studi esaminati (937 studi sull’alimentazione e 776 sull’attività fisica). La sintesi di questo documento, che rimane tuttora valido, è stata tradotta in italiano dal progetto Azioni per la Carta di Toronto per l’attività fisica.

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Utilizzare le risorse esistenti di una comunità riduce gli ostacoli

Nelle sue conclusioni, il documento dell’Oms osserva che “gli interventi multi-componente, adattati al contesto locale, sono risultati essere quelli di maggior successo. Le azioni che hanno utilizzato risorse sociali esistenti di una comunità, come le scuole o gli incontri settimanali delle persone anziane, hanno ridotto gli ostacoli alla loro realizzazione. Gli interventi efficaci hanno invariabilmente previsto il coinvolgimento dei destinatari nelle fasi di progettazione e realizzazione, come ad esempio il coinvolgimento dei lavoratori stessi negli interventi nei luoghi di lavoro e dei leader di comunità negli interventi nelle comunità religiose e nelle comunità locali”.

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Mauro
Mauro
23 Novembre 2015 09:09

Insomma, riassumendo all’osso, sono le “sane buone vecchie abitudini” quelle che nel lungo periodo dimostrano la maggior efficacia (quindi da noi la Dieta Mediterranea, e un ragionevole esercizio fisico) e non invenzioni fantasiose come integratori e diete iperproteiche, vegetariane, dissociate, zonali, vegane, scarsdale, limonebicarbonato, paleo, pingopongo levaquestolevaquello.

Che è quello che la comunità medico-scientifica dice da anni, a dispetto dei predicatori facebukkiani che vendono ricette e prodotti miracolosi.

Mauro