L’Autorità europea per la sicurezza alimentare  ha bocciato buona parte delle 808  indicazioni salutistiche che le aziende alimentari utilizzano per descrivere le caratteristiche dei prodotti. Il panel di esperti dell’Efsa NDA (Nutrition, Diet & Allergies) ha confermato il proprio rigore anche questa volta censurando buona parte delle richieste, al punto di negare validità a relazioni tra alimenti e salute che non solo la tradizione e la ricerca industriale, ma anche le linee guida per la nutrizione diffuse da decenni in molti Paesi hanno sempre riconosciuto. La questione si pone soprattutto per 105 diciture che avevano ricevuto il sostegno della Confederazione delle Industrie Agro-Alimentari in Europa (Ciaa) a seguito della rigorosa applicazione di criteri riconosciuti a livello internazionale (progetti di ricerca PassClaim, Fufose, Food & Drug Administration). L’Efsa ha riconosciuto una relazione di causa-effetto tra l’assunzione della sostanza e l’effetto dichiarato solo in 30 casi per questioni appurate scientificamente come: il contributo della vitamina B12 alle normali funzioni neurologiche e fisiologiche; l’azione delle proteine e degli aminoacidi essenziali sulla crescita e il mantenimento della massa muscolare e ossea; l’azione benefica dei  fitosteroli sul colesterolo nel sangue; la funzione degli acidi grassi omega 3 sulla normale funzione cardiaca; l’attività dei fermenti lattici dello yogurt nella digestione del lattosio; l’azione dello zinco nella cicatrizzazione e dello iodio nello sviluppo neurologico. Sono invece stati rigettati 48 claims, tra i quali quelli che indicano il rapporto tra consumo di frutta e verdura e la protezione dei tessuti e delle cellule dai danni dell’ossidazione; le proprietà antiossidanti dell’uva e delle fave di cacao; il ruolo delle proteine sul senso di sazietà e il controllo del peso corporeo. E’ stata anche censurata la correlazione tra gli acidi grassi omega 3 e il mantenimento delle normali funzioni del sistema immunitario.
Non volendo dubitare sulla validità dei giudizi dell’Autorità è  lecito fare alcune considerazioni di carattere generale:

– osservando alcune censure si ha la sensazione che lo stesso leit-motiv della piramide alimentare (5 porzioni di verdura al giorno di frutta e verdura) sia stato messo in discussione;

– è difficile credere nella completa vacuità delle ricerche portate avanti per decenni da importanti gruppi industriali;

– l’approccio “para-farmaceutico” dell’Efsa nella valutazione delle virtù salutistiche dei cibi appare poco funzionale all’educazione alimentare dei cittadini.

Considerando i 1.745 claims valutati sino ad ora dall’Autorità europea con sede a Parma e l’elevato numero di bocciature (80% circa) i cittadini potrebbero credere che al mantenimento della loro salute non contribuiscano né una dieta variata ed equilibrata, né gli alimenti “funzionali”. Alimenti al cui sviluppo lavorano da decenni centri di ricerca industriali come pure eccellenti università. Rileggendo i pareri Efsa parrebbe che basti aggiungere alla dieta un po’ di vitamine e minerali (le sole sostanze ad avere superato senza difficoltà l’esame dell’Efsa), per realizzare ogni beneficio alla salute.
Tra scienza, esperienza e buon senso, bene appare fermarsi a riflettere. In cerca di un nuovo equilibrio.

Dario Dongo

 

Per maggiori informazioni:http://www.efsa.europa.eu/it/press/news/nda101019.htm <http://www.efsa.europa.eu/it/press/news/nda101019.htm>