Dopo i bicchieri con Shrek ritirati dal mercato USA perché potenzialmente tossici è scoppiata un’altra  grana per McDonald’s Usa. Un’associazione no profit di consumatori americani ha intenzione di portare in tribunale la multinazionale del fast-food se continuerà a mettere giocattoli in regalo nel suo Happy Meal (il menù dedicato ai bambini).

Secondo il Center for Science in the Public Interest (CSPI) il gadget serve come esca per aggirare la discrezionalità dei genitori nella scelta dei cibi migliori per i loro figli, e per sfruttare la mancanza di senso critico dei più piccoli inducendoli a consumare alimenti poco salutari. Si tratta di un comportamento che è già stato censurato come illegittimo da ordinanze emesse a difesa dei consumatori in vari Stati.

In questo momento, in America è molto alta l’attenzione sul marketing dei prodotti alimentari rivolto ai bambini – principali vittime dell’epidemia di obesità – in particolare attraverso i loro personaggi preferiti  e per mezzo della televisione.

Ad aprile, per esempio, il Consiglio della contea californiana di Santa Clara – dove il 25 per cento dei bambini è obeso – ha deciso di vietare i giocattoli associati al cibo dei fast-food, tranne quando l’alimento rispetta le linee guida federali sul contenuto di grassi, zuccheri, sodio e calorie. Intervistato dal New York Times, Ken Yaeger, presidente del Consiglio, ha dichiarato: «Perché un bambino piccolo dovrebbe chiedere un hamburger con patatine? In realtà è il gioco che vuole». Tanto più se, come nel caso di McDonald’s, le sorprese sono più di un tipo e inducono il bambino a desiderare di completare la collezione (e quindi a desiderare il panino “abbinato”). Pronta la risposta di McDonald’s: «Siamo sconcertati dalla decisione. Il nostro Happy Meal fornisce ai bambini degli elementi essenziali per la crescita, come zinco, ferro e calcio».

Sconcertata, ma non abbastanza convincente, se oggi il CSPI –  la stessa associazione che qualche anno fa costrinse la catena di fast-food KFC ad eliminare i grassi idrogenati dai suoi hamburger –  ha deciso di avviare una nuova battaglia. Non a caso: in base ai dati della Commissione Federale per il Commercio, le multinazionali del cibo investono 350 milioni di dollari all’anno in gadget e giocattoli promozionali. E pazienza se spesso la sorpresa non è all’altezza delle aspettative, tanto che l’espressione “l’hai trovato nelle patatine?” è passata nel linguaggio comune per indicare una cosa di poco valore o bruttina. L’esca comunque continua a  funzionare benissimo, visto che McDonald’s ripropone l’Happy Meal da oltre trent’anni.

Un articolo di International Business Times, ricorda che nel 2007 McDonald’s aveva adottato un codice di autoregolamentazione in base al quale non avrebbe pubblicizzato pasti destinati ai più piccoli che apportassero più di 600 calorie. Di fatto, tra le 24 possibile combinazioni di Happy Meal descritte sul sito americano, tutte superano le 430 calorie (un terzo delle 1200-1400 calorie giornaliere raccomandate per i bambini dai 4 agli 8 anni).

Non va meglio in Italia: sul sito di casa nostra www.mcdonalds.it vengono suggeriti 5 menù tipo (panino o crocchette di pollo, contorno, bibita e dessert) con calorie variabili da un minimo di 457 (per “In Forma”) a un massimo di 620 (per il menù “Pollo”, con le crocchette). I grassi vanno da 11 a 24 g, gli zuccheri da 71 a 80 g e il sale da 1,2 a 2.2 g. In questo periodo il gadget  è ispirato al mondo sottomarino: ce ne sono otto diversi (tra gli altri, una stella marina, una tartaruga, un polipo) e, almeno a giudicare dalle foto, bisogna ammettere che sembrano davvero molto attraenti anche a noi adulti. 

 

Mariateresa Truncellito

Foto: photos.com

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