Dopo il mais e la soia ci toccherà mangiare anche il salmone geneticamente modificato? Non è improbabile, visto che l’americana Food and Drug Administration (FDA) ha giudicato “sicuro e pronto ad essere immesso nel mercato” il salmone OGM “AquAdvantage”, prodotto dall’azienda Aqua Bounty. Quindi il salmone “Frankestein” potrebbe arrivare sulle tavole americane nel giro di pochi anni e, a ruota, anche sulle nostre.

I ricercatori del Veterinary Medicines Advisory Committee, organismo interno alla FDA, dopo attentanti studi, hanno assicurato che il slamone GM è perfettamente identico a un salmone tradizionale sul piano nutrizionale, anche nel contenuto dei famosi omega-3 e omega-6, così preziosi per la salute. In che cosa è modificato, allora, il salmone etichettato Aqua Bounty? Nel suo Dna sono stati introdotti due geni: uno per aumentare il livello dell’ormone della crescita, l’altro per permette la crescita anche a basse temperature. Tradotto in pratica, significa che “big-salmon” raggiunge il peso utile alla vendita (circa 3 kg) non in tre anni, ma in soli 16-18 mesi, e che può crescere fino al doppio dell’altro. 

La notizia ha suscitato interesse e preoccupazione. Non si tratta del solito dibattito a favore o contrario agli OGM. Se il supersalmone viene autorizzato, sarebbe la prima volta che un animale geneticamente  modificato viene proposto  per il consumo umano. Il timore è che questo evento  possa aprire la strada ad aziende ed enti di ricerca per altri interventi di ingegneria genetica su animali. Si è già parlato di bovini immuni al morbo della “mucca pazza” e di eco-maiali, cioè maiali in grado di produrre concime a minore impatto ambientale.

Un cartello di 12 associazioni ambientaliste (tra cui Ocean Conservancy, Sierra Club, Greenpeace, Union of Concerned Scientists) ha chiesto alla FDA di condurre uno studio più approfondito prima di decidere se immettere sul mercato americano il salmone GM, proprio nel timore che questo possa costituire un precedente per sdoganare le proteine animali GM, senza che i rischi per la salute umana siano stati definitivamente chiariti.

Tra le preoccupazioni dei gruppi ambientalisti anche le possibili “fughe” di salmone modificato nell’ambiente, con conseguenze sconosciute per il salmone selvatico e per l’intero ecosistema acquatico. Un dubbio che AquaBounty ha tentato di fugare assicurando che intende allevare esclusivamente pesci di sesso femminile e biologicamente sterili, in vasche chiuse, senza sbocco sul mare.

Alberta Cremonesi


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